fresche ri-letture... a caso, ma non troppo 5. Carl Rogers


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fresche ri-letture... a caso, ma non troppo

 

  1. 5. Carl Rogers

 

 

Il caldo di questa estate infuocata persiste e facilmente si surriscaldano anche ...gli animi; le persone con cui ci relazioniamo abitualmente ci sembra che ora abbiano più difetti che pregi, ogni elemento che ci infastidisce è in grado di nascondere sensazioni piacevoli che timidamente talvolta affiorano per un alito di vento meno sahariano, per un sorriso, per un attimo di riposo dal lavoro.

È il momento di farci aiutare a distanza (una sorta di f. a. d.) da Carl Rogers  strenuo estimatore dell’essere umano che vede e ci presenta nella sua tendenza attualizzante verso il bene ed anche per questo efficace rasserenatore per ciascuno di noi che gli si avvicini.

 

 

              Solo su una sua espressione mi soffermo: “la lotta per l’accettazione di sé” (così ha titolato il colloquio con Silvia. Video di 19’ e 32’’ in http://www.humantrainer.com).

 

              Ciò che mi appare fondamentale è l’aver scelto il termine lotta per cui evidentemente l’accettazione di sé è il risultato di un processo anche difficile, di incontro-scontro tra diversi elementi, non è un dato acquisito, certo e tanto meno scontato. Talvolta credendo di esserci accettati, ci poniamo di fronte agli altri con energia, quasi con sfida, ma se l’accettazione ANCHE dei nostri limiti non è reale, bensì solo presunta, basta un’obiezione, un intoppo nella comunicazione, un’incomprensione e il mondo ci crolla addosso.

Allora cominciamo a ricercare le colpe e, guarda caso, sono quasi sempre colpe esterne: dell’interlocutore, degli altri, della società, dei tempi, persino del destino e noi?

Noi le vittime designate, destinate a lottare contro tutti e tutto, alla Don Chisciotte...ma rivisto e corretto, perché quell’hidalgo spagnolo non era proprio semplicemente un avvocato delle cause perse e chi lo aveva concepito  ha fatto in modo che il messaggio ci arrivasse chiaro e inquietante.

 

               Non intendo divagare ancora. Mi sembra possibile sostenere che la lotta, la vera lotta che va ingaggiata è prima di tutto quella che ci condurrà ad accettarci e ovviamente non solo per quel che sappiamo e sappiamo fare, per i nostri picchi di eccellenza, bensì anche per ciò che non siamo riusciti a mettere a punto...ancora e che è tuttavia modificabile in meglio.

               È dall’accettazione di noi stessi che consegue persino una rinnovata armonia con l’altro, gli altri, il mondo intero. Il che non significa certo che tutto ci sembrerà buono ed anzi avremo la forza di esprimere il nostro parere contrario al momento della necessità, senza sentirci personalmente attaccati e vittime.

E se la nostra opinione, il nostro comportamento resteranno del tutto ininfluenti per il mondo in cui viviamo?

Beh! Se dovesse accadere (e certamente accadrà, siamo realisti), impariamo a volgere lo sguardo verso i segnali positivi che finora non abbiamo considerato magari perché piccoli e partiamo dal nostro personale sentire interiore, dalla intima soddisfazione di aver espresso con calma e assertività persino con il sorriso il nostro sentire, dall’intesa che pure con una sola persona siamo riusciti a stabilire e respireremo a pieni polmoni.

 

Cordialissimamente

Giancarla Mandozzi

 

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