Tony Lovecchio


La mia vita ha intrapreso una lenta e vigorosa rinascita, grazie al riconoscimento di alcuni problemi che definirei esistenziali.

Da quel momento ho iniziato a conoscermi, i problemi sono stati i catalizzatori che mi hanno concesso di scoprire le mie risorse interiori “vere e vincenti”.

Dal 1996, quando tutto ciò è iniziato, mi sono dedicato “anima e corpo” alla formazione e alla terapia individuale. Un mondo di opportunità ed esperienze irripetibili volte all’autoriconoscimento e all’evoluzione personale.

La più grande scoperta è stata imparare a vivere “con e nelle” relazioni umane, guardare realtà sociali e culturali che hanno bisogno di un apporto notevole di processi di trasformazione.

Il mio continuo viaggio e l’intuizione mi hanno guidato fin qui. Tanti passi sono stati fatti, alcuni più sostanziali degli altri come la “consapevolezza del sé” e quella del “qui ed ora”.

Scrivere questo, è il raggiungimento di un nuovo obiettivo, che per me significa aver percorso un lavoro formativo nella scuola di counselling di Roma, ATMOS, averlo perseguito fino in fondo, averlo adattato e integrato alla mia professione di formatore.

Mi occupo di formazione, maggiormente di formazione aziendale volta alla gestione delle  risorse umane e al management.

L’interazione e l’intensità che ho scoperto in un processo di counselling aziendale e ancor più un counselling di gruppo integrato alla formazione mi ha fatto crescere nell’ambito professionale, riuscendo a raggiungere tanti obiettivi lavorativi entusiasmanti e significativi. Sono riuscito ad adottare strategie, tecniche e sensibilità diverse già nella fase di analisi dei bisogni avendo sviluppato quelle capacità di acuità sensoriale che sono il frutto di una preparazione avuta da una scuola che insegna ad  “AMARE”!! 

Sono entusiasta anche di menzionare un altro percorso, svolto accanto ad un grande maestro, Claudio Naranjo, nel SAT, un viaggio alla scoperta di sé, dell’essere più profondo, un uomo che mi ha regalato esperienze di un’intensità unica, irripetibile e ineffabile.

La mia intenzione è poter descrivere come la formazione aziendale data nelle società e nei gruppi di lavoro, agli uomini che le vivono, mostrare e raccontare attraverso il cuore e le emozioni il coinvolgimento che provo nel guidarli, insegnare ma soprattutto aiutare chi sommerso da impegni lavorativi, da responsabilità aziendali, da stress operativo, perde di vista se stesso a discapito del proprio benessere.

Cosa è una relazione d’aiuto e come prende forma al di fuori di un setting terapeutico dichiarato quale quello terapeuta-paziente?

Come può un professionista delle risorse umane, anche senza una formazione di base clinica-psicologica, aiutare l’altro?

Sicuramente c’è tanto da dire sull’argomento, e prima ancora delle mie parole ci sono ricche bibliografie. Proverò a portare le mie “umili” esperienze, svolte in aula, nel counselling individuale in area aziendale dove la realtà è sempre collegata direttamente e indirettamente all’essere umano e alla sua esperienza.

La formazione principale acquisita e gli strumenti (metodologie) con cui opero nel counselling sono principalmente la Gestalt e la Programmazione Neuro Linguistica (PNL). Bisogna comunque ricordare che, dal mio punto di vista, indipendentemente dalle tecniche e i modelli ciò che conta nelle relazioni è “esserci sempre e comunque!”

Essere in aula di fronte a persone pronte a ricevere e dare in una danza ricca di magia e creatività è una delle esperienze uniche che difficilmente vorrei cambiare nella mia vita, vorrei piuttosto direzionare tutte le mie energie e risorse affinché questo lavoro diventi una opportunità reciproca per tutti gli attori che popolano queste scene e che possano di volta in volta migliorare la fotografia, l’audio, la scenografia e tutto quello che possa rendere la loro realtà una bella storia con tanti lieto fine.

Le tecniche di counselling si imparano ma l’arte del counselling si sviluppa esercitando, testando, vivendo e a volte anche rischiando esperienza su esperienza fin quando si capisce che è l’amore per il prossimo e per se stessi la vera chiave di volta per il successo.

L’”ABC” del processo ha poche regole: creazione del rapporto, comunicazione efficace, quindi l’impostazione di una relazione tra formatore/counsellor e/o allievo/cliente.

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