VELATERAPIA a TRAPANI: un successo tra numeri ed emozioni


Dall'11 al 16 aprile si è svolta la Garibaldi Tall Ships Regata 2010, suggestivo evento che ha avuto come protagoniste splendidi "navi dagli alti alberi" delle più importanti scuole internazionali di marineria ormeggiate nei porti di Genova (8 - 11 aprile) e Trapani (dal 16 al 19 aprile).

A Trapani, il progetto nato come strumento di formazione e socializzazione per i giovani del territorio, ha voluto trasmettere la passione per il mare tra diverse nazioni oltre ai valori legati alla cultura marinaresca.
L’evento, organizzato dalla STI in collaborazione con la Sail Training Association – Italia e la Provincia Regionale di Trapani prevedeva un fitto calendario di iniziative realizzate sulla banchina e nella città di Trapani.

 

La sosta delle venti imbarcazioni (40 alberi, 3.561 tonnellate per una superficie velica di 10.239mq ) e dei loro equipaggi internazionali è stata accompagnata da iniziative collaterali che hanno visto la presenza di 480.000 persone di cui 300.000 a Trapani.
Tra i velieri che il pubblico ha potuto ammirare vi erano ‘Goletta Verde’, ‘Signora del Vento’, ‘Maud’. : Akela (Russia), Astrid (Paesi Bassi), Den Store, Bjørn (Danimarca), Far Barcelona (Spagna), Hansa (Spagna), Kaliakra (Bulgaria), Maybe (Gran Bretagna), Oosterschelde (Paesi Bassi), Orsa Maggiore (Italia), Palinuro (Italia), Pamadica (Italia), Pandora (Italia), Pogoria (Polonia).

L’evento, oltre alla mera esibizione e spettacolarità, ha avuto altresì intenti educativi e obiettivi culturali e socializzanti, numerose famiglie e schiere di giovani passeggiavano divertiti lungo la banchina del porto di Trapani, per ammirare le Tall Ship e incontrare gli equipaggi; lunghe file di persone si disponevano per le visite a bordo, mentre musica, sapori, mercatini, animazione, gadgets, sfilate di bande, balli in piazza fino ad ora tarda e fuochi d’artificio coloravano l’aria e il cielo nel lungo sabato della Notte Bianca di Trapani.

Cesare Pasotti, Project Manager Garibaldi Tall Ships Regatta a Trapani ( già Team manager alla 32° American’Cup), si è mostrato soddisfatto per il successo della manifestazione e per la ridondanza sull’intero territorio, le varie città della provincia nei giorni di sosta a Trapani hanno portato oltre 1.700 studenti a bordo delle navi, coinvolti anche nelle varie attività culturali. I ragazzi hanno imparato a realizzare i nodi e conosciuto nuovi nomi di attrezzature di bordo e manovre appartenenti al mondo della vela. 

Barca, vela, mare, vento, sport, avventura: ancora una volta insieme come strumenti socializzanti; la barca a vela non solo come fatica e difficoltà ma spirito di gruppo e definizione di un obiettivo comune come rilevato dal progetto di velaterapia “Un sorriso tra le onde”
realizzato da una equipe di psichiatri e volontari del mondo velistico che ha consentito a numerosi disabili di partecipare attivamente alla regata. A bordo del brigantino britannico "Tenacious" (con un equipaggio composto per metà da persone con disabilità), oltre quattrocento disabili hanno potuto fare l’esperienza della vela in mare aperto conoscendo criticità e punti di forza del mare ma soprattutto apprezzando il valore dell’ambiente, della relazione con gli educatori ed i compagni, scoprendo fiducia in sè stessi e potenzialità latenti e inaspettate.

L’efficacia della vela come terapia è stata testimoniata dall’emozione riportata da una delle esperte di vela a bordo del Tenacious, Daniela Puntel, forte di esperienze precedenti esperienze di Velaterapia con soggetti non vedenti (Counseling www.sociologiadellasalute.it), la quale ha riflettuto sulla elevata ergonomia presentata dalle grandi barche pronte ad accogliere diversi tipi di disabilità nella massima sicurezza.
Come osservato dalla responsabile del progetto, Deborah Aureli, la velaterapia offre alla persona con disabilità o giovani con disagio sociale, l’opportunità di vivere un'esperienza motivante basata sulla riflessione, vivere a contatto con un ambiente incantato come il mare è un esperienza che regala stimoli ed emozioni. L’esperienza della barca a vela restituisce serenità, energia e spirito di avventura.
Il mare respira, parla, ascolta; riuscire a vivere e a comunicare con il mare, permette di scoprire le nostre parti più profonde.

Speriamo in prossimi progetti di Velaterapia che coinvolgano la sfera disagio psico-fisico e sociale che vadano a sensibilizzare il pubblico eventi che io possa riferire come Counselor “osservatore”.

Silvia Mendico
Docente di Sociologia Università La Sapienza(Roma) e counselor
Email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sito: http://www.sociologiadellasalute.it

Immagine da http://it.wikipedia.org/wiki/Barca_a_vela

Potrebbero interessarti ...