Perfetti Unicorni Arcobaleno vs Relazioni Imperfette


 coppia non felice allo specchio

A volte ci sentiamo incastrati in relazioni insoddisfacenti ma che non riusciamo a cambiare perché non vogliamo perdere una relazione con una persona perfetta. Parlo di questo proprio perché ci sono passata, mi sono trovata al bivio se continuare su quella strada (illusione di perfezione) o cambiare (accettare l'imperfezione); e sono cambiata. Mi occupo proprio di questo: i vantaggi connessi al guardarsi allo specchio come coppia e fare delle scelte, inclusa quella di lasciarsi.

Il presupposto è che la perfezione sia in realtà un limite e un'illusione, che si viva molto meglio senza portare avanti relazioni imperfette ovvero, proprio per questo, più autentiche. Dovrei poter testimoniare di quanto mi piace l'imperfezione, di quanto la consiglio.

Beh, non mi piace sempre. A volte l'imperfezione mi fa così inc****** che mi chiedo se non la usi solo come espediente per togliere le aspettative irrealistiche, rilassarmi e in questo modo far sì che tutto fili liscio, liscio proprio come piace a me... praticamente perfetto. A volte ci si dimentica che l'imperfezione, per potersi chiamare così, ogni tanto scalcia, stride, rompe finché non ti butta giù dal tuo mondo di unicorni arcobaleno dove pensavi di esserti meritato l'equilibrio una volta per tutte e ti ricorda che no, certi esami non finiscono mai.

E gli occasionali scazzi di chi una relazione perfetta non ce l'ha più, ma sta maneggiando qualcosa di deliziosamente, autenticamente imperfetto, dove li mettiamo? Quei momenti in cui mi sento arruffata anche se dovrei sentirmi bene non avendo più la situazione perfetta. Così dovrebbe andare, così vado dicendo in giro. Imperfezione, quindi occasionali maree. E' ok, lo metto in preventivo, dovrei essere tranquilla e non lamentarmi quando qualcosa mi urta.

E invece no, a volte l'urto è così intenso che verrebbe l'istinto di buttare tutto nel cesso, perché le cose non vanno come dovrebbero. Quando le si avevano accomodate fuori dalla porta eccole rispuntare dalla finestra, le-cose-come-dovrebbero-andare.

La differenza tra la me di oggi e la me di un tempo è che lei si sentiva bloccata col Signor Perfetto, era infelice e doveva prendere questa infelicità come avvisaglia e invito al cambiamento, mentre io ho un Signor Imperfetto e oggioccasionalmente mi sento infelice, ma nel caso mio va bene perché sono troppo più avanti. Quella faceva bene a preoccuparsi, mica io.

Ecco, invece pure io mi preoccupo. La perfezione rompe quando c'è e anche quando non c'è. C'era e sapeva di falso. Non c'è e la vorrei. Vorrei che fosse tutto semplice, sempre. Vorrei che aver imparato la lezione volesse dire non stare più male, aver pagato pegno una volta per tutte e invece periodicamente sto male e anche se lo so, lo so e lo so che è normale, mi fa incazzare lo stesso. Cosa si è lavorato su di sé a fare, se non ci riesce di essere sempre splendidi tutti i giorni tutto il giorno..?

Quando l'imperfezione si mostra in pratica, quando c'è l'attrito, pesto i piedi come una bambina, e una parte di me vorrebbe dire ok, avanti il prossimo. Riproviamo. Troviamo uno col quale essere autentici ma anche in splendida forma tutto il tempo.

La verità è che non mi piace dover ammettere che sono anche io, ad essere fallibile; anche se di testa l'ho capito. Anche se ci sono già passata più volte e pensavo di essermi lasciata certa permalosità alle spalle. Una parte di me detesta che qualcuno mi veda così impantanata.

Insomma: menate ce ne saranno sempre. E' la natura dei rapporti. Ciclicamente ci pestano i piedi, scavano un pochino più a fondo. E poi ancora un pochino. Un nervo scoperto lo trovano di sicuro. Il trucco è capire che non si è mai arrivati e che le relazioni sono il più spietato banco di prova dell'evoluzione personale.

Come fare a sapere quando cambiare ed eventualmente lasciare la relazione col tuo/a perfetto/a fidanzato/a perfetto/a? Quand'è che i problemi sono davvero ostacoli insormontabili e non il normale processo di raffinamento del rapporto, che interessa tutte le relazioni..?

Beh, di solito la questione non è tanto il capirlo: lo si sa, profondamente dentro di noiPuò essere difficile parlarne, affrontare le proprie paure, guardarsi allo specchio, fare il primo passo... ma quanto al sapere, il più delle volte, lo si sa fin troppo bene.

La domanda qui è: che cosa sai?

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