La carriera come adattamento creativo (cap.1)

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Ci occupiamo da anni del mondo dell’ “orientamento, bilancio competenze e career counseling”. Fondamentalmente ci anima una grande passione ed una grande fiducia nell’utilità degli strumenti del settore che possono essere utilizzati a beneficio di studenti, lavoratori, gruppi, persone senza esclusione né discriminazione. In particolare cerchiamo di elaborare percorsi e rinnovare le pratiche rendendole adeguate alle esigenze della società odierna, delle persone e dei bisogni che emergono in relazione al cambiamento continuo che permea ormai ogni forma del vivere (la famiglia, la società, l’identità, le relazioni, la comunicazione ed il mondo del lavoro).

In relazione a quest’ultimo abbiamo assistito da tempo alla scomparsa del “posto fisso”, delle carriere verticali, degli itinerari professionali prevedibili, della stabilità del lavoro in genere: oggi si parla addirittura di dejobbing, di “lavoro senza lavoro”, di carriere multiformi e proteiformi dove l’occupabilità diventa sempre più un costrutto flessibile-liquido la cui responsabilità è sempre più demandata alla persona, alla sua individualità ed alla sua capacità di porre in essere una consapevole progettualità. Tempo fa vidi un annuncio di un’azienda leader nel settore dell’editoria che più o meno suonava cosi: “cerchiamo un professionista che abbia competenze trasversali specifiche”! Mi sembrava quasi un paradosso: come può definirsi “specifico” qualcosa che richiede una dimensione “trasversale”? I filosofi avrebbero chiesto “come può l’individualità essere caratteristica comune ai molti”?. Oggi, nel mondo del lavoro, la domanda potrebbe essere la stessa: se è sempre piu’ in figura la responsabilità della persona, se lo sfondo che caratterizza il mondo del lavoro si fa sempre più labile e frammentario, se la persona è chiamata costantemente a rinnovarsi, adeguarsi, cambiare, progettarsi, vendersi come è possibile per me oggi navigare sull’acqua senza perdermi? Come posso far parte di tanti contesti mantenendo stabile un senso di me?

Ecco allora che potremmo tentare una prima risposta: la Liquidità permanente delle occupazioni richiede la Formazione permanente dell’occupabilità! A prescindere dai contenuti tecnici e specialistici di ogni tipo di lavoro, oggi, si richiede sempre più alle persone di diventare “professionisti dell’adattamento creativo“, di ampliare, perfezionare, migliorare, espandere la traiettoria trasversale della propria occupabilità!

 

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