Ed intanto si continua a cantare


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La società fa fatica a leggere al di là di un’apparente realtà in cui la virtù, non annichilita da una falsa propensione all’intelligere, sia attuata da falsi principi, magari nascosti da frammentate passioni fondate sul nulla. Ed è facile così che l’identità attuale, quella che dovrebbe rappresentare il nostro sé essenziale, sia differente da quella virtuale, ovvero dall’immagine che assumiamo in pubblico.

Diversa al punto che le discrepanze tra le due identità risultano essere deformanti per una comprensione del reale. E’ vero, l’umanità tende a stigmatizzare, a giudicare e a considerare appestato chi, malgrado non avesse mai voluto, è costretto a “vivere il dolore di lottare” con l’esistenza per un’agognante benessere. Ma questo non esula chi, dimostrando un ruolo di padronanza nel sociale, non si cura del prossimo non facendo presente allo stesso di eventuali caratterizzazioni temporali che negano la sua libertà e, potrebbero, negare la libertà altrui. Non può esserci bontà d’animo in costoro che, presi da un’eccessiva autovalutazione, non riescono a guardare oltre il proprio naso. Ed è orribile che neppure, quando messi di fronte alla propria miseria, non si ravvedano.

Dr. Francesco Mappa

Criminologo, Neuroscienziato, Mediatore Penale Minorile, Familiare, Sociale

 

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