IL COUNSELING E LA PROCREAZIONE MEDICO ASSISTITA


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La proposta che intendo valorizzare esplicita la convinzione personale che la presenza della figura professionale del Counselor sia indispensablie nei Centri di Procreazione Assistita. In questi ultimi anni il progresso tecnologico e scientifico ha fatto passi da gigante adottando tecniche che garantiscono un aumento esponenziale degli esiti positivi ai trattamenti. Non sempre però le strutture ospedaliere sono in grado di soddisfare i bisogni della salute e del benessere psicofisico degli utenti in quanto non riescono ad assolvere i compiti per i quali sono stati istituiti. Purtruppo in questo periodo di recessione politica, economica e culturale, il settore della salute vive un momento di forte criticità, dove gli strumenti per rispondere ai bisogni dell'utente sono sempre più inefficaci sopratutto per la principale funzione: far star bene l'individuo ed assisterlo a livello psicologico nei momenti di difficoltà. 

Una delle principali ragioni sono legate alla mancanza di una comunicazione efficace tra l'utente ed il paziente che spesso manca di fluidità e di chiarezza. Diverse difficoltà nascono anche da un linguaggio estremamente tecnico dove il rischio tangibile e che il paziente venga relegato ad un numero di cartella clinica od eventualmente incasellato in un protocollo, in una linea guida od in una procedura senza essere ascoltato perdendo così utlissimi strumenti ed informazioni per un soddisfacente processo terapeutico. Tenuto conto che il tema della procreazione assistita è molto ampio a causa di diversi aspetti sociali, politici, etici, morali e religiosi oltre che sanitari e giuridici, sono consapevole che risulta indispensabile una figura professionale che sia in grado di aiutare gli operatori della salute al fine di istaurare una relazione efficace. Il Counselor potrebbe così garantire nei Centri di Procrazione Assistita un assistenza legata a costruire e mantenere con il paziente un relazione efficace di fiducia, informare correttamente il paziente circa la sua situazione clinica e sui possibili interventi, azione e rimedi, dosare le informazioni in modo tale che esse siano comprensibili e, per quanto possibile, accettabili dai pazienti, definire insieme ai pazienti un percorso ed un obiettivo specifico, attraverso un relazione valida, facilitare il percorso decisionale, aiutare il paziente ad accettare interventi diagnostici e terapeutici e, se necessario, motivare a modellare il proprio stile di vita. 

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