L'analisi del proprio albero genealogico: il genosociogramma


Cosa significa analizzare il proprio albero genealogico?

Conoscere se stessi alle radici della propria storia. E' un incontro che può divenire un percorso, in cui l'operatore mette in campo diversi metodi che permettono all'utente di narrarsi. 

Ogni storia di famiglia è un mondo straordinario pieno di eventi positivi e negativi, eroi o disertori, pecore nere o persone di successo, streghe o fate. L'evocare la storia di ogni personaggio ha un potere liberante in ciascuno di noi e, fatto nel giusto contesto per dare forma ad un sistema familiare, assume una valenza estremamente positiva. 

 

Durante la narrazione si creano dei momenti di relazione piena, di scambio di energia come quando si compone un puzzle e ci si sostiene nel cercare il pezzo giusto da inserire per completare il quadro. Si genera un vero e proprio lavoro nella reciproca fiduca in cui si cercano evoluzioni ed involuzioni.  

In che modo questo ci aiuta nella conoscenza di se stessi?

Ci sono cose che conosciamo benissimo e sappiamo leggere da soli, cose che ci sfuggono perchè la nostra visione è interna al sistema ed è difficile cogliere l'insieme del quadro da dentro. Nell'esperienza maturata posso dire che il nucleo si trova spesso nella differenza che identifico con questi due termini: legami e connessioni.

Nella connessione c’è il passaggio di energia vitale, di doti, talenti, evoluzione e crescita per se stessi e per gli altri. Essendo connessi possiamo usufruire di un patrimonio che ci ha preceduto e siamo disposti a trasmettere a chi ci seguirà in piena donazione e libertà. La connessione di per se è autonomia e condivisione perché posso accoglierla come chiuderla.

Il legame invece è ciò che mi impedisce il movimento, la libertà. Il legame è condizionante, crea dipendenza e mi sembra di non poter vivere senza l’altro perché è parte di me. Se madre e figlio restano legati oltre il tempo dal cordone ombelicale moriranno entrambi, e così è nelle relazioni. Carnefice e vittima restano legati, tra insegnante e discepolo può esserci connessione.

L’amore libera, l’odio lega, il desiderio di possesso lega, la generosità libera, e così via.

Osservando un albero genealogico si possono vedere gli effetti diversi tra legami e connessioni, ad esempio: quando il numero di figli decresce improvvisamente o si blocca è segno di un evento che ha creato una serie di emozioni e sentimenti negativi, un legame. Attraverso il legame non passa l’energia vitale, l’amore è inquinato.

Non ci sono necessariamente colpe o colpevoli, peccati da scontare o altro, è possibile che ci siano semplicemente dei sentimenti negativi che legano e impediscono l’evoluzione naturale della vita. Un lutto non elaborato, un forte senso di colpa, una separazione imprevista.

Ogni famiglia, ogni persona ha una missione nel mondo e i talenti sono strumenti meravigliosi che permettono la realizzazione dell’obiettivo. Inseriti in quella che è la missione dell’umanità ogni singolo albero ha la sua, e non è certo quella che evolve verso la morte o la disgregazione.

Possiamo fare poco per quanto riguarda il resto del mondo, ma possiamo fare molto per quanto riguarda la nostra vita e quella dei nostri cari. Possiamo partire dal desiderio di “vedere” per “conoscere” e “slegare” rigenerando la linfa che scorre nelle nostre radici.

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