Cerco le mie strategie, costruisco i miei progetti


Cerco le mie strategie, costruisco i miei progetti* 

 Foto di Alexander Lesnitsky da Pixabay

 

“Se progetti

deliberatamente di essere meno 

di quello che sei capace di essere, 

allora ti avviso

che sarai infelice 

per il resto della tua vita.”

Abraham Maslow  [1]

 

         Esemplifichiamo:  accettazione, sospensione del giudizio, dialogo. È così, con tre parole, che si apre il mondo delle relazioni autentiche,  il mondo delle inaspettate e spesso ignorate risorse di ciascuno delineato  da  eccellenti  studiosi  dell’animo  umano.

  L’hanno definita già al suo nascere, negli anni settanta del secolo scorso, la terza via umanistica, sciolta dalla Psichiatria e dal Comportamentismo,  libera  da  ogni  necessità  di  diagnosi  e indagine di patologie, incentrata sulla persona riconosciuta capace di agire per il proprio bene-essere. 

Nell’ambito della salutogenesi, in cui il concetto di salute, ben più ampio  che  assenza  di  malattia,  indica  il  raggiungimento  di  un equilibrio fisico ed emozionale, soddisfazione di sé e del proprio ruolo,  la  terza  via  umanistica  porta  una  ventata  di  ottimismo  e fiducia  nelle  energie  e  risorse  umane  ed  è  il  fondamento  del counseling, che, in quanto relazione  d’aiuto, è  volto  a  far  sì  che  la  persona  in difficoltà compia un percorso di autorealizzazione e avvicinamento al proprio sé.

Accettazione,  sospensione  del  giudizio,  dialogo  si  traducono  in precisi  comportamenti  verso noi  stessi  e gli  altri  innescando un circolo virtuoso che rende efficace ogni relazione.  

Possiamo  chiederci  se  queste  potenti  competenze  hanno  una comune origine, se è una dote innata o una abilità che necessita di allenamento continuo, e la risposta è che in fondo l’origine di ogni  possibile  bene-essere  è  sia  dote  che  abilità,  qualcuno  la definisce arte: è l’ascolto, inteso come disponibilità verso noi stessi e verso il nostro interlocutore. 

  Che  il  bravo  oratore  debba  saper  ben  parlare,  abbia eloquenza per poter coinvolgere gli altri, è convinzione diffusa ma incompleta. Le ottime qualità di un eccellente oratore dipendono da quanto egli sia capace di ascolto (della persona, del contesto, della situazione…di  sé stesso)  in  ogni  sua  forma  (attivo,  passivo, collaborativo, silenzioso…) e sempre autentico e congruente.

Conosciamo bene quanto sia appagante per ciascuno di noi l’essere ascoltati, condizione che ci accade assai raramente e che solo eccezionalmente  concediamo noi stessi e all’altro.

Cordilissimamente

Giancarla Mandozzi

 

[1]   A.Maslow , Motivazione e personalità, trad. it. E. Riverso, Roma, Armando Editore  2006;  prima  pubblicazione  italiana  Armando  1973;  Motivation  and Personality prima pubblicazione 1954, riveduta nel  1970, New York, Harper & Row 

*Liberamente tratto da: Giancarla Mandozzi, Ascolto parole e silenzi, 2020

 

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