condizioni e condiziona-menti


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condizioni e condiziona-menti

 

            Confonderli e considerarli un tutt'uno, come la causa di ogni nostra difficoltà, di ogni situazione non favorevole, dell'ostilità del mondo esterno a noi, è operazione che ci risulta del tutto naturale e che usiamo ripetere con una convinzione così radicata che risulta inamovibile, immodificabile.

Per quasi tutti noi, è un'abitudine appresa dagli adulti che, fin da quando eravamo bambini,  ci hanno istruito e ammonito  sulle loro gravi responsabilità, sulle difficoltà esterne che si opponevano ai loro "sacrifici" (definizione del tutto impropria, in realtà, soprattutto se riferita a precise scelte di vita, interpretate da loro stessi come una sfida assai meritoria, nei confronti di tutto e di tutti), sul loro garantire, con intransigente certezza, che in ogni momento si erano comportati e si comportavano come meglio non si poteva . Gli insuccessi erano sempre, a sentir loro, effetto dell'intervento  negativo di altri che venivano visti come spinti da motivi e giustificazioni da riprovare e rigettare, anche questi, senza alcun dubbio.

 

            Nel tempo in cui viviamo oggi, insieme a tante difficoltà e a implacabili paradossi, ci è data un'opportunità grande,che certamente non è immune da elementi di debolezza, ma che merita di essere apprezzata per quanto di positivo può offrirci: il dubbio. Il dubbio si è insinuato da decenni ormai nella mente dell'adulto (che sia tale non solo anagraficamente), agevolato dalla comunicazione mediatica, dai numerosi e facilmente accessibili confronti tra diverse interpretazioni della vita; il dubbio, dunque, come sostegno efficace, come forza per rivedere, modificare in meglio, perfezionare i nostri pensieri, le nostre azioni, i comportamenti, le relazioni interpersonali e ...intrapersonali.

Imparare ad usarlo  proprio per la più delicata relazione, quella con noi stessi, è avvicinarci al nostro Bene-essere. Abbandonando l'idea che il dubbio sia operazione distruttiva in quanto elimina come primo passo quelle certezze di cui noi vorremmo vivere nonostante tutto, apprezzeremo che è il dubbio la più autentica ed efficace strategia per cogliere l'obiettivo che ci proponiamo. Se accettiamo di mettere in dubbio che le situazioni difficili in cui veniamo a trovarci siano solo e soltanto attribuibili ad eventi esterni più o meno umani, più o meno casuali, saremo capaci allora finalmente di distinguere le condizioni reali e dunque le reali difficoltà dai... condiziona-menti, in particolare, ancora una volta, non quelli che  ci vengono indotti  dall'esterno, bensì quelle difficoltà che inconsapevolmente abbiamo da soli costruito  e che si annidano nelle nostre convinzioni, nelle nostre individuali modalità di re-azione di fronte agli eventi. Scoprire che siamo concausa, con le nostre rigidità, dei nostri mancati successi, al contrario di come abbiamo sempre temuto di scoprire e non avremmo mai voluto ammettere, sarà fortemente liberatorio. Accettare di aver contribuito, anche solo in parte, proprio noi all'acuirsi di un problema  che ci angustia, alimenterà una profonda motivazione interna a rimuovere ciò che evidentemente stiamo noi sbagliando, desidereremo un cambiamento, anche piccolo e già a quel punto cominceremo a diventare capaci di gestirlo. Se ciò che più ci abbatte di fronte alle difficoltà è il non riuscire a trovare una possibile strategia di azione, ogni volta che individueremo un cambiamento possibile in noi, lo avvertiremo come l'inizio della soluzione che cerchiamo.

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi

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