Street counseling

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STREET COUNSELING

"Bisogna creare luoghi dove fermare la nostra fretta e aspettare la nostra anima" (Tonino Guerra).

E’ certo ormai che viviamo in un mondo Liquido, inafferrabile: molto più rapido e complesso rispetto a qualche anno fa. Come afferma il sociologo Bauman viviamo nell’incertezza esistenziale, nella precarietà dei lavori, nell’ “usa e getta” delle relazioni, nel disorientamento esistenziale e nello smarrimento nei luoghi del commercio in cui anche la dimensione più propriamente umana viene mercificata, scambiata, usata, gettata, smaltita e riciclata con ritmi impressionanti. Ci troviamo dinanzi ad un’emergenza epocale che è quella di sostenere le persone a ritrovare sé stesse, a provare il gusto di un contatto autentico, a sostare in relazioni significative ed a progettare un futuro sostenibile per sé e per gli altri.

E’ necessario ipotizzare nuove forme per sviluppo di una cultura del sostegno relazionale che valorizzi le risorse personali, l’incontro, l’ascolto dei bisogni e la reciprocità. Simbiosofia opera da anni per la ricerca e per l’innovazione in ambito psico-sociale ed è per questo che nasce lo STREET COUNSELING come servizio innovativo che raggiunge le persone in maniera diretta e immediata nei luoghi più naturali dell’appartenenza (la strada, le piazze) offrendo uno spazio pensato per intercettare le esigenze e rispondere ai bisogni complessi delle persone di oggi. E’ cosi che diventa possibile la sosta ed il sostare, è così che diventa possibile l’intimità anche dentro il contesto affollato, è così che diventa possibile l’incontro anche laddove si cammina a testa bassa con lo smartphone in mano, è così che diventa ancora possibile lo sguardo, la relazione, il corpo, il piacere della condivisione, l’interazione ed è così che diventa ancora possibile stare un po' meglio…. Anche laddove non ci eravamo nemmeno accorti che ne avevamo un gran bisogno.

 

A cura di Cristian Flaiani

 

Se vi chiedessi a cosa associate la parola inglese Street? Sono sicura che molti di voi l’assocerebbero con Food. Lo street food è un servizio di ristorazione che ha preso piede negli ultimi anni. Sempre più eventi dedicati al cibo di strada da parte di coloro che hanno puntato sulla qualità delle materie prime, sulla valorizzazione delle tipicità locali e sulla cura dei dettagli. E l’originalità delle location? Vecchi caravan, ecc. ecc. Ci siamo interrogati cosa cerchino le persone che partecipano a manifestazioni di questo tipo. Non abbiamo dubbi che si vada per una elevata possibilità di scelta, per curiosità, ma crediamo che abbia avuto così tanto successo anche per la libertà di decidere quanto tempo fermarsi in un posto piuttosto che in altro, sperimentare nuovi sapori, farsi attrarre dai profumi che evocano ricordi, condividere un pasto e/o una bibita con persone che non si conoscono. È forse, questo, un modo, nella società postmoderna, di fare contatto? E se anche noi scendessimo in strada? Nasce così la nostra idea di street counseling, offrire l’opportunità di dedicarsi del tempo. Volevamo incontrare le persone in altro modo, offrire loro una possibilità di incontro con gli esperti della relazione d’aiuto. Offrire un servizio ed esserci se in quel momento qualcuno ne sentisse il bisogno. Non ci dobbiamo stancare di informare sul significato della consulenza di aiuto , sui percorsi di formazione, sui servizi a sostegno della persona e delle organizzazioni. E’ parte necessaria della metodologia integrata su cui si fonda Simbiosofia. Essere counselor secondo l’approccio della Gestalt nella società moderna comporta la diffusione del suo significato e partecipare attivamente alla creazione di luoghi di relazione. La nostra idea è diventata realtà quando abbiamo deciso di partecipare al Val Vibrata Summer Show, una manifestazione che si è tenuta dal 25 al 27 agosto 2017  a Nereto, in provincia di Teramo. Siamo scesi in Strada. Abbiamo progettato uno stand e delle attività che riproducessero il setting intimo e confidenziale del dialogo umano. L’esperienza di strada, ci ha dato la possibilità di riflettere sulle nuove modalità di essere al servizio della persona; ci siamo presi cura delle relazioni. Abbiamo deciso di scendere in strada, e la strada, si sa, è democratica e la stessa opportunità la offre a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco.

 

A cura di Gina di Pietro

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