Nella relazione tra docente e alunno, 
a partire dalla Scuola dell'Infanzia sino alla Secondaria di II grado e...(auguriamocelo) nelle aule universitarie, un momento qualificante, essenziale è quello in cui
l'alunno riconosce l'identità del suo insegnante.
Vero, verissimo oltre che desiderabile e...forse raro.
Il fatto è che per giungere a questa situazione, conditio
sine qua non per l'apprendimento e l'intero processo insegnamento - apprendimento, per primo il
docente sarà disponibile e attento a:
- consapevolizzare la propria identità
- riconoscere l'identità propria
- osservare, contribuire alla costruzione e accogliere l'identità dell'alunno
- riconoscere l'identità dell'alunno.
Di questa relazione ci occuperemo il prossimo 17 maggio ad Ancona al 4° incontro del LABORATORIO ESPERIENZIALE FORMARSI PER NON FERMARSI (ore 15.30 - 17.30, Istituto Superiore "Savoia Benincasa") rivolto ai docenti di qualsiasi disciplina, dalla Scuola dell'Infanzia (per la quale importanti a proposito della costruzione del sé del bambino citeremo gli Orientamenti del 1991 e le Indicazioni del 2007), alla Secondaria di II grado.
In previsione dell'incontro, gratuito e aperto anche ai docenti che non abbiano partecipato ai due precedenti, suggerisco due agevoli letture che ritengo utili a predisporre una comune base teorica su cui vivere l'esperienza del laboratorio e che in questo forum mi piace indicare per colleghi comunque interessati a questo nodo problematico.
Se siete interessati e impossibilitati a partecipare ai nostri incontri, in questo stesso forum, potrò riportare contenuti, discussioni, lavori , ...in base alle richieste che perverranno.
Il primo suggerimento (che ho citato in un recente articolo) è:
Intervista a Giovanni Jervis: che cos'è l'IDENTITA'
www.emsf.rai.it/
Il Grillo 16/2/1998
Tra qualche giorno inserirò il secondo suggerimento.
per info:
320 1908752
Buon lavoro a tutti, in questo periodo concitato e dinamico di fine anno scolastico,
Cordialissimamente,
Giancarla Mandozzi