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ARGOMENTO: l'inclusione a scuola

l'inclusione a scuola 11 years 5 months ago #131

  • Giancarla Mandozzi
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inclusione è ben più che integrazione...




*** ICF: International Classification of Functioning


indica il modello bio-psico-sociale della salute e disabilità proposto come riferimento sia per la valutazione sia per la progettazione degli interventi di rete finalizzati all’inclusione nell’ambiente d’appartenenza ed alla realizzazione personale del soggetto con disabilità.
I recenti orientamenti delle politiche internazionali sull’inclusione della disabilità (Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità) sono stati recepiti dalle Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 4 agosto 2009
Nell’utilizzazione dell’ICF a scuola per le prassi dell’integrazione scolastica sono insite possibilità e difficoltà.
Con l’International Classification of Functioning Disabilty and Health (ICF), approvata nel 2001, l’OMS, secondo il quale almeno il 10% della popolazione mondiale ha una qualche esperienza di disabilità, ha fornito una cornice oggi universalmente condivisa entro la quale descrivere le funzionalità e le disabilità. L’ICF sposta infatti l’attenzione dalla causa alle conseguenze, mettendo tutti i problemi di salute sullo stesso piano e facendo in modo che possano essere fra loro confrontati usando una metrica comune. Inoltre, prende in considerazione anche gli aspetti sociali della disabilità, non vedendola più come un fatto esclusivamente “medico”. Si comprende facilmente come i concetti di malattia e disabilità vengano, nell’ICF, visti sotto un’altra luce e come questo rappresenti uno strumento fondamentale per la riabilitazione. Lo spostamento del focus sul funzionamento e l’assunzione di un approccio ecologico al problema permettono ad operatori di diversa estrazione (psicologi, medici, terapisti, operatori sociali, insegnanti, ecc.) di lavorare in equipe dalla presa in carico del paziente, alla sua (re)integrazione nel proprio ambiente familiare, di lavoro e relazioni sociali.
Nel 2003 è stata completata anche la versione per bambini e adolescenti (ICF-CY) pensata per rappresentare le caratteristiche dello sviluppo del bambino e l’influenza dell’ambiente circostante su di esso. In questo modo l’approccio ICF viene esteso anche ai problemi di salute e disabilità che possono limitare il pieno sviluppo nell’infanzia, la fanciullezza e l’adolescenza.
Ad oggi, però, l’utilizzo dell’ICF-CY, pur caldeggiato a vari livelli (di OMS, Unione Europea e governi nazionali e regionali), è stato ostacolato da due fattori: la mancanza di formazione degli operatori e la complessità d’uso.
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Due sono le parti principali di questo strumento classificatorio:
1. )funzionamento e strutture corporee comprensivo di attività e partecipazione;
2.)fattori contestuali comprensivi di fattori personali e
ambientali.
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in allegato una minibibliografia tematica, per i docenti e i genitori[/center][/size]
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Ultima modifica: 11 years 5 months ago Da Giancarla Mandozzi.
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