Assertività, tra impegno e fraintendimenti


Assertività, tra impegno e fraintendimenti

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

        Corre voce e in molti ambiti (ad esempio educativi, di genitori e docenti) che l’assertività sia sinonimo di aggressività e ostacolo ad una efficace comunicazione. Non conosco esattamente quale sia l’origine di un tale fraintendimento, piuttosto ho il sospetto che sia legato a spot, inviti, marketing che presentano l’assertività come elemento determinante per ottenere il successo su-gli altri. 

Scelgo qualche agile definizione di assertività:

-Comunicare con onestà il tuo bisogno senza trasformarti in Hulk e neppure nel ragionier Fantozzi

-Affermare le proprie posizioni, occupare “quella terra di mezzo” tra il compiacere eccessivamente gli altri e il ferirli [1]

-L’insieme delle abilità cognitive e comportamentali che consentono a un soggetto di affermare la propria personalità senza cadere in comportamenti passivi o aggressivi [2]

- Capacità di dialogo.

Concediamoci qualche indizio sulla... ASSERTIVITÀ

Assertività è:

- consapevolezza di sé e capacità di interazione con l’altro - valutazione obiettiva della situazione e delle proprie capacità, adeguate o meno per poter scegliere una

soluzione appropriata

- autostima e percezione della propria autoefficacia, verificate da concrete pregresse esperienze

- saper ascoltare

- entrare in sintonia con l’altro

- assumersi i rischi che l’affermazione delle proprie convinzioni e la comunicazione delle proprie aspettative comporta

- ammettere i propri errori

- saper dire di no alle richieste altrui, quando non sono presenti elementi obiettivi per dire “sì”, motivando, spiegando, suggerendo alternative, senza sentirsi in colpa,

consapevoli che non è piacevole per nessuno dire “no!”. 

Assumere un comportamento assertivo dunque, tutt’altro che dimostrarsi aggressivi, significa avere stima di sé e dell’altro (“io sono ok, tu sei ok” [3] ). Da questo assunto prendono corpo le qualità della persona assertiva: rispettare i diritti propri e quelli altrui, non permettere agli altri di essere aggressivi, non subire e allo stesso tempo non esigere che gli altri modifichino le loro opinioni; non giudicare gli altri, decidere per sé assumendosene la responsabilità, esprimere le proprie opinioni e le proprie emozioni con chiarezza, equilibrio gestendo la propria emotività.

Proviamo a scegliere tra:

  • sopportare educatamente e in silenzio (sopportando ansie, insonnia…)
  • ignorare gli interlocutori e pretendere di imporci in ogni situazione
  • assumersi la responsabilità delle proprie scelte,
  • accogliendo la diversità dell’altro e, non di rado superando la barriera di tenaci, radicate resistenze nostre e altrui.

            Un breve esercizio per misurare la propria assertività, in due fasi e …due colori. In Ascolto parole e silenzi, 2020, p.55

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi



[3] Analisi Transazionale, cfr. in Bibliografia del testo Ascolto parole e silenzi, 2020

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