La psicologa americana Carol Pearson ha elaborato, riprendendo i famosi archetipi già utilizzati dal grande maestro della psicologia Jung, una visione della vita come
un “Viaggio“, in cui tutti agiamo comportamenti e meccanismi tipici e riconducibili a dodici archetipi fondamentali che possono essere utilizzati per comprenderci meglio e per comprendere meglio gli altri.
Tutti noi portiamo questi meccanismi e comportamenti all’interno di qualsiasi relazione.
Per lo psicologo e filosofo Assagioli, padre della “Psicosintesi”, ma ancora prima per Sant’Agostino e San Tomaso d’Aquino, noi siamo costituiti da tante parti, da una
molteplicità di aspetti che, se integrata, determina la nostra propria ricchezza.
La coordinazione delle varie sub-personalità, di cui gli archetipi possono aiutare a comprenderne la natura, lo scopo, le virtù
connesse ed anche gli aspetti negativi, in una unità superiore, in una “psicosintesi” appunto, ci conduce verso la nostra
realizzazione in una particolarissima, unica, irripetibile unità o identità.
Se si estende poi l’indagine sul comportamento umano fino ad includere gli effetti di tale comportamento, il contesto in cui
accade, le reazioni degli altri a questo comportamento, allora il centro dell’interesse si sposta dalla individualità isolata
alla relazione tra le parti di un sistema più vasto.
Si osservano così manifestazioni proprie della relazione, il cui veicolo è la comunicazione.
Così come per la matematica il concetto di funzione è costituito dal rapporto tra le variabili, così in psicologia si parla di relazione,
e questo principio è valido anche per ogni percezione, cioè per ogni rapporto che l’uomo ha con la realtà.
Da cui si evince l’infinità di situazioni possibili di uno stesso tipo che si possono avere date le differenze di percezione degli
individui in relazione alla stessa cosa o evento o persona.
Comunicare allora non significa semplicemente raccogliere o inviare informazioni, occorre, oltre al sapere cosa comunicare,
imparare come farlo ed essere consapevoli del valore del linguaggio, della parola.
Edward Sapir dice: “Tra ogni popolo conosciuto il linguaggio è essenzialmente mezzo compiuto di espressione e comunicazione.
E’ lecito ritenere che tra tutti gli aspetti della cultura, il linguaggio sia stato il primo a ricevere forma compiuta e che la sua
essenziale perfezione sia il presupposto stesso dell’intero sviluppo culturale”.
Usiamo il linguaggio per rappresentare la nostra esperienza e quindi con esso creiamo un modello che si basa sulla nostra
propria percezione del mondo.
Questo significa che nel parlare, scrivere, discutere, noi, in realtà, stiamo comunicando il nostro modello del mondo agli altri,
e gli altri lo stanno comunicando a noi.
E’ necessario allora migliorare - in modo elettivo con il Counselor o il Coach - la capacità di utilizzare il proprio linguaggio,
la propria comunicazione, ed imparare ad intregrare il linguaggio verbale con quello non verbale per rendere efficace,
empatica e congrua la propria comunicazione, sapendo gestire intelligentemente le proprie zone d'ombra e le proprie
emozioni per facilitare la relazione, territorio in cui può nascere, o morire, la comprensione tra le persone.
Francesca Mariagrazia Poma - Counselor, Coach, Trainer - Muravera (Ca) - Tel. 348-3580246
Lettura consigliata: Carol S. Pearson - Risvegliare l'Eroe dentro di Noi - Astrolabio
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