Counseling nella relazione d'aiuto e dinamiche spirituali


BTCMinistry
  Ministero di Formazione Biblica & Counseling -
(Bible Training & Counseling Ministry)
 
 
PERCORSO FORMATIVO DI BASE
 
S V I L U P P O  M O D U L A R E
(5 moduli per ore 6 ciascuno - durata 30 ore)
 
COUNSELING
nella
RELAZIONE D’AIUTO
e
DINAMICHE SPIRITUALI
 
§
 
Sessioni teorico-esperienziali
(2 sessioni per ogni modulo)
- Elementi di Relazione d’Aiuto -
- Dinamiche Spirituali-
 
Pratica del percorso formativo
 
T i r o c i n i o
presso la Comunità Evangelica di appartenenza
 
Relazione finale scritta
 
§

Elaborazione e Docenza
 © past. Maurizio Secondi
pastoral counselor
 - Counselor nella Relazione d’Aiuto -
- Iscritto al REICO (Registro Italiano Counselor) -
Curriculum:
 
Formazione in counseling professionale
- Scuola di Psicoterapia Comparata di Firenze.
 
Formazione biblico-teologica e in counseling cristiano:
- Studi biblici (Bible Training Center in Roma).
- Bachelor of Theology (Jacksonville Theological Seminary, Usa).
- Master of Theology (ECHIP Ministry University International, USA).
- Doctor of Psychology Biblical Model (Institute of Theology & Christian Therapy, USA).
- Doctor ofChristian Counseling (Christian Leadership University, USA).
 
Attività pastorale e didattica:
- Ministero di Formazione Biblica & Counseling – BTCMinistry (Bible Training & Counseling Ministry),
www.btcministry.blogspot.com, accreditato da American Association of Christian Therapists.
- Membro del Consiglio dei Pastori di Firenze.
- Attualmente, pastore del Florence Gospel Fellowship, Comunità Evangelica di Firenze.
 
Analisi della necessità di formazione nella relazione d’aiuto all’interno delle comunità evangeliche
Nelle chiese e comunità evangeliche c’è una sempre maggiore consapevolezza e attenzione verso la qualità delle relazioni tra credenti, tra la persona di Dio e la comunità dei credenti, e tra questi e la comunità intera.
Si percepisce quindi la necessità di uno “spazio relazionale, di ascolto e di sostegno”, per lo sviluppo delle abilità relazionali nella comunità.
In una prospettiva di relazione d’aiuto, la problematica del singolo credente è in definitiva quella di tutta la comunità: “E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme” (1Corinzi 12:26), “…perché siamo membra gli uni degli altri” (Efesini 5:25).

DESCRIZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
Ogni modulo teorico/pratico del percorso formativo di base è costituito da due sezioni.
Nella Sezione Asaranno sviluppati elementi di relazione d’aiuto tra cui: comunicazione empatica, ascolto attivo, atteggiamento non giudicante, considerazione positiva incondizionata, genuinità dell’operatore, e comunicazione non verbale.
La Sezione B tratterà nello specifico le dinamiche spirituali, con l’applicazione di un modello e di un protocollo teorico-esperienziale nel “counseling di preghiera”, per il sostegno del credente (utente) nelle varie fasi della consapevolezza, riformulazione, e risoluzione del proprio disagio.
La formazione è svolta in un gruppo di lavoro esperienziale, attraverso l’acquisizione di strumenti operativi nella relazione d’aiuto, l’applicazione dei fondamenti del counseling biblico, e tirocinio nella comunità di appartenenza, con relazione finale scritta al termine del percorso formativo.
 
 
PROPOSTA
Il Corso è rivolto a quanti operano, a vario titolo, nel servizio pastorale e diaconale, oltre che a tutti i credenti che desiderano sviluppare le proprie abilità e competenze relazionali all’interno della comunità di appartenenza.
 
 
STRUTTURA DEL PERCORSO FORMATIVO
 
1º MODULO
SEZIONE A
Elementi di Relazione d’Aiuto
TEMA
Orientamento nella Relazione d’Aiuto

 
Descrizione:
1. Relazione d’aiuto e comunità cristiana. Richiesta crescente di qualità delle relazioni nella comunità. Sviluppo di una rete di relazione, per l’accoglienza, l’ascolto, il sostegno, e la valorizzazione della persona.
2. Concetto di salute come condizione di completo benessere fisico, psicologico, sociale, e spirituale, e non solo come assenza di malattia e di infermità.
3. Consapevolezza dell’operatore nella relazione d’aiuto rispetto alle proprie motivazioni, aspettative, reazioni, e abilità.
Esercitazione: I partecipanti si presentano ed espongono la loro motivazione al percorso formativo.
Obiettivo: Favorire la consapevolezza dei partecipanti e la comunicazione tra loro riguardo al percorso formativo.
 
 
SEZIONE B
Dinamiche Spirituali
TEMA
Fondamento Biblico del Counseling Cristiano
 
Descrizione:
1. Analisi del disagio esistenziale: ricerca di identità; tensione spirituale; sensazione di “colpa interiorizzata”; connotazione psicologica del termine “peccato” come: mancare l’obiettivo della responsabilità, perdere riferimento.
2. La figura di Cristo come “Counselor” nella profezia di Isaia 9:6, che empatizza con la nostra condizione umana (Isaia 53:3-7). Lo Spirito Santo come l’altro “Counselor” (greco, “Parakletos” “chiamato a fianco di qualcuno per assisterlo” Giovanni 14:16, 17, 26).
3. La teologia della giustificazione, riconciliazione, propiziazione, e rigenerazione, nell’opera salvifica e redentrice di Cristo, in relazione alla paura del fallimento, del rifiuto, della punizione, e alla sensazione di vergogna.
Esercitazione: Valutazione delle false convinzioni interiori, alla base dei pensieri, delle emozioni, e dei comportamenti.
Obiettivo: Favorire nei partecipanti la consapevolezza delle proprie dinamiche spirituali.

2º MODULO
SEZIONE A
Elementi di Relazione d’Aiuto
TEMA
La Relazione d’Aiuto e la Comunità dei Credenti
Descrizione:
1. Il credente è accompagnato, sostenuto, e incoraggiato nella costruzione di relazioni positive all’interno della comunità.
2. Il disagio relazionale del credente è considerato come momento di crescita delle proprie risorse cognitive, comportamentali e relazionali, e non come fattore meccanico/colpevolizzante da eliminare il più rapidamente possibile.
3. Crisi, sofferenza e rielaborazione del lutto.
Esercitazione: Simulata di colloquio operatore/accompagnatore-utente (credente). Valutazione del grado di ascolto da parte dell’operatore, e del grado di percezione da parte dell’utente.
Obiettivo: L’operatore sviluppa capacità di accoglienza. L’utente si percepisce come “soggetto attivo” e competente nella relazione, “al pari” con l’ operatore.
 
 
SEZIONE B
Dinamiche Spirituali
TEMA
Consapevolezza e Consolazione
Descrizione:
1. Il termine counseling proviene dal latino consulo con il significato di offrire aiuto a chi ne ha bisogno. L’origine è nella radice latina del verbo “consulo-ere” che non conduce alla voce consultazione o consulenza (consulto-āre) ma al significato di “consolo” la cui struttura semantica è quella di “cum ("con", "insieme") e solĕre ("alzare", "sollevare"), ovvero “sollevarsi insieme”, oppure “cum” - “solus” nel senso di essere con il chi è solo. “Consolare” ha dunque il significato di “alleviare la sofferenza, confortare, incoraggiare, rasserenare, rassicurare, rianimare, rincuorare, rinfrancare, offrire aiuto”.
2. Il dialogo con Dio produce nel credente una nuova prospettiva nel fronteggiamento di situazioni emotivamente pressanti, come la sensazione di colpevolezza e di inferiorità.
3. Prenderemo in considerazione sentimenti quali: rabbia, paura, depressione, negatività e inabilità.
Esercitazione: Apprenderemo come permettere a Dio di sostituire le convinzioni interiori negative con la Sua Parola, per formulare pensieri, emozioni, e comportamenti propositivi e costruttivi.
Obiettivo: La consolazione ricevuta da Dio ci rende disponibili a consolare gli altri (2 Corinzi 1:3,4).
 
3º MODULO
SEZIONE A
Elementi di Relazione d’Aiuto
TEMA
Atteggiamento dell’Operatore nella Relazione d’Aiuto
 
Descrizione:
1. Genuinità e spontaneità dell’operatore (congruenza tra ciò che prova, che pensa, che fa, che è).
2. Considerazione positiva incondizionata dell’operatore (sincero interesse per l’utente e le sue esigenze).
3. Comunicazione empatica da parte dell’operatore (sviluppo della sua capacità di percepire i sentimenti dell’utente, comunicandogli attenzione totale e incondizionata).
Esercitazione: Simulata di colloquio operatore/utente. Valutazione dell’accoglienza, della comunicazione empatica, e dell’attenzione da parte dell’operatore, e del coinvolgimento dell’utente.
Obiettivo: L’operatore sviluppa la capacità di prestare attenzione, osservazione, e ascolto verso l’utente e verso se stesso. Comunicazione verbale e non verbale. L’utente è coinvolto nella relazione d’aiuto.
 
SEZIONE B
Dinamiche Spirituali
TEMA
Il Modello del “Counseling di Preghiera”
 
Descrizione:
1. Fondamento della guarigione interiore: la presenza di Cristo nel passato, presente e futuro del credente. Fasi della guarigione interiore.
2. Discernere l’origine, il contento, e il frutto di un pensiero o ragionamento.
3. Protocollo per un gruppo di “counseling di preghiera”.
Esercitazione: Considerazione di una situazione reale e applicazione dei fondamenti del counseling di preghiera.
Obiettivo: Sviluppo delle abilità nel counseling di preghiera e di un gruppo di lavoro
 
4º MODULO
SEZIONE A
Elementi di Relazione d’Aiuto
TEMA
Lo Spazio della Relazione d’Aiuto (setting)
 
Descrizione:
1. La relazione d’aiuto è delimitata in unluogo fisico e relazionale (setting) protetto, dove costruire fiducia reciprocatra operatore e utente.
2. Favorire una narrazione autobiografica da parte dell’utente che sviluppa auto-consapevolezza nell’essere ascoltato, riconosciuto, accolto, e apprezzato.
3. Permettere all’utente di dare forma e voce a quello che non gli sarebbe altrimenti permesso dire, dubitare, e decidere, al di fuori dello spazio protetto della relazione d’aiuto.
Esercitazione: Simulata di colloquio operatore/utente, dove sperimentare: fiducia reciproca, narrazione autobiografica, profondo interesse dell’operatore.
Obiettivo: Stabilire un “setting relazionale” tra operatore e utente per favorire la comunicazione e l’espressione. I due soggetti concordano l’obiettivo della relazione d’aiuto.
 
 
SEZIONE B
Dinamiche Spirituali
TEMA
La Preghiera di Liberazione Interiore

 
Descrizione:
1. Esplorazione di possibili convinzioni negative, maledizioni generazionali, legami iniqui, atteggiamenti di colpevolezza, giudizi e giuramenti interiori, meccanismi di autodifesa.
2. Valutazione della condizione spirituale del richiedente.
3. Ministero di Preghiera allo scopo di: fronteggiare peccati e maledizioni generazionali, sciogliere legami iniqui nell’anima, rimpiazzare convinzioni negative, rinunciare a giuramenti interiori, ricevere la parola specifica da Dio, esercitare autorità sulle forze spirituali malvagie, applicare il principio dello Spirito della vita in Gesù Cristo.
Esercitazione: Applicazione di sette preghiere per la liberazione interiore. Questionario e consenso
per la preghiera di guarigione/liberazione interiore.
Obiettivo: Acquisizione di abilità nel ministero di preghiera, per la guarigione/liberazione interiore.
 
5º MODULO
SEZIONE A
Elementi di Relazione d’Aiuto
TEMA
Personalizzazione, Elaborazione, Azione
 
Descrizione:
1. L’utente apprende ad assumersi la responsabilità delle proprie problematiche e decisioni.
2. L’operatore facilita l’utente nel riformulare nuove possibilità rispetto al proprio disagio.
3. L’operatore facilita l’utente a personalizzare e definire i propri obiettivi.
Esercitazione: Simulata operatore/utente. L’operatore apprende a formulare domande/risposte sui tre livelli comunicativi: sentimento, contenuto, e significato; a personalizzare il significato, i problemi, e gli obiettivi, tenendo presente lo schema di riferimento mentale del credente. L’utente, a sua volta, apprendecome indirizzare le proprie risorse cognitive, comportamentali e relazionali verso un obiettivo preciso, trasformando la propria situazione di svantaggio in occasione di crescita personale.
Obiettivo: L’operatore sviluppa la capacità di distinguere in modo accurato le esperienze che l’utente narra dal proprio punto di vista, e di “restituire” all’utente ciò che ha percepito. L’utente riceve “nuovo materiale comunicativo” che lo stimola a esplorare ulteriormente la propria esperienza da prospettive diverse, e formulare possibili soluzioni.
 
SEZIONE B
Dinamiche Spirituali
TEMA
Riaffermare la presenza di Cristo nel credente
 
Descrizione:
1. Superare gli ostacoli e le resistenze interiori nel nostro dialogo con Dio.
2. Verificare il nostro dialogo con Dio e le nostre esperienze spirituali.
3. Fasi del concepimento, dell’incubazione, e della manifestazione di una parola, di una visualizzazione, e di un pensiero, attraverso i nostri cinque sensi interiori.
Esercitazione: Applicazione di un modello esperienziale biblico di problem solving.
Obiettivo: L’utente supera la propria condizione di disagio e sperimenta:
- Nuova fiducia e stabilità nelle relazioni.
- Nuove abilità e prospettive nella gestione della propria vita.
- Valorizzazione della propria personalità.
- Consapevolezza delle proprie dinamiche spirituali.
- Orientamento della propria vocazione.
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