Ottimismo e pessimismo, facce della stessa medaglia


 realista positivo

Ottimismo e pessimismo potrebbero essere ben identificati come le due facce della stessa medaglia, non è altro che una attitudine delle persone a valutare vicende personali, sociali, la crisi economica piuttosto che l’ondata migratoria e le sorti del planisfero. Le persone si distinguono spesso per il loro: “tutto andrà bene” o per quelle che: “c’è solo che da aspettarsi il peggio del peggio!”. La cosa più sorprendente sta nel fatto che non di rado gli ottimisti vengano identificati come degli illusi sognatori, superficiali a loro modo nel non saper analizzare con concretezza la realtà e le sue situazioni circostanziali, di contro vi sono gli schieramenti pro “think positive, be positive” che identificano l’ottimista come un soggetto positivo, inarrendevole dinanzi a qualsiasi ostacolo, fiducioso nelle proprie capacità e in quelle altrui.

Cosa alquanto divergente per il pessimista, un guasta feste, l’uccellaccio del malaugurio che riesce sempre a far realizzare la disgrazia tanto temuta su lui e il resto dell’umanità. Tutte faccende populiste ma che poco hanno di scientifico. Insomma, né l’uno, né l’altro atteggiamento possono ritenersi utili ai fini di comprendere la realtà ed affrontare le sfide quotidiane. Aggrapparsi e ripetere allo stremo dei modelli di azione acquisiti in passato non è una buona strategia attuativa. Per apprendere del nuovo, per valutare nuove possibilità da adottare occorre arrestare il funzionamento ridondante dei vecchi schemi.

Cosa se si cercasse di restare il più possibile aderenti alla realtà, esaminando in maniera analitica le situazioni che si vivono? Certamente, mantenere la percezione ottimista di poter modificare le cose a proprio favore ed il percepirsi come validi ed efficaci può essere utile, non solo, andrebbe anche migliorato se possibile grazie ad esercizi di flessibilità del pensiero positivo. “Pensare positivo e sentirsi potenti”, non a caso viene adoperato in molti slogan. Personalmente ritengo che un atteggiamento di speranza e fiducia nella vita sia in grado di cogliere e canalizzare molte energie e risorse per il raggiungimento dei propri obiettivi di vita, a differenza di un atteggiamento pessimistico, il quale porta semplicemente a non intravedere queste energie/risorse, anzi, le disperde quasi totalmente affinché non si verifichino gli eventi di vita ambiti e tanto agognati. 

Eppure, grazie ad un lavoro introspettivo, e alla acquisizione di nuovi schemi adattivi, sarà possibile rinforzare lo stretto legame tra l’avere una positiva immagine di sé, ed affrontare le circostanze più o meno avverse con maggiore apertura ed accoglienza, senza il timore di un fallimento ripetuto senza sosta. Aumentare la propria efficacia percepita rende possibile una maggiora fiducia nell’altro oltre che in sé stessi. Ritenere di valere, a prescindere da ciò che accadrà, permetterà la creazione dell’immagine di una strada verso il proprio domani un po’ più spianata, con un Sé come protagonista del romanzo a lieto fine della propria vita.

Parola di Counselor!

E tu come affronti la vita, da ottimista, pessimista o da positivo realista?

Potrebbero interessarti ...