Mattino


Mattino

Foto di Gordon Johnson da Pixabay

Dialogo interno, 1

Che fatica!

Provo  ansia  e  fastidio  prima  ancora  di  aprire  gli  occhi,

percezioni  negative  indistinte  condizionano  tutto di  me,  l'umore, l'intera mia fisicità. 

Mi  occorre  tempo,  un  tempo  maggiore  di  quello  che  ho  a disposizione,  per  ri-tornare  a  me,  e  so  già  di  non  conoscermi abbastanza.

Ho bisogno di riflettere almeno qualche minuto, ho bisogno di  centrarmi  su  di  me  per  poter  affrontare  la  giornata  che  mi comunica oppressione, sia quando si prospetta densa di impegni, sia quando ne è quasi priva con larghi squarci di tempo libero che addirittura mi angoscia più della routine.

Le percezioni ansiose e generiche che  provo fanno sì che l’emotività vinca su ogni debole mio tentativo di razionalità.

Ho bisogno di riflettere.

   

 

Dialogo interno, 2

Finalmente  è  arrivato  il  giorno  tanto  atteso  e  mi  sento ottimista, ho  fiducia  che  le mie  capacità  saranno riconosciute  e otterrò il mio obiettivo.

Solo un fastidioso dubbio all’improvviso mi assale: ha un valido fondamento questa mia positiva carica emotiva? Certo è che ha effetti positivi e mi è di sollievo, è il mio auto-aiuto e lo considero prezioso. 

Non mi nego le difficoltà che incontrerò nelle prossime ore e anzi mi sto adeguatamente preparando a contrastarle. Di alcune ho già un’idea, altre interverranno non previste; ciò che conta è che io non perda il rapporto con me, con i miei propositi e qualunque sia l’esito, sia in grado di mantenere la mia autostima. 

Mi torna alla mente  un’abusata espressione che non ho mai amato e  di  cui  forse  solo  in  questo  momento  percepisco  il  significato profondo: “Andrà tutto bene!”. 

Interpretandola alla lettera, ogni volta che l’ho sentita pronunciare e  sempre  in  un  momento  di  difficoltà,  mi  è  apparsa  come  una illusoria menzogna, una sorta di ossimoro: nel momento in cui tutto va male ci si dice che andrà tutto bene.

Chi può dirlo? Forse che qualcuno può conoscere il futuro? Certo che no!

Ora ho compreso: è nel momento di massima tensione, di incertezza, o di una sfida, di una importante scelta che possiamo ricordare  a  noi  stessi  che  non  ci  perderemo;  qualunque  cosa accada, manterremo fiducia in noi stessi, la stima di noi e della nostra efficacia; faremo tesoro dell’esperienza e qualora avessimo mancato l’obiettivo, saremo pronti a lavorare sulla nostra criticità senza perdere di vista i nostri punti di forza.

  È così che posso iniziare con leggerezza la giornata.

[dal testo Giancarla Mandozzi, Ascolto parole e silenzi, 2020]

 

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi

 

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