L' ARCHETIPO DEL VIANDANTE


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L' archetipo del Viandante è secondo me un modello assolutamente necessario per l'evoluzione e il cammino verso il cambiamento dell'uomo, il Viandante infatti deve scoprire chi è e cosa vuole ed è molto spesso proprio da questa domanda che il Counselor deve partire per un serio lavoro da fare con il cliente. Il Counselor spesso trova dinanzi a se delle persone estremamente confuse sul reale motivo per cui esse si siano rivolte a lui. Trovo perciò assolutamente indispensabile sapere chi si ha di fronte e quale tipo di consapevolezza personale e di obiettivi o di mete il cliente abbia.

I Viandanti possono essere donne e uomini d'affari, persone che vivono ai margini della società, o che si sono fatti da soli essi hanno idee molto personali e non amano avere risposte dall'alto, cercano le loro da soli, possono essere molto tradizionali o molto estremisti o dei ribelli, comunque sia l'identità del Viandante è quella dell' outsider.

 

E' interessante notare quanto il Viandante possa sentirsi in colpa nel portare avanti il suo progetto personale, perché spesso questo è percepito all'esterno come un grande atto egoistico e percio' deprecabile, è qui che il lavoro del Counselor diviene fondamentale: egli deve in un certo senso accogliere ed ascoltare questo disagio e nel contempo rendere fiducioso il cliente che il suo viaggio non solo è possibile nonostante quello che prova ma che soprattutto è giusto per il suo cammino personale.

Quando non si è pienamente sviluppato il senso della propria individualità autonoma le persone diventano influenzabili alle opinioni altrui. Il processo del prestare ascolto ai nostri desideri e non a quelli degli altri, fare in modo di realizzarli è fondamentale per costruirci una identità, infatti nasciamo con un Io, ma è un identità in potenza che deve potersi pienamente sviluppare, l'essere umano impara a sapere chi è conoscendo cio' che vuole, attraverso quello che fa, pensa e sente. Non è un caso se le persone piu' felici sono quelle che non temono di rischiare quel tanto che basta per essere soddisfatti delle loro scelte e di sentirsi pienamente se stesse, queste perone si adattano meno ai ruoli prescritti ma questo non li trasforma necessariamente in dei ribelli.

Il cammino di tutti i Viandanti è spesso inizialmente goffo ed incerto, molti hanno paura di iniziarlo e lo rimandano è interessante allora notare come molti a questo punto si ammalino, ed è chiaro che qui la malattia diventa messaggio, segno, di percorso che avrebbe dovuto iniziare ma che invece è fermo ed allora il nostro inconscio lavora per noi, ci obbliga cioè a fermarci e ci da la possibilità di incominciare a pensare: molte persone ripartono da questo: la malattia in un certo senso li salva da un perseverare in uno schema di vita non genuino, perché molti iniziano a “pensare” e diventano finalmente consapevoli. L'Archetipo del Viandante ci insegna ad essere totalmente fedeli a noi stessi in ogni momento, questo richiede certamente molta disciplina ed essere in costante contatto con il proprio corpo, cuore, mente e spirito in ogni situazione della nostra vita. Il Counseling lavora proprio per insegnare all'essere umano questo continuo contatto con la totalità di se stessi, attraverso per esempio la piena consapevolezza delle proprie sensazioni fisiche, insegnando a porsi in ascolto delle proprie risposte nei differenti contesti e nelle interazioni che viviamo tutti i giorni. Diventare consapevoli del proprio corpo ed imparare a decifrare a capire le sue reazioni dinanzi ad un evento significa aiutarci a capire quando una scelta fatta mentalmente è in realtà in contraddizione con il nostro vero essere, insomma come affermare che il corpo non mente mai al contrario della testa.

Per concludere questo viaggio all'interno dell'Archetipo del Viandante diremo che uno dei conflitti che esso deve attraversare è la tensione tra la voglia di affrancarsi dai propri limiti, il desiderio di seguire solo la sua strada, di essere padrone di se stesso e la necessita o il desiderio di piacere a gli altri. Il Viandante perciò si dirige dalla dipendenza verso l'indipendenza per arrivare ad una autonomia connotata ed inserita armonicamente in dei rapporti di interdipendenza non facendosi eremita di se stesso cioè! Infatti molti Viandanti che hanno imparato a vivere la loro vita in modo indipendente scoprono che quello che a loro manca è proprio il contatto umano, la relazione ed è a questo punto che riescono a vivere benissimo il rapporto con l'altro, senza sentirsene angosciati o fagocitati perchè hanno sviluppato un senso di sè abbastanza forte, in grado di saper gestire i piu' intimi bisogni senza più paure ed eccessivo bisogno di conferme esterne. Nel momento in cui il Viandante risolve il conflitto tra libertà e amore e riconosce il suo bisogno oltre che desiderio di amare, il conflitto si risolve, anche se, ed è importante affermarlo la libertà non arriva se non quando esattamente come il Guerriero un altro archetipo fondamentale per la realizzazione dell'uomo impariamo ad affermare i nostri bisogni lottando per essi ed esponendoci, correndo dei rischi, e ci impossessiamo della capacità del Martire di darci agli altri ed in ultimo della saggezza dell'archetipo del  Mago al quale nulla manca e che ci dice  che l'uomo ha tutto l'amore di cui ha bisogno e che proprio in forza di questa certezza nessuno di noi deve procurarsi questo amore facendo compromessi umilianti per il proprio essere e per la propria vita.

Pierangela Pavone

 

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