L'EFFICACIA DEL BRAINSTORMING


 

Alcuni giorni fa, durante una riunione informale con alcuni colleghi Counselor, abbiamo relazionato circa la riorganizzazione di una associazione culturale. Uno dei partecipanti alla riunione ha ricordato la tecnica di Brainstorming. All’inizio ero molto colpito dalla sua creatività: questa tecnica l’avevo studiata durante il mio percorso formativo, ma non mi ero mai trovato nella condizione di prenderla in considerazione. In comune accordo, abbiamo provato ad adottare questo metodo. La discussione era legata a temi ben specifici, ben delineati dove era richiesta da parte del gruppo non la formulazione di giudizi o di scelte, ma la ricerca di idee.

Abbiamo preparato una sorta di promemoria non più lungo di una pagina. Questo documento illustrava nel chiaramente la situazione da affrontare attraverso anche alcuni esempi circa il tipo di idee che erano richieste: abbiamo lavorato su come poter divulgare le nostre proposte attraverso Enti pubblici e privati. Questa tecnica ha messo in condizione di motivare tutti i membri del gruppo nel partecipare alla discussione per trovare soluzioni idonee.

Ma quali sono le regole principali per ottenere un buon risultato? Innanzitutto escludere la critica in quanto sarebbe opportuno accogliere le idee senza esprimere alcun giudizio: la valutazione è differita in un secondo momento. Diventa molto importante accogliere le idee anche più stravaganti, bizzarre poiché stimolano la produzione di soluzioni originali ed innovative. Secondo me, la quantità di idee e proposte aumentano la probabilità di individuare soluzioni utili ed inusuali mettendo i partecipanti in condizione di contribuire con idee proprie che mettono in condizione di suggerire come trasformare e migliorare quelle trovate dagli altri. Il brainstorming è stato ideato già negli anni ’30 e diversi studi hanno evidenziato che i gruppi di lavoro che attuano questa tecnica, aumentano del 30%-40% la produzione di soluzioni.

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