Counseling a 360 gradi

Inviato da Milena Screm

BussolaCosì come la bussola può orientare il viaggiatore affinché possa raggiungere la sua destinazione senza perdersi, allo stesso modo ogni diverso modello di Counseling orienta l’entronauta per aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi.

Dal Counseling Rogersiano “ortodosso”, negli ultimi vent’anni si sono sviluppati un discreto numero di forme di Counseling che, sostanzialmente, integrano ai principi definiti da Carl Rogers ulteriori elementi teorici e pratici. Le “fondamenta” sono per tutti le stesse: ascolto, accoglimento, cura della relazione e della comunicazione, utilizzo dell’empatia, sviluppo delle risorse interiori del cliente, atteggiamento non direttivo.
Può invece la cambiare la forma e la struttura dell’”edificio” sviluppato dall’approccio teorico pratico integrato al modello Rogersiano.

Tra le numerose diverse tendenze attuali di Counseling, quelle a mediazione corporea possono costituire un’interessante, e soprattutto utile, opportunità. In special modo per le persone che riconoscono, o che sono disposte a scoprire, che la conoscenza intellettuale è significativa e funzionale ai processi evolutivi umani solo quando è allineata in modo equilibrato al sentire.

Grazie alle rivoluzioni culturali occidentali iniziate negli anni sessanta, e al processo di confluenza ormai conclamato tra il mondo orientale e quello occidentale, corpo ed emozioni iniziano ad essere tenuti in una diversa considerazione anche per noi abitanti del mondo civilizzato. Dalla tendente negazione della fisicità e dalla repressione delle emozioni del secolo diciannovesimo, attraverso i passaggi – storici, sociali, culturali, economici - graduali del ventesimo secolo, siamo arrivati al terzo millennio con qualche visione diversa. Oggi per molte persone il corpo è tendenzialmente un’espressione di bellezza stereotipata che serve a sedurre, o di forma fisica da esibire; i modelli proposti dai media spesso diffondono superficialità e approssimazione.
Parallelamente a questo è presente anche una tendenza diversa, concretamente e progressivamente in espansione: chi rispetta il corpo, ne apprezza la bellezza e la forma fisica ma non fa di questi due aspetti un’ossessione; chi cura la propria salute puntando alla prevenzione; chi comprende che l’essere umano è un sistema integrato di mente-corpo-emozioni-spirito.

Nei modelli di Counseling a mediazione corporea, i concetti basilari che “costruiscono” sopra alle “fondamenta” rogersiane, sono la visione integrata dei livelli della coscienza umana, la consapevolezza che mente e corpo sono un tutt’uno, il considerare pensare e sentire come due facoltà ugualmente importanti dell’intelligenza umana.
Su queste basi, il raggiungimento del benessere e dell’equilibrio interiore è attuato attraverso percorsi d’auto esplorazione ed auto conoscenza che prevedono, oltre all’uso della parole e del linguaggio logico, anche esperienze pratiche, acquisizione di strumenti tecnici e sviluppo delle facoltà analogiche.
Il Counselor a mediazione corporea si pone, a seconda del cliente che ha di fronte a sé, diversi obiettivi: educare all’ascolto corporeo/del sentire (oltre che uditivo), fornire strumenti che consentano la percezione e l’espressione delle emozioni in una forma soddisfacente per la persona, favorire l’espressione e l’auto-realizzazione, facilitare l’individuazione delle chiavi d’accesso alle risorse interiori del cliente.
E’ un modo di fare Counseling che consente di esplorare, anche per il Counselor, una dimensione creativa e stimolante, in equilibrata alternanza tra ragione e sentimento, una ricchezza relazionale data dall’autenticità e dal rispettare i bisogni dell’anima in prima istanza.

(per maggiori informazioni ed approfondimenti: www.insightformazione.it )

Milena ScremMilena Screm
direttrice della scuola Insight di Milano

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