Il counseling ...dalla A alla Zeta: R


Il counseling ...dalla A alla Zeta: R

Non stiamo componendo un dizionario del counseling, semplicemente proseguiamo con alcuni spunti e incursioni nell’ordine alfabetico, per connotare il counseling e darne una immagine consona alle innumerevoli forme di aiuto che può rappresentare per ciascuno di noi, in attesa di ulteriori graditi contributi dei lettori 

Counseling come: R

realizzazione di sé: sentirsi realizzato/a è il desiderio che ognuno di noi nutre prepotentemente nella vita, è il termine di paragone ogni qualvolta osiamo provare a fare un “rendiconto” delle scelte più recenti, del nostro comportamento in determinate difficili situazioni, dei nostri atteggiamenti, del nostro modo di affrontare il prevedibile e l’imprevisto…e spesso un simile esercizio ci lascia scontenti, anche se gli altri manifestano stima, affetto, comprensione nei nostri confronti.

Per sentirci realizzati, in realtà ci occorre  aver compreso che cosa per noi e soltanto per noi significa realizzazione che non può essere confusa con i traguardi socio-economici che dall’esterno ci vengono proposti e che indubbiamente hanno un forte potere attrattivo. È fondamentale conoscere chi nel nostro profondo desideriamo e solo allora potremo sentirci soddisfatti di noi, pur con le nostre debolezze, perché in cammino verso un preciso modello “nostro” di vita.

Il percorso di counseling è il sostegno che ci consente di ri-conoscere in noi questo modello di realizzazione e di individuare congruenti strategie per realizzarlo

resilienza: difficile da…trovare persino nei dizionari e quando la troviamo, così laconicamente viene descritta: s.f. capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. Da resiliente, resiliens, entis, p. pres. resilire=rimbalzare.

(in DEVOTO OLI, Dizionario della lingua italiana).

In effetti resilienza è termine traslato da un mondo altro dal counseling e dalla esplorazione di sé, ma ci aiuta ottimamente a comprendere come e quanto la convivenza con noi stessi e con gli altri necessiti di una qualità insostituibile, una sorta di elasticità, di flessibilità, modificabilità, ecc…del nostro punto di osservazione. E già, è fondamentale che impariamo a fronteggiare ogni situazione, incluse quelle piacevole ed esaltanti che la vita ci presenta, con una vera forza. La resilienza è appunto la vera forza, quella che ci mantiene fermi nelle nostre posizioni quando è necessario, è la stessa che ci induce ad accettare la posizione del nostro interlocutore/avversario quando ne abbiamo riconosciuto la validità. È la forza che ci aiuta a perseguire i nostri obiettivi anche nei momenti di maggiore difficoltà, che ci fa amare la tenacia e lo sforzo prima ancora della conquista. È una forza invisibile e tuttavia la persona che ne è dotata manifesta nella propria vita una soddisfazione intima tutta speciale.

Il counselor è pronto ad allenarci per acquisirla o affinarla.

resistenza

responsabilità delle proprie decisioni

riformulazione: è una sorta di parafrasi o riflessione, una delle forme più efficaci con cui il counselor esprime l’ascolto attivo.

Attento e partecipe, il counselor ascolta quando la persona in aiuto si narra,  quanto narra, ascolta le risposte alle domande che punteggiano il colloquio e ripropone ciò che il cliente ha appena detto con il preciso obiettivo di sottolineare elementi utili e momenti particolarmente qualificanti riguardo al nodo del problema o alla sua soluzione.

Proprio riferita a quanto e come è stato appena detto, la riformulazione è strumento estremamente versatile che contempla diverse modalità ciascuna delle quali persegue un preciso obiettivo che il counselor ha individuato come il più efficace. Riformulazione è, ad esempio, la risposta-eco, in cui il counselor usa termini non identici, bensì equivalenti a quelli usati dalla persona per dimostrare che sta egli comprendendo ed empaticamente accettando il problema vissuto dalla persona; è riformulazione la frase che il counselor pronuncia per  aiutare la persona a comprendere più correttamente la propria condizione, a percepirla in altro modo, portando in figura ciò che finora era rimasto nello sfondo, (si veda la gestalt); è riformulazione quella che consente alla persona di focalizzare il “senso” di ciò che ha detto, senza che il counselor mai sconfini in una sua interpretazione (interpretare non è ruolo del counselor).

L’obiettivo essenziale, dicevamo, della riformulazione è la percezione più consapevole per la persona in aiuto del problema e della/e soluzione/i da percorrere.

rispecchiamento:  è quanto con misura e rispetto il counselor mette in atto, riguardo al linguaggio corporeo,  per alimentare il rapporto di fiducia durante il colloquio, per rimandare alla persona la percezione dell’essere accolta e compresa, per abbassarne le difese (spesso automatiche e inconscie), per far sì che si esprima liberamente.

È indubbio e dimostrato che ognuno di noi è indotto a riflettere comportamenti, atteggiamenti, persino accenti e tono di voce dell’interlocutore e, dunque, il counselor rifletterà postura, gestualità e persino ritmo della respirazione della persona in aiuto, consentendole, se necessario, anche di riconoscerne l’esagerazione e dunque aiutandolo a correggersi, a sua volta seguendo per rispecchiamento quanto vede nel counselor. (a completamento delle basi fisiologiche del fenomeno del rispecchiamento, si vedano trattazioni sui neuroni-specchio:

Neuroni specchio nel cervello umano: la più grande scoperta delle neuroscienze? 2010/05

http://estropico.blogspot.it

CARMELO DI MAURO on 12 APRILE, 2012 in neuroscienze, psicologia, ricerche psicologiche I neuroni specchio 

http://www.carmelodimauro.com)

rispetto: più volte è stato fatto riferimento in questi articoli al rispetto del counselor nei confronti della persona che chiede aiuto e ribadirlo è comunque importante dal momento che nel counseling il rispetto implica accoglienza, assenza di giudizio, accettazione incondizionata, elementi costitutivi e fondanti del colloquio e della relazione di aiuto.

Il rispetto che impone al counselor di sostenere la persona senza mai sostituirsi ad essa, è ciò che permette la realizzazione del percorso di counseling, questa concreta e utilissima forma di auto-aiuto vòlto al bene-essere della persona e nel contempo ne sintetizza con immediatezza l’ambito specifico di saluto genesi e la demarcazione netta con ogni altro intervento di natura psicologica, psichica, che appartenga alla terapia.

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi 

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