Il Counseling e l’innovazione in Azienda

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Counseling e l'innovazione in aziendaIl progetto di Counseling per l’innovazione nasce da un mio desiderio che volevo soddisfare; ripercorrere la mia esperienza lavorativa per trovare, se possibile, delle sinergie per la professione di Counselor. L’obiettivo era di valutare se esistevano degli ambiti nella mia sfera lavorativa, nei quali la mia abilità professionale di Counselor potesse essere utilmente utilizzata per facilitare o migliorare le performance lavorative e la qualità del lavoro svolto. Così ho ripercorso la mia attività lavorativa e ripensando alle tante esperienze ho trovato diverse situazioni interessanti che potrò approfondire, ma una in particolare ha immediatamente stimolato la mia attenzione.

 
Eravamo stati chiamati da un cliente per partecipare a una riunione sull’organizzazione di alcuni reparti e al termine dell’incontro avevamo accettato l’incarico direttamente dall’AD per valutare alcuni processi interni che riguardavano alcune fasi della produzione e la gestione della fatturazione, che in quel momento erano entrambi vissuti come inefficienti e poco flessibili alle esigenze dei clienti. Il fine del nostro incarico era di arrivare a proporre dei progetti che avessero un forte orientamento verso il cambiamento e l’innovazione, affinché anche quelle aree aziendali raggiungessero uno standard di efficienza adeguato alle attese. Individuammo diverse aree di miglioramento e per ciascuna proponemmo alcune ipotesi, anche importanti, ma che secondo noi erano diventate necessarie e non procrastinabili. L’azienda esaminò le nostre proposte e tutti insieme trovammo quello che era il miglior percorso possibile per realizzare i cambiamenti e riuscire a confrontarsi al meglio con il mercato e con la concorrenza. Questi fatti si sono svolti già da qualche tempo e posso anticipare il buon esito degli interventi e la qualità eccellente delle scelte fatte insieme all’azienda.
 
Ho ancora oggi un bel ricordo di quell’esperienza e soprattutto mi è rimasto vivo il rapporto con i dipendenti. Spesso erano un po’ informali, senza una programmazione, avvenivano nei corridoi, incontri casuali. Mi è rimasta la piacevolezza e la bella sensazione del calore e l’umanità di quei momenti. In quei minuti spesso le persone si raccontavano, emergevano dalle loro parole le emozioni suscitate dall’esperienza del cambiamento. E ci si conosceva un po’ di più. Le persone sentivano il bisogno di parlare di come il cambiamento le faceva sentire. Oggi mi rendo conto della grande utilità che avrebbe avuto una figura di riferimento all’interno del progetto che potesse aiutare in modo professionale i dipendenti a gestire quelle emozioni. Sono convinto che il Counseling sia una possibile soluzione, per aiutare le persone a superare i momenti vissuti con difficoltà.
 
La possibilità d’intervento del Counseling nell'ambito delle ristrutturazioni o innovazione è certamente una bella possibilità che oggi le aziende hanno a disposizione. Ho un particolare interesse nei confronti di questo tema perché io stesso sono stato portatore di nuove tecnologie all'interno delle aziende ed ho potuto vivere questi aspetti direttamente.
Quando un'azienda decide che è venuto il momento di cambiare, si apre una fase di ammodernamento che coinvolge spesso molti dipartimenti se non l'intera struttura aziendale. Spesso sono introdotti sistemi moderni e nuove tecnologie più funzionali che cambiano il modo di lavorare. Pur avendo una pianificazione dettagliata con progetti, diagrammi e aggiornamenti giornalieri sullo stato di avanzamento lavori quasi sempre, il dipendente è lasciato "solo" ad affrontare l'impatto emotivo nei confronti del cambiamento e delle conseguenze che ne derivano, a livello personale e lavorativo.
 
Abbiamo visto che le nuove tecnologie vanno utilizzate e a usarle ci sono le persone, i dipendenti,  che spesso ricevono un supporto esclusivamente mirato all'aspetto tecnico funzionale, spiegazioni su come funziona e quale voce di menù fa che cosa. Mentre è trascurato l'aspetto emotivo e il vissuto personale.
Ci troviamo ad assistere all'abbandono di un modo di lavorare conosciuto e oramai diventato "familiare", per essere lanciati verso un'esperienza nuova che costringe i dipendenti a rimettersi in gioco. Questo significa che qualche certezza svanisce, gli equilibri tra i vari ruoli e funzioni non ci sono più e andranno ricreati e forse qualche richiesta resterà per un po’ di tempo senza una risposta. E’ certamente una situazione transitoria ed è ancora un poco distante da quel clima di laboriosa, attiva serenità a cui l’azienda e i dipendenti vorrebbero arrivare. Qualcuno potrebbe raccontarci, se glielo chiedessimo, del disagio con cui vive l’esperienza del cambiamento.
 
Un buon modo di gestire il cambiamento deve gestire il disagio che questo può suscitare attraverso la prevenzione e l’utilizzo di quegli strumenti in grado di riuscire ad accogliere e contenere l’espressione del disagio. Solo in questo modo si può evitare alle persone di vivere un'esperienza emotiva importante e certamente poco piacevole. E’ facile intuire che un’esperienza come questa se lasciata senza controllo possa influire in modo negativo direttamente sul raggiungimento degli obiettivi. E a maggior ragione se viene replicata su diverse persone oppure se il disagio arriva a contaminare un gruppo di lavoro.
 
Un intervento ragionevole da considerare e affidare a un Counselor è quello di contenere il disagio, accogliere le emozioni per accompagnarle verso un'elaborazione personale che consenta al dipendente di riappropriarsi di quel benessere che il contatto con il cambiamento può aver modificato e qualche volta, per alcuni, messo in crisi.
Sarebbe limitante fermarsi solo alle manifestazioni di disagio, sappiamo che le persone possono vivere l’esperienza del cambiamento in molti modi, abbiamo affrontato il disagio perché è accompagnato spesso da una maggior criticità, ma possono esserci anche manifestazioni più felici e comportamenti sereni di fronte al cambiamento. Anche queste manifestazioni vanno seguite perché hanno bisogno di un po’ di tempo per sedimentare e trovare le loro conferme, perché il cambiamento deve avere il tempo per essere processato.
 
L’obiettivo per un Counselor è di accompagnare e far superare il momento del cambiamento fornendo quando necessario quel contributo professionale che può contribuire a far trovare la soluzione per uscire da un’impasse. Ognuno arriverà a destinazione e lo farà seguendo un percorso personale, e per riuscirci agirà con le proprie risorse, consapevole di potercela fare.
Ognuno di noi nel momento in cui vive esperienze di vita che sono al di fuori della nostra area di comfort reagisce secondo le modalità che appartengono al suo schema di riferimento, schema che si è formato crescendo e maturando l'esperienza del vivere. E' ragionevole tenere in considerazione che più grande e profondo è il cambiamento maggiore può essere lo stress generato e più inaspettati possono essere i comportamenti che le persone agiscono come risposta.
 
Un episodio può aiutare a chiarire cosa può succedere quando incontriamo un pezzetto del nostro passato con cui non abbiamo ancora fatto pace: siamo a un incontro tra professionisti, un convegno, un classico momento in cui le aziende si incontrano dove c’è chi si propone, chi cerca soluzioni, idee, partner e così via. Si formano dei gruppi di interesse, si parla e ci si conosce. Dopo un po’ di tempo una persona mi si avvicina e vedo che è molto turbata. Ed è irrefrenabile il bisogno di raccontarmi l’esperienza che ha appena vissuto. Ed è interessante. Questo signore dopo che ha parlato in un gruppetto e poi in un altro e poi ancora in un terzo si è accorto di essere finito in un convegno che non lo riguardava professionalmente, un fraintendimento, un invito accettato in fretta. Questo signore quando si è accorto di non essere interessato al convegno si è guardato attorno e si è ritrovato da solo in mezzo alla stanza e in quel momento dice che si erano formate tante coppie uomo donna che parlavano piacevolmente. E lui si è ritrovato a rivivere la stessa situazione. “…quando ero giovane e andavo alle feste, restavo sempre da solo a guardare gli altri ragazzi che ballavano e si divertivano ed io non riuscivo a fare nulla.Credevo di aver risolto questi comportamenti di averli superati, e invece no, sono ancora lì non è cambiato nulla...”. Questo signore a maggior ragione oggi poteva agire in diversi modi rispetto al suo vissuto, per esempio salutare e andarsene, magari sorridendo dell’errore ma contento di aver conosciuto delle persone nuove. Poteva mangiare al buffet, rimanere a scambiare qualche parola e ascoltare ancora un poco facendo finta di essere interessato. Invece no, il suo vissuto lo ha riportato ad una situazione di disagio già conosciuta ed ha rivissuto impotente le stesse emozioni di allora, anche se sono passati più di trent’anni.
 
Se le persone non sono adeguatamente accompagnate sul piano emotivo possono inconsapevolmente agire, per esempio, comportamenti auto protettivi che potrebbero rallentare la messa in opera, o anche far declinare il progetto su obiettivi  insufficienti per le strategie aziendali. Questi comportamenti spesso possono creare situazioni di forte criticità di cui purtroppo si avrà la corretta percezione solo sull’evidenza concreta dei risultati prodotti. E a volte a quel punto è già tardi per poter predisporre interventi risolutivi.
L’intervento preventivo di un Counselor è importante per valutare e monitorare l’esistenza di quei segnali che indicano che sono in atto situazioni di disagio o di stress emotivo, e per gestire il processo del cambiamento riducendo il rischio di fallimento.
 
Noi stessi trasmettiamo le nostre emozioni che agiscono sia sui singoli individui sia sul clima aziendale, e quest'ultimo qualche volta, sembra agire come una sostanza volatile che diffondendosi attraverso l'aria, porta un po’ ovunque, tal volta un certo disagio, tal volta una sensazione di benessere. E’ importante che il clima aziendale sia percepito nella maggior parte dei casi come una sensazione di benessere. Nelle fasi di cambiamento è fondamentale saper alimentare un clima aziendale positivo.
I punti deboli in un processo di modernizzazione sono tali perché nessuno li ha saputi o potuti individuare in anticipo e non è stato possibile approntare niente per eliminare o limitare il rischio.  Ritengo che il Counseling abbia quelle competenze indispensabili per sostenere le aziende e i loro dipendenti nei processi di trasformazione e di modernizzazione.
 
Il Counselor opera secondo  le esigenze aziendali cooperando con il personale coinvolto nella trasformazione accompagnando il processo fin quando non si completa la fase di elaborazione del cambiamento.

 

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