Counseling Relazionale ad orientamento Grafomotorio: un approccio diverso


grafologiaQuando si parla di “linguaggio” si intende la capacità, ad appannaggio non solo degli esseri umani, di esprimere e comunicare. Se ci riferiamo al linguaggio umano, esso è senza alcun dubbio il più completo ed efficace sistema di comunicazione indispensabile per entrare in contatto con altri individui al fine di condividere pensieri, informazioni ma anche sentimenti ed emozioni.

La comunicazione orale umana si avvale di un linguaggio non verbale, analogico che modifica, integra, amplia il linguaggio di tipo verbale, digitale, di contenuto. Non è possibile inviare un messaggio verbale senza inviare, nel contempo, un messaggio non verbale: se anche parlassimo completamente immobili, la nostra immobilità è di per se stessa una comunicazione e, allo stesso modo se stessimo completamente in silenzio, il nostro stesso tacere sarebbe comunque una comunicazione.

 

Il linguaggio,dunque, inteso come comunicazione verbale e non verbale caratterizza il genere umano ed è formato da parole che formano frasi seguendo regole grammaticali condivise.

Ma il linguaggio parlato è immediato e istantaneo e, così come si produce, svanisce. L'uomo, nel tempo, ha ovviato a questo effetto con la scrittura, il lasciare un segno del suo parlare, quindi del suo pensiero, sentimento, emozione.

L'essere umano si avvale, quindi, di due modalità di linguaggio: parlato e scritto. La produzione scritta è la sintesi complessa di azioni diverse che interagiscono in modo prerfetto a diversi livelli: neurofisiologico, motorio, percettivo, intenzionale, simbolico, motivazionale.

Il cammino evolutivo del segno grafico è lungo e complesso. Il punto di partenza è dato dal primo movimento non organizzato che il bambino, munito di una matita, produce su un foglio di carta ( ma anche su mura, tavoli ...o altro!) lasciando una traccia di sé. Pensiamo per un attimo a questo momento fondamentale: il bambino scopre la possibilità di far corrispondere un segno al movimento eseguito con la sua mano. Se la mano si sposta veloce la traccia si produce velocemente, se il movimento rallenta anche il segno colorato rallenta il suo andare. C'è, in questa esperienza, tutto il senso di presenza e individualità. Il segno grafico, benchè ancora disorganizzato, è unico, irripetibile come unico e irripetibile è ogni essere umano.

Da questi primi tracciati immediati con i quali il bambino studia le sue possibilità si giunge alla produzione dello scarabocchio. Il gesto ora è più organizzato e il bambino apprende via via la possibilità di dirigere intenzionalmente la mano per far apparire il segno così come è pensato e voluto. Vengono prodotte linee spezzate, curve, angoli... elementi nuovi di un linguaggio appena abbozzato ma ormai presente. Nel tempo della crescita fisica, cognitiva ed emotiva, la linea si chiude e appare il cerchio, elemento fondamentale che esprime un segno chiuso, compiuto, un movimento iniziato e concluso in modo intenzionale. Il cerchio sarà il primo passo verso la figura umana, quindi verso l'elaborazione del disegno e poi, in un crescendo che va di pari passo con lo sviluppo, del tratto grafico che caratterizzerà la scrittura.

Scarabocchio, disegno, scrittura rappresentano, quindi, forme diverse di comunicazione scritta che appartengono ad un continuum evolutivo comune al genere umano ma, allo stesso tempo, rappresentano nel loro farsi, la peculiarità di ogni individuo che, nell'esprimesi graficamente, racconta sé stesso non solo in ciò che scrive o disegna ma nel modo unico in cui lo fa.

La traccia grafica è quindi il segno che l'individuo lascia di sé. Il gesto grafico è unico, individualizzato e, in alcune caratteristiche di base legate alla propria costituzione biologica, inalterabile. Seguiranno poi delle modificazioni che saranno l'espressione dei cambiamenti organizzativi della personalità che ognuno vive durante il procedere della propria esistenza.

Il tracciato grafico è un vero e proprio “linguaggio grafomotorio” che indica in modo preciso la sua impostazione temperamentale, quindi innata e stabile, la sua energia, il ritmo vitale, le sue caratteristiche cognitive, affettive ed emotive le sue modalità di relazione, i suoi punti di forza e le sue fragilità.

Esso è una importante espressione della psicomotricità dell'individuo cioè della sua capacità di muoversi nel mondo integrando le sue capacità fisiche, psichiche, emotive, cognitive... Ecco la profonda novità di questo approccio che esce dall'ambito classico della grafologia comunemente intesa, per entrare in una contestualizzazione più ampia e rispettosa delle tante variabili insite nell'essere umano come soggetto in relazione continua con la sua realtà.

Osservare il tracciato grafico significa quindi avere numerose informazioni di partenza sulle caratteristiche di base del soggetto che scrive e offre la possibilità di seguire il suo percorso nel tempo. La capacità di conoscere il tratto grafico si acquisisce attraverso una seria e approfondita formazione che integra la conosceza specifica del linguaggio grafomotorio e gli strumenti del Counseling Relazionale al fine di offrire al Cliente una profonda competenza professioale.

Infatti il Counselor Relazionale (orientamento: Counseling del Linguaggio Gte rafomotorio®), parte dallo studio della traccia grafica sia essa uno scarabocchio, un disegno o uno scritto. Tale studio non ha come fine la valutazione né, tantomeno la diagnosi, elementi estranei all'intervento di Counseling, ma la conoscenza ampia, oggettiva e soggettiva del Cliente in tutte le sue specificità. La struttura temperamentale non è determinata in una categorizzazione psicologica ma vista nell'ampia possibilità che le crasi temperamentali, cioè la fusione delle diverse caratteristiche innate, offrono, in modo da dare una lettura individualizzata e rispettosa dell'essere umano. Le informazioni preziose dedotte dal tratto grafico danno la possibilità di orientare l'intervento professionale di Counseling in modo funzionale al Cliente, tale da evidenziare i suoi punti di forza e di consapevolizzare le fragilità e le vulnerabilità al fine di raggiungere l'obiettivo prefissato in sede di contratto.

Conoscere il Linguaggio Grafomotorio del Cliente significa dare spazio ad un'altra modalità di espressione, profonda e autentica uscendo dalle analisi grafologiche rigide e categorizzanti per inserire questa nuova possibilità di conoscenza in un contesto relazionale, tipico del concetto di psicomotricità: come il Cliente scrive e disegna esprime la sua modalità di muoversi nel mondo, di vivere ed elaborare le esperienze, di affrontare le situazioni e lo stress, di raggiungere gli obiettivi.

L'approccio Grafomotorio può essere estremamente utile nella scuola, nei servizi per la coppia, la famiglia, nel trattare i bambini e gli adolescenti, nei servizi psicosociali e sociosanitari... Da ciò la sua identificazione come validissimo strumento di prevenzione nell'ampio settore della relazione d'aiuto.

Dott.ssa Giovannella Giorgetti

Counselor Relazionale (orientamento: Counseling del Linguaggio Grafomotorio®),

S.S.I.Co.L.G. (Società Scientifica Italiana Counseling Linguaggio Grafico)

Potrebbero interessarti ...