Counseling per l’Integrazione, la Multiculturalità e l’orientamento professionale


convivenza-integrazione

SPORTELLO PER STRANIERI

Tale attività, consiste in colloqui di ascolto, informazione e consulenza, ha per finalità l’orientamento al lavoro e l’integrazione dei soggetti stranieri, partendo ciascuno da una auto-conoscenza circa le proprie attitudini. L’attività del Counselor è finalizzata ad integrare le esperienze lavorative pregresse dei soggetti stranieri, con il percorso attuale, intrecciandole con le possibilità di collocamento al lavoro offerte dal territorio.

Lo “Sportello Counseling”, offre differenti possibilità:

  • favorire la domanda e l’incontro con il mercato del lavoro,

  • venire a conoscenza di centri per l’Impiego e centri per la Mediazione culturale,

  • essere informati su come muoversi per ottenere consulenze legali, regolarizzare documenti, permessi di soggiorno, rinnovi, certificazioni mediche,

  • imparare a stilare, compilare, aggiornare il proprio curriculum vitae

  • praticare il processo di alfabetizzazione grazie alla Comunicazione di gruppo,

  • socializzare e capire le dinamiche di gruppo

  • raccontare le proprie radici e le proprie ambizioni

  • scoprire le risorse che ciascun individuo ha latentizzate,

  • avere un momento di sfogo e liberazione per esternare sia in gruppo che al livello individuale, la complessa situazione del vivere lontano dalle proprie terre;

  • conoscere la realtà, usi e abitudini italiane e della città di Palermo in cui vivono,

  • individuare ansie e paure che ostano una serena convivenza.

Un caso particolare: LO SPORTELLO COUNSELING INTEGRAZIONE IN SICILIA

E’ da poco terminata la mia esperienza come Counselor Sociologico all’interno di un Progetto (in una Scuola di Palermo) per l’integrazione e l’orientamento al lavoro di persone straniere.

Tale esperienza, è stata ai fini della mia crescita sia lavorativa che personale: importante e valorizzante. Ritengo che la diversità sia fruttuosa in ogni ambito, e che in ambito culturale sia arricchente.

A seguito della iniziale fase di start up del progetto, sono state avanzate da parte dell’utenza (soggetti stranieri), le prime richieste di appuntamenti per incontri di Counseling.

La prima cosa che mi è balzata agli occhi è stata la prevalenza di tale richieste avanzate da donne rispetto agli uomini. Le loro domande poste con molta dignità ed apertura sono state in prevalenza di natura personale (solitudine, senso di estranietà, sensazione di vaghezza nel vivere, desiderare situazioni differenti dal proprio stato, difficoltà familiari, ricerca di un asilo per bambini, di ripetizioni gratuite).

Gli uomini immigrati invece, di nazionalità prevalentemente Sri Lanka e Bangladesh e per lo più giovani, hanno sempre preferito l’incontro di gruppo (ritengo per timidezza) rispetto alla possibilità di potermi incontrare individualmente.

L’iniziale imbarazzo avvertito nei confronti di una “Dottoressa così lontana dal loro immaginario femminile e contesto socio-culturale” è stato superato con la “metafora del viaggio”. Ho detto loro che stavamo partendo per un percorso da fare insieme. Anche io essendo di una città (Roma) lontana e diversa da Palermo, con differenti ritmi, cultura e clima, avevo come loro necessità di integrarmi.

Una volta rotto il ghiaccio tutto è stato più scorrevole, in quei giovani apparentemente seri e solitari è venuta fuori l’ironia ( a me ignota) di una cultura così diversa dalla nostra, sono emerse battute e prese in giro tra i “ragazzi Bangla”, proprio come scherzano i “nostri” giovani italiani.

Nonostante le difficoltà legate alla poca conoscenza della lingua e del tempo ridotto, nel corso dei vari incontri, siamo riusciti a dialogare e a relazionarci, ad intrecciare le varie culture.

Un forte senso di fratellanza nel gruppo di immigrati, ha unito coloro che già conoscevano la lingua italiana rispetto ai nuovi arrivati, ancora molto spaesati.

Grazie all’empatia in circolo, inoltre ogni partecipante è riuscito a compilare il proprio curriculum vitae, sulla base della raccolta delle informazioni attuali e pregresse.

Stilare il C.V. non è stato un lavoro facile per i soggetti immigrati, in quanto ha rappresentato un importante momento di auto conoscenza, autoconsapevolezza, ritorno al passato e spesso sono emerse emozioni profonde e tristi ricordi.

Sono passati mesi da quel primo, freddo e timido incontro di gruppo, in cui parlavo solo io, osservata da tanti occhi neri sradicati e affondati in quel bianco lunare!

Gli ultimi incontri-Counseling con il gruppo di stranieri sono stati diversi, oggi ricordo solo il bianco candido dei loro sorrisi.

In che termini ho arricchito la mia persona e la mia professione di Counselor psico-Sociologa? Ho conosciuto un tipo di ironia non così diversa dalla nostra, ho apprezzato il loro scrivere orientale, fine ed artistico, la loro serietà nel prendere un impegno, nel rispettare una religione, ma anche ad onorare terre, festività e riti altrui.

Ho conosciuto gli occhi neri e pieni di luce di M. bella ventenne Tamil, promessa in sposa per corrispondenza, un modo di amare così anacronistico per noi, e lei felice di ciò, ma anche tanto desiderosa di una Laurea o di un bagno nell’azzurro mare di Sicilia.

Al di là delle osservazioni provenienti dal cuore, sociologicamente gli obiettivi prefissati in fase progettuale, con il Servizio di Counseling Integrazione e Orientamento professionale, sono stati pienamente raggiunti.

Il percorso di Counseling ha permesso ai soggetti immigrati di approcciarsi al mondo del lavoro sentendosi più competitivi, grazie all’auto-riconoscimento delle proprie risorse interne, esterne, di abilità e nuove conoscenze (quali anche la miglior padronanza della lingua italiana).

Tecnicamente dagli indicatori di risultato è emerso compiacimento, confort e piena soddisfazione da parte dell’utenza.

Dagli indicatori di processo ho evidenziato:

  • Livello di Attenzione costantemente medio-alto

  • Puntualità, Assiduità e presenza continue

  • Rispetto e Atteggiamento propositivo,

  • Motivazione - Clima disteso e positivo

 

A distanza di alcune settimane dalla conclusione del Progetto, mi giungono contatti e richieste da parte dei soggetti immigrati per avere informazioni e consulenze, a dimostrazione della necessità di creare Osservatori e centri di riferimento per l’Integrazione.

Si conferma altresì l’efficacia del metodo Rogersiano nell’applicazione di tecniche di Counseling, che mette al centro la persona facendola sentire ascoltata e compresa da un professionista che favorisce la relazione, non ti giudica, ma ti aiuta a cercare un cammino…a vedere un po’ di luce e un pezzetto di quel cammino lo fa con te prendendoti per mano.

Solo venendosi incontro tra culture differenti è possibile una reale integrazione.

Il Counseling in questo c’è.

Silvia Mendico

www.sociologiadellasalute.it

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