Vivere consapevolmente la voglia di vacanza? Forse l’esercizio più difficile


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 vivere consapevolmente la voglia di vacanza? Forse l’esercizio più difficile

Il mese di agosto è proverbialmente il mese delle ferie: le città si quietano un poco, non è impossibile trovare parcheggio neppure al centro storico, magari è più difficile trovare aperto quel vicino e piccolo esercizio commerciale presso cui da tempo avevamo intenzione di recarci. Agosto resta per eccellenza il mese in cui con la canicola o con i temporali a scroscio, costretti ancora al lavoro o in vacanza sentiamo una impellente necessità di ...”staccare”.

Vacanza è proprio questo: interruzione delle ordinarie occupazioni per un periodo di più giorni a scopo di riposo, distensione, svago[...] deriv da vacante Vacante  dal lat. Vacans, antis:  essere libero (Devoto Oli, Le Monnier, 2003)

ll dizionario etimologico Cortelazzo Zolli, complèta: vacanza = lat. Vacàntia da vàcans, participio presente di vacàre, esser vacuo, sgombro, libero, senza occupazioni.

Insomma, vacanza è distensione e libertà da: dalle occupazioni di routine, il lavoro o lo studio, da pensieri e sentimenti che ci tengono in tensione, da situazioni che ricorrono e ci impediscono di sentirci...vacui.

 

È proprio questa la vacanza che desideriamo: non essere costretti a pensare o fare ciò che ingombra la nostra mente e la nostra anima.

Dunque, sembrerebbe che ogni momento sia giusto per ...entrare in vacanza e godersela, ma avete ben osservato chi è in procinto di iniziare la vacanza, o,  ancor meglio, vi siete osservati nei giorni, nelle ore che nel recente passato hanno preceduto le vostre vacanza? Come vi sentivate? Magari siete stati impeccabili a lasciarvi alle spalle lavoro e preoccupazioni, quelle della vita quotidiana e ...e tante di più se ne affollavano nella mente e nel cuore. Non volevate neppure credere che fossero preoccupazioni o...paure e vi ripetevate per convincervene:  quando voglio, e già proprio così, quando voglio, salvo occuparsi di mille e una faccenda che la casa, il gatto, il vicino, la raccomandata arrivata e da ritirare allo sportello, ecc... e tanti tantissimi esercizi acrobatici di pazienza, negoziazione, arbitraggio con voi stessi e con gli altri per creare tutt’intorno le condizioni essenziali perché in vacanza possiate stare tranquilli, e dunque all’inizio delle vacanze (che siano state in casa o altrove), forse ne avete ancora una chiara percezione, eravate... esausti.

 

Come inizio ...non c’è male

Non chiediamoci perché, riflettiamo su come la situazione ci sia sfuggita di mano: non è per caso che abbiamo ormai con naturalezza e del tutto inconsapevolmente scambiato la vacanza per quel pacchetto di servizi tutto compreso che le agenzie di viaggi, le riviste, la pubblicità (per altro non facendo altro che il loro mestiere) ci propinano? Certo che se vacanza per noi è diventato il dove mi trovo, con chi, indossando cosa, per uno shopping collettivo e continuo...forse forse la vacanza è proprio lo stressore da cui tenerci lontano.

Sta a vedere che il counselor, di cui abbiamo potuto fare a meno quando abbiamo messo a punto il rapporto con il nostro lavoro e la nostra vita, è più che mai necessario ora, per riappropriarmi di me stesso, della mia idea di libertà, della mia vacanza.

 

Cordialissimamente

Giancarla Mandozzi

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