LA SESTINA DEL BENESSERE. Un modello integrato di lettura della personalità

Inviato da Nuccio Salis

A partire dagli anni Settanta, e poi con successive modifiche, aggiornamenti e integrazioni multidisciplinari, la psicologa Lorna Benjamin mette a punto un interessante approccio allo studio sulla personalità umana, noto come SASB (Structural Analisys of Social Behavior), riportato nel contesto italiano con la sigla equivalente ASCI (Analisi Strutturale del Comportamento Interpersonale). Si tratta all’origine di uno schema cartesiano in cui si configurano 4 quadranti a seguito dell’incrocio fra le variabili Amore / Odio e Attività / Passività. Si vengono cioè a delineare quattro orientamenti personologici che corrispondono ad altrettanti rispettivi identikit della persona. In un primo quadrante, la dimensione dell’Amore e dell’Attività rendono conto di una dinamica di personalità tendenzialmente votata all’azione benefica, ovvero ad assumere responsabilità e ipotesi progettuali di natura costruttiva, che hanno beneficio e ricadute appaganti sia verso il fautore dell’azione stessa che i destinatari eventuali a cui può essere rivolta. L’area occupata da questo quadrante viene chiamata LIBERTA’. In secondo quadrante, i valori positivi dell’Attività si combinano con quelli dell’Odio, dando luogo ad uno status interiore che rimanda ad una pianificazione indirizzata esclusivamente a ferire, boicottare e disconoscere l’opera altrui. La zona occupata da tale quadrante assume il nome di RIBELLIONE. Il terzo quadrante vede l’incontro fra la dimensione dell’Odio con quella della Passività/Irretimento, delineando così una personalità che oltre a non agire, disturba passivamente con la sua rabbia repressa, le sue frustrazioni non affrontate, il suo analfabetismo emozionale, la sua assenza di un linguaggio dell’empatia, la mancanza di azioni solidali e di altruismo. È difatti questa la zona chiamata CRITICITA’. Il protagonista che sosta in tale area è gratuitamente squalificante, ostinato, giudicante, accusatore, abusante e molestatore. Il quarto ed ultimo quadrante prevede l’incrocio fra la variabile Amore con quella della Passività. Per complementarietà al secondo quadrante, due fattori di segno opposto si misurano fra loro, mescolando le differenti tendenze. La risultante che si profila viene descritta come un misto fra comportamenti di contenimento, comunque causati e condotti con sincera motivazione affettiva, e tendenza a inibire l’azione ed a non far prendere l’iniziativa per un concetto di prevenzione del rischio e gestione dei pericoli. È uno spazio che che espone quasi certamente alla richiesta di specificazione contestuale, e che sotto l’aspetto generico, dovuto al mescolamento fra le due variabili già citate, viene denominato PROTEZIONE. L’operazione schematica avanzata all’interno di questo modello da parte della scuola analitico- transazionale, ha ottenuto un’arricchente impostazione di ricerca dovuta alla sovrapposizione della raffigurazione strutturale della personalità (e delle sue manifestazioni funzionali) secondo il paradigma dell’indirizzo fondato da Eric Berne. Nel merito, la tripartizione personologica descritta nell’AT mediante gli stati dell’Io-Sè Genitore – Adulto – Bambino, può essere incastonata all’interno di ciascuna area ottenuta dagli studi della dottoressa Benjamin, rintracciando in questo modo 4 personalità con 4 declinazioni differenti per ciascun stato dell’Io-Sè, ivi incluso lo stato dell’Io-Sè Adulto, che come è noto, nello schema personologico proposto dallo stesso Berne non è soggetto ad alcuna manifestazione espressivo-funzionali e quindi a nessun genere di declinazioni, sfumature o valenze segniche. Nella versione classica ed originaria dell’AT, quella parte di noi definita come stato del’Io Adulto è un modello di funzioni congruenti che (salvo processi di contaminazione postulati dallo stesso Berne) agisce in modalità lineare, sintonica, logica, efficace, finalizzata, sequenziale, razionale, analitica, situata nel presente ed in grado di ragionare anche in modo pianificato, causale, integrato, selettivo e costruttivo. Una volta immessa, invece, la struttura della personalità dentro ciascuna area circoscritta del modello SASB, anche lo stato dell’Io-Sè Adulto assume connotazioni inedite, le quali corrispondono alle 4 modalità indicate dai rispettivi nomi attribuiti agli spazi ottenuti dall’incrocio fra le variabili già sopramenzionate. Nel primo quadrante, ciascun stato dell’Io-Sè presente si connota con le funzioni corrispondenti dell’area suddetta, e pertanto, nel primo quadrante, in ragione dei parametri identificati, avremo ad esempio un Genitore che comunica verbalmente permessi e incoraggiamenti, in modo realistico e congruente. Egli dirà “puoi farcela!”, “prova”, “puoi riuscire”. Il Bambino interiore dichiarerà apertamente che gli piace la libertà, e che gode dello status di una libertà responsabile e matura. Si dedica e si prende cura di sé ricercando la gratificazione, senza degenerare negli abusi e nelle dipendenze. In quest’area si può riscontrare un fedele livello di autocontrollo. Sono presenti assertività ed autorevolezza. L’Adulto libero potrà confermare a se stesso “sto bene. Sono pronto a fare il meglio per me”, “Mi impegno per programmare il benessere”. Nel secondo quadrante, la dimensione genitoriale intrinseca si può manifestare con spinte quali “Sbrigati!”, “Cosa aspetti?” e con giudizi congiunti a rafforzamento di tali comportamenti, atti a squalificare la persona. Per esempio ad appellarla come “pigro”, “tardo” o “incapace”. Il Bambino interiore dichiara che vorrà fare soltanto ciò che vuole senza alcuna ipotesi di mediazione, e che asseconderà soltanto i suoi impulsi ed i suoi capricci del momento, pronto a soprassedere su richieste e bisogni altrui. L’Adulto metterà al servizio le sue abilità e competenze per investire risorse a favore di una causa distruttiva. Nel terzo quadrante, il Genitore interno espone tutta il suo autoritarismo. Diviene svalutante, accusativo, ipercontrollante, mortifica, spergiura e scoraggia ogni azione propositiva. Pronuncia frasi quali “Non puoi”, “Tanto non ci riesci”, “Lascia perdere” ecc. Mentre il Bambino interiore si sollazza nel suo ripiego autoreferenziale e profondamente ostile, rifiutando ogni coinvolgimento costruttivo e sottraendosi alla reciprocità, attraverso la protesta lagnosa, il capriccio, le richieste pretestuose e non pertinenti, il vittimismo, la finta compiacenza a scopo manipolativo. L’Adulto, da parte sua, si focalizza a realizzare e confermare quanto tutto dentro e fuori di sé non sia degno di valore e di considerazione, mobilitando di conseguenza una serie di strategie volte a conservare lo status complessivo ed abituale in cui si trova la persona interessata. Nel quarto ed ultimo quadrante, troviamo un Genitore che invita a considerare il senso del limite, e che potrebbe verbalizzare richiami amorevoli quali “So che ci starai attento”, “Posso contare sul fatto che saprai darti una regolata”, “Sai che non devi esagerare”, “Ora puoi anche smetterla”, addensati da un implicito messaggio di fiducia che si affida all’autonomia morale consolidata dell’interlocutore. Ed a seconda dei livelli di controllo potrebbe comunque anche fare leva su sentimenti di affiliazione, asserendo per esempio qualcosa come: “Se andrai in quel luogo sai che mi mancherai così tanto che ne soffrirò”. È insomma una genitorialità che mescola e combina varie strategie comunicative che hanno lo scopo di vigilare sull’agire altrui, con l’idea di difendere l’altro il più possibile dai pericoli. Usa dunque il suggerimento, la raccomandazione, il monito, il richiamo ai principi, ai valori, alle norme etiche, civili e comportamentali. È una modalità di caring che necessita di essere direzionata sempre in modo efficiente e lungimirante, al fine di prevenire una radicalizzazione nell’ipercontrollo e nell’iperprotezione. Al Bambino interiore è lasciato un comportamento adattivo che si può osservare nella capacità di affidarsi e lasciarsi guidare laddove lo stesso può avere colto l’attendibilità e la sicurezza di una guida capace ed autorevole. L’Adulto può concentrarsi su come scegliere le migliori opzioni per provvedere alla cura di sé ed al mantenimento di un buon stato di salute. All’interno di questa disamina, è probabile che il lettore più attento abbia già potuto cogliere a questo punto l’esistenza di almeno 6 manifestazioni funzionali in totale, due per ogni stato dell’Io- Sè, che contribuirebbero per la maggiore a sviluppare e fortificare una dimensione del benessere che viene per l’appunto chiamato il Sistema del Benessere. Nello specifico, i relativi stati dell’Io-Sè associati a tale modello sono: - Genitore Libero - Adulto Libero - Bambino Libero - Genitore Protettivo - Adulto Protettivo - Bambino Protettivo Secondo la Benjamin, anzitutto, tale Sistema deve includere atteggiamenti di corrispondenza positiva, in termini speculari e interdipendenti, che si sono modellati dalle persone significative durante le fasi educative primarie del nostro sviluppo, che ci permettono così di essere flessibili, adeguati, complementari e responsivi, di non essere troppo contaminati da riverberi esistenziali poco piacevoli agendo in siffatto modo da posizioni non funzionali (elastici), e sperimentando anche la capacità di incrociare invii di comportamenti e messaggi poco opportuni, rispondendo con modalità rassicurante, pacifica, assertiva (in pratica con una transazione incrociata), per far sì che non solo siamo noi a sottrarci da influenze, disturbi e processi di contaminazione interiore dovuti a recuperi ed agganci determinati da aspetti infelici o traumatici del passato, ma che addirittura potessimo scoprire di essere noi i promotori del benessere nostro ed anche altrui. In fondo, ogni counselor incarna nel suo piccolo quella invocazione francescana che ci insegna che “laddove c’è buio, fa che io porti la luce”, consegnando non soltanto alla nostra professione quanto soprattutto alla qualità della nostra formazione personale, quello spessore di competenza e di umanità che ogni nostro cliente merita e che si aspetta di riscontrare. In conclusione, tale sestina del benessere è sempre merito di una conoscenza fra rispettive personalità, e dunque di esperienze reciprocate ed attenzionate dallo stupore di ciascun incontro. - dott. Nuccio Salis - pedagogista clinico, counselor socioeducativo, formatore analitico-transazionale
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