SCUOLA E PREVENZIONE DEL DROP-OUT. Counseling per gli studenti

Inviato da Nuccio Salis

studenti felici

Nel mondo della formazione scolastica si cerca di comprendere e sviluppare strumenti e contromisure per arginare il fenomeno della rinuncia agli studi, espressione sociale di una popolazione studentesca che rappresenta molto spesso le aspettative catastrofiche verso un mondo complesso e frammentato che non sembra in grado di offrire più coordinate di stabilità e di sicurezza. Spesso altre motivazioni accompagnano tale scelta, e la stessa deve infatti essere interpretata anche alla luce di altri elementi, secondo un’analisi rigorosa e non pregiudiziale.

Nell’ultimo decennio o poco più, la sensibilità crescente verso questo fenomeno, da parte degli istituti scolastici che hanno scelto di affrontare politicamente il problema, ha permesso la generazione di una interessante dialettica didattica e socio-pedagogica, con la finalità concreta di correre ai ripari costruendo veri e propri progetti in grado di capire il fenomeno e di limitarne l’espansione statistica, specie se motivato da variabili legate all’espressione di sé in termini di disagio, sconforto e disadattamento, con tutte le diverse forme suscettibili in vari ordini e misure di manifestazioni eventualmente devianti della parte giovane della società.

Tale urgenza richiederebbe straordinarie misure di intervento, e diverse sono le esperienze programmatiche riportate da varie scuole, col tentativo di rilanciare anche una condivisa responsabilità di rete fra tutte le agenzie educative coinvolte nel contesto di riferimento.

Fatto presente che non tutti gli studenti, attualmente, sono in grado di avviare, procedere e concludere un percorso didattico con regolarità, linearità, sufficiente costanza e certezza, deve migliorare l’offerta relativamente all’aiuto che dovrebbe consentire a uno studente di realizzare ciò che il suo iter formativo prevede, senza troppi ed eccessivi intoppi e ripensamenti.

Specificate queste premesse, sarebbe più chiaro delineare le possibili tipologie nel ventaglio dei servizi offerti. Queste possono distinguersi in:

 

1 ) Accoglienza e informazione: viene rivolto per la maggiore a chi si mostra potenzialmente interessato ad intraprendere il percorso scolastico dell’istituto che offre il suo piano formativo. Quest’ultimo può essere illustrato attraverso la pubblicazione di brochure o altri eventi dimostrativi, con l’obiettivo di invitare l’aspirante studente a rivolgere uno sguardo incuriosito verso questa opportunità, descritta come allettante ed eventualmente supportata da incoraggianti dati statistici specie se legati al mondo del lavoro e della produzione economica.

 

2 ) Orientamento e consultazione: si rivela necessario per accompagnare la scelta e la carriera che si desidera associare alla prima. Diventa dunque essenziale, in questo contesto, l’analisi delle aspettative, l’esplorazione delle proprie risorse e potenzialità, la verifica il più possibile realistica e oggettiva delle condizioni e delle opportunità contestuali connesse ad un certo territorio, e naturalmente l’indagine approfondita dentro la costellazione dei propri interessi e delle attitudini personali che caratterizzano un soggetto.

Nello specifico è anche possibile tenere conto della distinzione fra orientamento in ingresso e orientamento in uscita. La prima modalità è riferita ad un generale insieme di prospettive legate all’indirizzo e al profilo didattico-formativo dell’agenzia formativa in oggetto. La seconda fa invece riferimento ai più prossimi sbocchi professionali più avvicinabili alla realtà del contesto ed alle specificità del singolo. Potrebbe risultare necessario ricorrere ad una ricognizione complessiva del proprio livello di preparazione e motivazionale raggiunto in vicinanza della conclusione degli studi, ed anche per scegliere l’eventuale formazione specialistica che si ritiene più adeguata rispetto agli imminenti obiettivi di realizzazione personale e delle proprie legittime velleità carrieristiche.

 

3 ) Consulenza psicopedagogica: si rivela importante per sviluppare un corretto atteggiamento verso lo studio, ovvero in grado di coniugare la capacità di sintetizzare i contenuti dello studio con una percezione di sé in termini di valore e di autoefficacia.

 

4 ) Sostegno psicologico individuale: potrebbe occorrere espletare questo tipo di servizio verso quella popolazione di studenti che può ritrovarsi a sentire la fatica nel prosieguo degli studi. Talvolta, l’impasse e la staticità dovuto ad una stanchezza cronica e ad uno svuotamento di energie vitali, può essere associato anche ad eventi esterni alla vita scolastica, i quali però prendono parte del vissuto dello studente-persona, pregiudicandone un andamento sereno e lineare, influendo quindi negativamente sulle sue prestazioni o sulla sua condotta. È questa la circostanza in cui si prevede un setting mirato allo sviluppo e ad una maggiore comprensione di sé.

 

Un approccio funzionale nell’ambito del supporto rivolto agli studenti potrebbe prevedere un semplice riquadro strutturale suddiviso su tre aspetti:

_ Il primo riguarda l’ampio orizzonte di dubbi, domande e preoccupazione che possono molestare lo studente, impedendogli magari di procedere ad un’analisi specifica e focalizzata sul principale elemento problemico che può assillarlo. L’interesse in tale situazione coincide con l’individuazione e l’accoglienza della richiesta, come idea portante del modo attraverso cui lo studente interpreta e valuta il suo presente e le sue ipotesi future congiunte alla scelta che vorrebbe effettuare senza troppa convinzione.

_ Il secondo aspetto riguarda un’accurata ed appropriata analisi del bisogno, inevitabilmente legato al primo blocco. In linea con i princìpi e i dettami del counseling, i problemi sono infatti tradotti in voci ed istanze che reclamano importanti bisogni. Questi, peraltro, all’interno della specifica area di azione in oggetto, possono essere individuati e catalogati in:

 

Bisogni didattici: troppo spesso si deve constatare come nelle varie classi studentesche di ogni ordine e grado vi sia una marcata assenza di metodo di studio, un’associata difficoltà nel processo di acquisizione e transfer dei contenuti dell’apprendimento e quindi una preoccupante conseguente flessione della motivazione intrinseca che sostiene la frequentazione scolastica. Si deve prendere atto, purtroppo, di una diffusa non conoscenza e mancata espressione di un proprio approccio e stile di studio.

 

Bisogni di equilibrio emozionale: non meno presenti sono le espressioni di sé vissute come spiacevoli e con un senso di impotenza personale. Sono perciò diffuse manifestazioni quali ansia da prestazione, panico e blocco di fronte a prove ed esami.

 

Bisogni cognitivi: spesso si mette in dubbio la validità dell’investimento legato all’impegno nello studio. È il caso del generale fenomeno circa la bassa utilità percepita del percorso di apprendimento scolastico. Lo studente si chiede a che gli serve studiare, e la non soddisfacente risposta su questo piano potrebbe determinare nello stesso l’interruzione della carriera e il drop-out.

 

Tutte le strategie e le tecniche più caratterizzanti del counseling vengono messe in opera per promuovere le finalità generali di un buon progetto di sostegno e prosieguo del percorso scolastico, purché realmente misurabile in termini di ritrovata efficienza. Si entra di diritto nella terza fase, ovvero quella dell’intervento. Si punta quindi ad accrescere il riconoscimento e la mobilitazione delle risorse latenti, con l’obiettivo di interrompere il loop disfunzionale del circuito “non riesco/non studio….”, responsabile di ottenere cattivi voti che confermano le attese pessimistiche dello studente, il quale, scoraggiato, abbandonerà ulteriormente l’impegno e l’interesse verso il suo ruolo di studente efficace.

Egli verrà dunque aiutato a recuperare la capacità di pensarsi nella prospettiva del ruolo di lavoratore, preparandolo a quel distacco spesso difficoltoso dalla figura in un certo senso protetta del ruolo di studente, che legittima il temporeggiare e procrastinare alcune scelte e sfide della contemporaneità, spesso in verità intrisa di prospettive non sempre del tutto incoraggianti. Egli viene sollecitato ad assumere un’autonoma capacita decisionale di scelta  e di maturare una visione progettuale e costruttiva della propria vita.

Importante anche, diventa, effettuare il monitoring del livello qualitativo del servizio. Si rende cioè necessario misurare il grado di soddisfazione da parte dell’utente, che viene invitato a compilare un questionario prima del percorso di sostegno e counseling ed al termine dello stesso.

La realtà sociale è cambiata ed in continua trasformazione, ed anche se una impegnativa e coraggiosa riflessione pedagogica deve pur essere fatta, anche a rischio dell’impopolarità, ciò non sgrava chi si occupa di studenti dal tentativo di promuovere percorsi di recupero e ripristino che favoriscano un rapporto scuola/studente in grado di muoversi su un linguaggio comune, atto a far accrescere il benessere dello studente, nella prospettiva di consegnare alla comunità non soltanto soggetti preparati e ben equipaggiati dal lato del mestiere, ma anche equilibrati e promotori di salute sociale, affinchè il drop-out da disadattamento non sia troppo foriero di statistiche che danno conto della diffusione del disagio e della devianza. Su questo aspetto, la scuola dovrà pienamente assumersi le sue responsabilità, nel pieno della sua missione educativa e formativa delle nuove generazioni.

 

dott. Nuccio Salis 

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