tra ... marziani e venusiane


coppia spazzialeÈ proprio tutto qui il nucleo dell’incomprensione tra uomo e donna?

Noi donne sognanti abitatrici del pianeta Venere, coinvolte e coinvolgenti, che ci definiamo attraverso i sentimenti e la qualità dei rapporti interpersonali, pronte alla condivisione, forse perché già biologicamente predisposte a vivere in noi un “altro” da noi, l'uomo convinto e connaturato inquilino di Marte, distaccato, attratto dal potere e dall’efficienza, che definisce il proprio  sé in base alla capacità di raggiungere risultati?

Come al solito, la questione è ben più complessa e comprende oltre a questa ancestrale diversità di genere, un’infinità di variabili in perenne modificazione con il passare del tempo, con il mutare delle società e delle relazioni umane.

Il libro di John Gray, Gli Uomini Vengono da Marte, le Donne da Venere, 1992 appunto sostiene che gli uomini e le donne hanno due diversi modi di pensare, di parlare, di amare: “Tanto tempo fa, i marziani e le venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla Terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi.” E dunque i comportamenti di uomini e donne assumono spesso significati diametralmente opposti. Per esempio, tanto l’uomo in determinati momenti della sua giornata ha bisogno di “ritirarsi nella sua caverna”, in solitudine, quanto la donna, alle prese con le stesse problematiche del partner, sente di dover condividere i propri sentimenti con gli altri.http://www.unsecondo.com

 

Contrariamente a quanto saremmo indotti a credere, il dialogo in questo inossidabile best seller non è considerato impossibile.

                            Dal 1992 sull’argomento sono affiorate via via altre intuizioni, indagini, scoperte scientifiche.

Uno studio del prof. Gilberto Pizzolato, Centro Interdipartimentale B. R. A. I. N. dell'università di Trieste, ha appurato che l'amore genera  identico senso di appagamento, comune a uomini e donne: la principale sostanza chimica con cui le regioni cerebrali comunicano tra loro è la dopamina, neurotrasmettitore dei circuiti della ricompensa e  nessuna divergenza è stata rilevata rispetto al genere (femminile o maschile).

Allora, nessuna differenza?

Non dimentichiamo che una relazione di coppia attraversa diverse fasi sentimentali e se, come afferma lo psicologo Roberto Cavaliere “nella fase dell'innamoramento il maschile e il femminile vivono il sentimento nella stessa maniera”, nel prosieguo le differenze dovute ai sessi emergono in pieno. E non sono dovute alle strutture cerebrali, che possono essere simili nell'uomo e nella donna, ma ai condizionamenti di genere, culturali e sociali, appresi nell'arco della vita".(http://www.repubblica.it/scienze)

Anche secondo il professor Alessandro Bertirotti, Università di Genova, una differenza fra uomo e donna esiste e non sta nella risposta neurochimica di fronte all'amore, bensì nel significato simbolico di tale risposta.

 Mentre cercavo di documentarmi sull’argomento, ciò che più mi ha colpito è che non appena si parla di comprensione/incomprensione tra uomo e donna, l’ago della bussola, punta in un’unica direzione: l’innamoramento e il rapporto di coppia. È senza dubbio essenziale che il rapporto di coppia sia consapevole per  consentire ai partner di vivere e scegliere in autenticità e coerentemente ai bisogni e ai desideri di ciascuno e di entrambi, ma, oggi più che nel passato, il rapporto tra uomo e donna attraversa l’intera struttura sociale, basti pensare al mondo del lavoro in cui non è raro che un leader donna coordini dipendenti uomini o donna e uomo condividano ruoli di primo livello in azienda.

                      Insomma, cercare di comprendere quanto sia complessa e fragile la comunicazione  tra uomo e donna o viceversa, non è proprio come chiedersi Cosa vogliono le donne? e invece proprio su questo troviamo le risposte più numerose e...da parte di uomini. Con divertimento la mia mente torna a What Women Want(Quello che le donne vogliono), 2000, film di Nancy Meyers, con Mel Gibson, sorrido, pensando a quanto siamo in effetti complesse e talvolta enigmatiche, di fronte all’intento di dare un senso alle più comuni frasi che una ragazza/donna può dire nel corso di una giornata. Un esempio?
Lei dice: «Guarda che carino quel vestito... però costa troppo!»
Ma in realtà pensa: «Perché non me lo regali tu che sei  l'uomo?»

(http://www.ciao.it/What_Women_Want__Opinione_199079).

E sorrido anche a rileggere: La donna, nel paradiso terrestre, ha addentato il frutto proibito dieci minuti prima dell'uomo, e ha mantenuto poi sempre questi dieci minuti di vantaggio, di Alphonse Karr, (ammesso e forse non concesso che nell’Eden il tempo fosse scandito in ...minuti).

 

Ma siamo proprio “su” Marte quando la comunicazione lascia spazio a questo:  

“Riassumendo, le qualità maschili che possono attrarre fisicamente una donna sono: Desiderio e capacità di proteggere i propri cari,  decisionalità (capacità di scegliere, capacità di impegnarsi), ecc...

Riassumendo, le qualità e i comportamenti maschili che attraggono razionalmente una donna sono: Attrae altre donne, ha un alto valore all’interno dei contesti sociali in cui lei si riconosce, ecc...

http://www.comunicaseduzione.com/attrai/cosa-vogliono-le-donne/#more-176

 

Decisamente la comunicazione è altro e forse da qui potremmo ripartire per un prossimo intervento: è consapevolezza e rispetto, consapevolezza  della diversità e conseguentemente rispetto di sé e dell’altro/a.

Sarà proprio per questo che oggi, nel tempo in cui dilaga l’autoreferenzialità,  la comunicazione tra uomo e donna è più che mai funestata da ambiguità e incomprensioni?

 

Cordialissimamente

Giancarla Mandozzi

 

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