Il Counseling Umanistico Esistenziale: percorso culturale, storico, scientifico - Pagina 4


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Il Counseling Umanistico Esistenziale: percorso culturale, storico, scientifico
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Questa diversa valutazione della condizione da stress ha avuto evidenti ripercussioni nell’ambito civile, dove la persona sottoposta, potremmo dire, a fatica e sofferenza da conflitto psicologico non è più considerata soggetto passivamente malato, ma soggetto attivo in grado di partecipare in modo propositivo al recupero della propria condizione ottimale, attivando le proprie risorse emotive, cognitive e comportamentali.

Dal 1900 al 1960 si delinea dunque il percorso che porta il counseling ad assumere competenze proprie rispetto alla psicoterapia, configurandosi sempre più come intervento preventivo alla promozione della salute, rispetto all’intervento terapeutico di competenza della psicoterapia per il recupero dalla patologia.

Nel 1997, l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) definisce il concetto di salute mentale non come cura ma come prevenzione. Il counseling trova piena collocazione in questo nuova cornice storica e concettuale, qualificandosi come intervento di rinforzo delle capacità dell’individuo. Connesso alla salute, è riformulato anche il concetto di crisi, considerata come passaggio fisiologico nello sviluppo della personalità e nella sua formazione. Il counseling assume dunque un carattere abilitativo delle capacità della persona per la sua salute e il suo benessere.


Il 18 maggio 2000, in Italia, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) presenta il “IV Rapporto di monitoraggio sulle associazioni delle professioni non regolamentate”, nel quale è acquisita la professione del Counseling e la figura professionale del Counselor, trasmessa dalla Società Italiana di Counseling (SICO) che istituisce il primo albo professionale italiano dei Counselor.



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