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la forza travolgente dell'apprendimento...anche di una sola "nuova" parola

Inviato da Giancarla Mandozzi

la forza travolgente dell'apprendimento...anche di una sola "nuova" parola

 

            Che l'apprendimento, a qualsiasi livello, sia impegnativo e defatigante ne abbiamo tutti  una netta percezione e il mondo dell'obsolescenza in cui viviamo amplifica ogni giorno di più questa usurante necessità, costringendoci ad un  perpetuo e dunque mai compiuto aggiornamento per stare al passo con i tempi. Dati, definizioni, modi di dire, neologismi, competenze altre da quelle che fino a ieri sembravano bastare nel lavoro, nelle relazioni sociali, nei propositi e progetti di vita, ci sollecitano, ci pungolano a modificarci ...ad apprendere, ancòra e ancòra.  Quando non sono strumenti nuovi o innovazioni concettuali a metterci in difficoltà, sono le modalità "altre" con cui siamo sospinti ad usare strumenti che già appartengono alla nostra realtà quotidiana, ma trasformati nelle applicazioni e interconnessi ad altri a noi ignoti.

 

Terribile certo, ma in fondo anche bella questa condizione che accomuna  per la prima volta tutte le generazioni: il bimbo che accede alla Primaria, i genitori e i nonni. Tutti, proprio tutti costretti a fare del cambiamento e dell'apprendimento l'elemento centrale della propria vita, pena l'esclusione dalla contemporaneità.

            Così accade non di rado anche all'adulto di inciampare con ciò che ignora e che, con grande fatica, buona volontà e non sempre gratificanti risultati, prova ad integrare nel proprio mondo interiore, nel proprio esclusivo personalissimo sistema di pensiero. Oggi, più che nei tempi trascorsi, accade a noi adulti di imbatterci persino con termini della nostra lingua che abbiamo fin qui bellamente potuto ignorare e che d'improvviso ci si rivelano fondamentali e anche se in fondo si tratta di una sola parola, ne siamo letteralmente travolti. Infatti, se è ben raro provare desiderio di ciò che non conosciamo,  è pur vero che non possiamo ignorare, eludere o escludere mai più dalla nostra realtà personale quello che abbiamo conosciuto ... a meno che non intervenga un blackout di memoria.

            La nuova conoscenza, anche fosse di una sola parola, deflagra in noi e mentre cerchiamo di darle una collocazione nel nostro mondo, essa -la nuova imprevista conoscenza- agisce come avesse vita autonoma e ritocca qua, aggiusta di là, modifica e ritaglia, interviene persino nelle nostre precedenti e pur salde convinzioni, modificando la nostra prospettiva. La progressività di un simile fenomeno ci rimanda un'immagine precisa, quella dei cerchi concentrici sempre più grandi che si formano esattamente nel punto in cui abbiamo lasciato cadere un sasso in acqua. L'effetto del nostro gesto dà origine ad un fenomeno che segue sue precise regole fisiche che non dipendono da noi e quei cerchi che progressivamente si espandono, coinvolgono l'ambito e il contesto in cui si propagano.

            Immaginiamo il potere che può avere, ad esempio, per un counselor o un educatore, un insegnante, un formatore, già uso a termini come  crescita, cambiamento, equilibrio, intelligenza emotiva, relazione intra e interpersonale, metacognizione, tendenza attualizzante, ecc..., proprio durante uno dei continui approfondimenti professionali, imbattersi con il termine: metabletica

            Immaginiamo che la prima reazione possa essere quella di disporsi a cercare il significato di quel termine, con una reazione non allarmata, anzi sollecitata da un certo gusto e divertimento, all'insegna insomma della curiositas del "so di non sapere".

            In effetti, che cos'è la metabletica?

Metabletica: Il vocabolo, di recente applicazione e utilizzo soprattutto nell'ambito di attuali studi pedagogici (Educazione degli adulti, Pedagogia sperimentale, Formazione degli adulti nelle organizzazioni), deriva dal greco meta-ballein, cambio, mi trasformo...

La Metabletica è dimensione transizionale e di cambiamento che può investire la personalità del soggetto, comportando trasformazioni sul piano emotivo, cognitivo e relazionale. La struttura psichica della personalità metabletica presenta transizioni evolutive o involutive nell'ambito della sfera soggettiva sia cognitiva che emozionale, avviando metamorfosi di crescita e di cambiamento nello sviluppo evolutivo.

La metabletica è auspicabile in senso psicologico, ma anche sociologico in processi evolutivi del tessuto sociale e della congerie comunitaria che introducano al nuovo, a sempre innovativi cambiamenti.

[Info: https://www.tesionline.it; http://metabletica.eu/; http://metabletica.eu/]

            Nel preciso momento in cui scopriamo che quel termine così serenamente ignorato,  in realtà appartiene al proprio ambito professionale, la divertita e leggera disposizione d'animo in pochi istanti muta.

            È esattamente questa la forza travolgente di una sola parola: riconoscere la propria ignoranza è elemento cardine per apprendere e ci auguriamo che  ci accomuni tutti, ma scoprire che questa ignoranza si annida anche nella nostra piccola specializzazione, ci mette in allerta e ci comunica un qualche imbarazzo. Se pure siamo consapevoli che non potremo mai conoscere tutto neppure del piccolo ambito di cui ci occupiamo, è pur vero che abbiamo necessità di nutrire fiducia che ne conosciamo gli elementi essenziali. Gli effetti di questa bella scoperta sono esplosivi e diversificati: al di là del significato del termine,  ciò che a cascata ne consegue è un diverso punto di osservazione di quegli stessi fenomeni che sono (appunto da decenni) l'oggetto/soggetto privilegiato delle proprie occupazioni professionali.

Ora ci sembra impossibile aver potuto ignorare questa angolazione per leggere la crescita e il cambiamento e per una sorta di legittima difesa proviamo a rassicurarci un po' e ci confortiamo: il termine è in uso da poco, gli ambiti in cui si è diffuso sono soprattutto stranieri. Ci diciamo che non a caso i siti che ne presentano studiosi e operatori sono solo stranieri ma la lealtà con noi stessi in breve ci impone di essere obiettivi  e di riconoscere che né attenuanti,  né  giustificazioni  servono, bensì disponibilità a cogliere l'occasione (non indolore) per apprendere. Così da questo momento cominciamo ad osservare con una nuova lente (non di quelle colorate), una lente di  ingrandimento... quel difficile e delicato universo della formazione, del cambiamento, della crescita riuscendone a percepire dimensioni e soprattutto connessioni e interazioni molteplici che di quelle stesse realtà prima ci sfuggivano.

            Pacificato il nostro animo e tranquillizzato il nostro amor proprio, siamo ora in grado di desiderare di andare verso un nuovo approfondimento, oltre quello che la rete ci offre con immediatezza sulle caratteristiche fondamentali della metabletica: Temporalità, Novità, Spazialità, Direzionalità, Reversibilità, Emozionalità  e saranno argomento per una prossima riflessione.

            Nel momento in cui apprendere e approfondire si fa per noi scelta consapevole, proviamo una sensazione di gioiosa leggerezza a proseguire un cammino che mai potrà dirsi concluso. Un cammino che ci conduce verso l'affinamento del nostro modo di conoscere: un'esperienza che comporta molteplici diversi aspetti, oltre quello cognitivo, un'esperienza che investe la nostra volontà, ri-fonda le nostre motivazioni, allarga le nostre prospettive, acuisce il nostro campo "visivo", nutre la nostra disponibilità all'accettazione di sé e dell'altro. Gioia della scoperta, entusiasmo, emozioni dell'io bambino: magìa di una sola parola?

 

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi

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