Il counselor comunicatore


giostraNoi counselor condividiamo la necessità di comunicare con chiarezza e possibilmente semplicità la nostra professione. Non solo chi siamo ma anche cosa facciamo, cosa può trovare chi viene da noi. E' essenziale che questa comunicazione sia chiara ed etica perché, lo sappiamo, basta solo una persona che voglia "pregiarsi" di titoli o competenze non proprie che crea malumori, confusione e getta discredito su tutti e tutto ciò che é stato costruito.
Allora cancelliamo dal nostro vocabolario termini più conosciuti, evitiamo di prendere apparenti scorciatoie e lasciamo ora e sempre la terapia a chi può e sa farla.
Ognuno fa il suo mestiere. Noi ascoltiamo.
E c'é veramente tanto di prezioso nel saper ascoltare, ed il sentirsi veramente ascoltati equivale a trovare un tesoro.
Dunque fermiamoci al nostro ascolto, con tutti i nostri sensi, con tutta la nostra persona e la nostra presenza.
L'ascolto é parte fondante del nostro lavoro.
Cosa succede quando invece di ascoltare parliamo?
Sappiamo veramente proporci in modo garbato, gentile, educato e ...con una parola che dovrebbe far parte del nostro dna "congruente"?
Ogni comunicazione che creiamo per pubblicizzare cosa offriamo parla anche di noi - come questa parla di me.
Chiediamoci innanzitutto: qual é il nostro obiettivo?

 

Nel breve? Nel lungo?

Costruire fiducia, informare? Convincere? Ed ancora spiegare, diffondere, far provare, creare rete, referenze etc.

Ad ogni nostro obiettivo deve corrispondere una comunicazione creata e scelta, curata adeguatamente per generare il risultato desiderato.

In fondo é quello che facciamo ogni giorno con i nostri clienti: lavorare per obiettivi.

E, come per i nostri clienti, sappiamo che non tutto ciò che possiamo fare lo dobbiamo fare e non tutto ciò che facciamo può portarci nella direzione desiderata.

Quando affolliamo il pubblico di informazioni incomplete o che non lo interessano, creiamo una soglia sempre più alta affinché le future comunicazioni arrivino e vengano ascoltate, lette, considerate.

Cosa può aiutarci allora per offrire una informazione accattivante ed efficace?

Facciamoci aiutare dall'acronimo AIDAS:

A Attenzione (Attention o Awareness). La comunicazione é efficace quando  attira l'attenzione. Per farlo dovremmo conoscere a chi ci rivolgiamo, scegliendo il nostro interlocutore più che sparare nel mucchio. E una volta che sappiamo chi é, possiamo scegliere il codice adatto: attraverso il tono, lo stile, l'atteggiamento.

Ci sono molti modi di richiamare l'attenzione, anche inopportuni.

Chi di noi non si é trovato oggetto di spam, o di mail urlate (l'uso del maiuscolo equivale ha questo significato).

I colori, le immagini, i simboli o anche un uso inappropriato- o peggio scorretto- della punteggiatura parla di noi.

Una pagina molto colorata ha un impatto diverso dal bianco e nero.

La grandezza del carattere, troppo grande o troppo piccolo, su fondo chiaro, su fondo scuro.

I contenuti sono ripresi altrove o sono una propria creazione? E quando si usa il lavoro di altri li si cita?

Ecco, la correttezza e l'eticità di un professionista si evince anche da questi particolari, da ciò che diciamo e da ciò che omettiamo.

Cosa facciamo per rendere gradevole l'esperienza del nostro interlocutore?

Per renderla completa, come un giro in giostra che dura il giusto, divertente e stimolante, senza però costringerlo troppo a lungo o incastrarlo in liste di nomi da cui non sa come uscire (né perché e come ci é entrato).

I Interesse (Interest) interessante per i benefici e vantaggi che il consumatore (e non l'offerente!!!) può ottenere attraverso il prodotto o servizio. Ottimo esercizio di empatia. Qualunque sia il tipo di comunicazione scelto, cosa possiamo fare per l'altro? Consideriamo noi stessi il beneficiario secondario. Il primo é l'utente.

D  Desiderio (Desire): indurre desiderio verso l'offerta in quanto capace di soddisfare i bisogni e desideri. Noi counselor siamo spesso ancora nella fase di creare conoscenza della professione, in un ambito dove spesso il bisogno non é percepito o si tende a volerlo soddisfare in modi diversi. Per scelta personale, di nuovo, preferisco promettere e parlare di ciò che posso offrire, in completa sincerità. Ne di meno, né di più.

A Azione (Action): portare all'azione o all'acquisto del servizio o del prodotto;

S  Soddisfazione Satisfaction: soddisfa il consumatore affinché riacquisti in futuro e  parli positivamente del prodotto, servizio o esperienza ad altri.

Poiché nel nostro lavoro, lo sappiamo, funziona il passaparola, lavoriamo tutti per costruire intorno al mondo di benessere del counseling, sapendo che ognuno di noi ha il proprio stile, più o meno empatico, direttivo o creativo.

Ma per essere scelti, dobbiamo superare una serie di piccoli esami: facciamoci un auto check up preventivo per limitare le bocciature da parte di chi ci legge, utenti o possibili referenti.

Paola Bonavolontà

Mi occupo di ascolto, sviluppo personale e professionale di singoli e gruppi; di formazione adulti con corsi teorici e laboratori esperenziali su marketing e self marketing, team building, problem solving, time management, comunicazione efficace, creatività.

Contribuisco alla conoscenza e alla diffusione del counseling con il blog http://counselingstyle.it/

Laureata con lode in Economia e Commercio, ho ricoperto ruoli di marketing manager in multinazionali quali Colgate Palmolive, L'Oreal, Revlon in Italia e negli Stati Uniti.

Formazione Post Universitaria: Master triennale in Gestalt Counseling Professionale, Master Practitioner in PNL – Programmazione Neurolinguistica; Hoffman Quadrinity Process, Avatar, Costellazioni Familiari, Formazione del Se, Videocounseling, Dancecounseling. Master in Artcounseling e Laboratorio di Voce e teatro delle emozioni.

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Sito: http://www.energiacreativa.org

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