il Counseling un percorso di auto-esplorazione alla ricerca della Felicità


auto esplorazioneSul Palcoscenico della Storia

Cambiamento è il nome che diamo

Alla Vitan

A noi l’intelligenza di comprendere

Quando è il momento di essere Attori

E quando Spettatori

(S. Greco)

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                Diceva Cartesio che l’intelligenza è capacità di adattamento!                         

A  distanza di secoli il suo assunto conserva, inalterato, la sua veridicità; tanto che oggi la comune opinione definisce "intelligente", o/e di successo l'individuo perfettamente, inserito nel sociale. Ma, l'evoluzione che, attraverso i secoli, ha avuto la società nella complessità della sua struttura , ha reso sempre meno agevole per l'uomo questo compito. L'essere umano, infatti, biologicamente programmato per la sopravvivenza, per proteggere la sua vocazione e per ottenere un impatto più indolore possibile con l'ecosistema ambientale ha avuto, più o meno consapevolmente, difficoltà sempre maggiori, nel mantenere l'equilibrio del proprio ecosistema interno,ossia una buona relazione tra mente, corpo e anima.

 

Per fare questo ha dovuto, necessariamente,  imparare a compensare una serie di adattamenti dis-funzionali e, pertanto, è evidente il prezzo che ognuno di noi   ha dovuto pagare, e per certi versi paga quotidianamente, per conquistare un giusto quanto autentico riconoscimento nei  vari microcosmi -lavoro, famiglia, relazioni private, etc. etc. che compongono la rete sociale. Infatti, la necessità quanto la volontà di adeguamento al modello imposto spinge, forzatamente, verso l’integrazione. Così il comportamento adottato, finalizzato al raggiungimento di tale obiettivo, è frutto della motivazione personale e dell’influenza che l’ ambiente riesce ad avere sul singolo. Maslow a suo tempo si espresse in termini di Psicologia della Salute per definire una visione diversa del  rapporto tra malessere e salute. L’uomo, come unicum, diviene, così, centro di imputazione integrato delle singole esigenze che gli appartengono. Questa considerazione, di fatto, estende a molti ambiti della nostra vita  il concetto stesso di funzionalità perché strettamente connesso a quello di benessere.

Ad esempio karl Friedrick Scinckel affermava che “il compito dell’architettura è trasformare qualcosa di utile pratico e funzionale in qualcosa di bello”; la comodità che soddisfa il corpo si completa nell’ Estetica che gratifica la psiche cosicché risulta  oltremodo interessante notare come nel saggio “Architettura e Felicità” Alain de Botton mostra le implicazioni emotive di un’affermazione che, solo in apparenza ,ha poco a che fare con l’universo della psicologia e, in genere delle relazioni d’aiuto. L’autore afferma che facendo “affidamento sull’ambiente circostante affinché indirettamente rappresenti e ci rammenti gli stati d’animo a noi cari… arriveremo a chiamare casa un edificio per il semplice fatto che è in armonia  proprio con la nostra interiorità poiché la realtà è che “ci serve una casa in senso psicologico come in senso fisico.”

E’ per questo che l’architettura della nostra felicità è intimamente connessa con quella della casa che ci accoglie. Sicuramente sapere di poter rientrare in un rifugio strutturato per soddisfare l’esigenza di un benessere diffuso aiuta a stare meglio nel mondo. Sicuramente è così, ma non è sufficiente. A nessuno di noi può bastare, per sostenere la complessità della vita, sapere che alla fine di ogni giornata ritorniamo nella nostra accogliente casa. La ricerca è nella natura dell’uomo e, a ben vedere,la stessa aspirazione alla felicità non è che un aspetto di quell’ istinto di sopravvivenza che non può, per la struttura complessa  della società in cui è inserito, esaurirsi solo nel soddisfacimento dei bisogni primari. Non va però dimenticato che quest’anelito ha accompagnato da sempre la storia dell’umanità. Epicuro scriveva ”Mai si è troppo giovani o vecchi per la conoscenza della Felicità … a qualsiasi età è bello  occuparsi del benessere dell’animo. “

E così è naturale chiedersi quanto o come si sia modificato nella Storia il concetto di Benessere. Oggi le scienze umane associano questo concetto a quello più ampio di Salutogenesi. Già da tempo l’O.M. S. ne ha definito il connotato principale nella “promozione e nel miglioramento della qualità della Vita” distinguendola, nella sostanza, dalla mera assenza di malattia. Ciò se da un lato ha, di fatto, dato origine ad una nuova idea di Salute, più simile a quella di un  “Olistico Benessere”. Così l’essersi svincolata da ogni connessine con le psicopatologie l’ha resa oggetto di quelle scienze umane  che si occupano di aiutare l’individuo nel riassesment personale. Giusti afferma che  a questi obiettivi si  arriva con l’educazione, ma soprattutto con la Consulenza.  A questo punto sarebbe plausibile introdurre il concetto di Counseling; poiché è esattamente in questo modo che ci viene proposto. Quest’attitudine trova la sua genesi nelle radici etimologiche della parola che, prima ancora che alla tradizione anglosassone devono essere ricondotte a  quella classica.

Quello che attualmente viene definitoCounseling psico-filosofico   altro non è che l’ultima generazione della consulenza degli antichi Maestri; molti di loro proponevano la loro come la giusta visione del mondo e della vita, ma, che la si condivida o meno, va comunque ricordato che quei filosofi sono stati i primi ad entrare in contatto con quel senso di incompiutezza e precarietà che da allora attraversa la Storia del mondo in maniera trasversale spingendo l’uomo alla continua ricerca della verità. Probabilmente tale ricerca  si consustanzia automaticamente nella ricerca della Felicità e sarà per questo che  i Vecchi Saggi ci hanno tramandato la loro ricetta  per portare avanti questa ricerca. Seneca apre il “ De vita beata” invitando espressamente chi voglia affrontare quel Viaggio  a farsi accompagnare dall’aiuto di un esperto; cosicché per chi come me ha una formazione  professionale di imprinting umanistico esistenziale, è quasi banale ricordare che la tecnica del “dialogo socratico” altro non è che la moderna applicazione del metodo socratico della Maieutica.

E così, appare evidente come la cultura anglo-americana mostri più rispetto e considerazione di noi delle nostre stesse radici. Essa infatti,riprendendo la nostra tradizione classica, rielaborandola e attualizzandola arricchita del suo contributo,  ha, di fatto, consegnato alla società  una nuova  possibilità  di recupero del benessere personale.  Ma, personalmente credo che l’adeguamento del Counseling alle dinamiche sociali rende, a mio parere, più opportuno definirlo soprattutto come una relazione d’aiuto,  idonea ad offrire sostegno a chi si trova in una fase di empasse, e non solo come una consulenza.

A mio parere, non è un caso, infatti, che ,anche qui in Italia si incominci a distinguere tale tipologia di intervento  operativo dalle altre relazioni d’ aiuto e si incominci a parlare in termini di “psicologia del  Counseling  che si condivida o meno quest’ interpretazione, deve, comunque, essere considerato il fatto che risponde alla necessità di  delineare  il Counseling in maniera meno approssimativa.   Proprio il fatto che  counselor si trovi ad operare in una determinata fase della vita di un individuo distingue questa tipologia di intervento dalla psicoterapia.

L’helper, infatti, non si occupa di problematiche afferenti la struttura di personalità; il suo compito è di accompagnare il cliente il tempo necessario alla risoluzione del problema o del malessere portato nel setting già dai primi incontri. Così, in fin dei conti, ciò che induce una persona ad iniziare un cammino di questo tipo  risulta essere la percezione della necessità di un cambiamento per recuperare un livello di benessere almeno accettabile. Alla luce di queste considerazioni , ilCounseling si configura  strumento ed opportunità di agevolazione direzionata,  cui la persona in difficoltà può, decidere di ricorrere. Attraverso l'utilizzo da parte del counselor di svariate tecniche e tools,  la persona può intraprendere il proprio percorso di cambiamento e giungere al superamento dell'empasse lamentato.

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