LE NUOVE TECNOLOGIE DELL'EDUCAZIONE: LA FAD

Inviato da Stefano Agati

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Nel 1960 mio padre spese buona parte del suo stipendio per acquistare il primo televisore della nostra famiglia. Fece bene, perché ebbi modo di conoscere un grande insegnante, “il maestro dell’etere” Alberto Manzi. Avevo cinque anni e fu allora che iniziai a fissare spontaneamente nella mia mente la trasmissione dei primi segni dell’alfabeto mentre venivano tracciati con il gesso sulla lavagna di ardesia oppure con un pennarello attraverso l’utilizzo suggestivo  della  lavagna  luminosa.

Si  trattava del  primo  corso televisivo per adulti analfabeti che sarebbe proseguito per  altri otto anni fino al 1968. Così come in quegli anni, “gli anni dei Caroselli”, non possiamo non ricordare la familiarità della pubblicità di una famosa Scuola che proponeva corsi di formazione professionale per corrispondenza. Allora non ne ero ancora consapevole ma si trattava di Formazione a Distanza di buona qualità.

Negli anni successivi,  entrando  nel  contesto  produttivo, ho potuto valutare meglio  il peso, l’importanza di questo metodo e come esso sia rilevante non solo per la crescita individuale ma anche per il mondo delle imprese e delle organizzazioni.

Già alla fine degli anni ottanta con il passaggio dai vecchi sistemi alla nuove tecnologie informatiche si è discusso molto (convegni, workshop, etc.) e si sono moltiplicati gli strumenti a disposizione delle imprese, degli enti, delle organizzazioni e degli individui interessati alla FAD. Già allora, attraverso un’evoluzione parallela dell’automazione d’ufficio e del desktop publishing, la FAD poteva disporre di stazioni di lavoro multimediali e pensare di poter convergere rapidamente verso l’integrazione dati, voce, immagine. Ricordo comunque che di fatto, gli “strumenti multimediali” così come i “principi ispiratori della pedagogia” fossero più argomento da convegno, mentre nella realtà venivano utilizzati sovente anche semplici supporti cartacei, comunque qualitativamente validi, come “schede didattiche” oppure “pacchetti formativi” costituiti da manuali e audiocassette. Ma anche questi semplici strumenti potevano risultare particolarmente utili perché, nel caso, rispettavano le esigenze e la natura dei discenti e risultavano essere gli strumenti didattici più idonei alle finalità di apprendimento previste.

Oggi la FAD dispone di strumenti e di potenzialità talmente importanti da poter essere denominata e rappresentarsi attraverso lo strumento dei nuovi media elettronici. In America e nel mondo è denominata “e-learning” e si può articolare fondamentalmente sulla dimensione audio, video, e delle animazioni interattive del Web Based Training. E’ utilizzata per la progettazione di corsi di autoapprendimento, e sull’uso degli strumenti di comunità, come supporto all’apprendimento, quali visual classroom, chat e forum, che contraddistinguono il Collaborative Work. Con questi presupposti la FAD rappresenta una valida ed economica opportunità che sicuramente racchiude delle potenzialità ancora maggiori rispetto a quelle finora espresse, un’opportunità di cui già beneficiano diverse aree, dal mondo dello studio, universitario e della ricerca, a quello delle imprese private e delle organizzazioni pubbliche.

Una variabile cruciale di questa tecnologia è rappresentata dalla “larghezza di banda” , ovvero dalla velocità di trasmissione dei dati, che è legata alla capacità del mezzo trasmissivo e alla relativa tecnica di trasmissione. (…) Ma quali sono le tecnologie disponibili?  Quale la loro applicazione? La tecnologia “più lenta” è costituita dal doppino telefonico analogico utilizzabile per la normale navigazione  internet  e filmati di bassissima qualità, mentre l’ISDN (Integrated Services Digital Network) è già utilizzabile per ottenere filmati leggermente migliori e per la videoconferenza. Ad esempio ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line), che fa parte della serie di tecnologie xDLS (x Digital Subscriber Line) è ormai conosciuta da tutti (…) e rappresenta la massima capacità trasmissiva al momento possibile attraverso il cavo di rame. Fino a questo punto non è appropriato parlare di larga banda, mentre rientrano in questa classificazione le tecnologie che andremo a citare di seguito, in quanto sono in grado di produrre connessioni nell’ordine dei Megabit. Tutti noi abbiamo sentito parlare delle infrastrutture in “fibra ottica”, si tratta di un cavo di materiale flessibile e simile al vetro, capace di trasportare da 55 Mbit a 2,5 Gigabit al secondo ed è utilizzabile per navigazione internet, web tv, multivideoconferenza e server internet. Anche le trasmissioni via satellite rappresentano una realtà già conosciuta con maggiore larghezza di banda, permettono solo la ricezione e quindi  per l’invio richiedono un collegamento di altro tipo, e sono inoltre utilizzabili per applicazioni multimediali dedicate. L’ultima frontiera è senza filo e cioè “Wireless”, il sistema a larga banda più potente che rappresenta una valida alternativa alla cablatura. La diffusione e l’applicazione di queste tecnologie a larga banda può comunque rappresentare vantaggi in tutti i campi a beneficio del cittadino, dell’impresa e nei rapporti di questi soggetti con la pubblica amministrazione (e-government), basti pensare alle applicazioni possibili per il telelavoro, la telemedicina, la gestione integrata delle anagrafi o ancora per altri servizi di alta utilità sociale come la protezione civile e il telesoccorso.

Il mondo della comunicazione e della formazione può finalmente lasciarsi alle spalle le vecchie tecnologie, utilizzare WAP (Wireless Application Protocol), GPRS (General Racket Radio Service), UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) ed avvicinarsi consapevolmente ed in modo sempre più rapido alle nuove tecnologie di frontiera.

Oggi il mercato dell’e-learning ha assunto forme e dimensioni importanti, una crescita esponenziale favorita dalla diffusione dei personal computer e di Internet, così la Formazione a Distanza può trarne vantaggi sempre più consistenti per veicolare in modo ancora più veloce contenuti formativi ad alta qualità, dialogare attraverso i sistemi di ultima generazione e soprattutto beneficiare della loro predisposizione di utilizzo anche per le periferiche del futuro.

 

Bibliografia

*AGATI S.,  La formazione a distanza e le nuove tecnologie dell’educazione, pubblicato originariamente in http.//www.thedailybit.com., Time & Mind Editrice, Torino, 03/2004

ALBY F., Come si impara on-line? I modelli didattici nell’e-learning, in “FOR Rivista per la formazione”, XVIII, n. 58, 2004, p. 77

FONTANESI P., E-learning, Tecniche Nuove, Milano, 2003.v

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