una rete complessa e la forza dei legami ...deboli


una rete complessa e la forza dei legami ...deboli

 

            Ancora qualche riflessione per nutrire l'efficacia delle relazioni intra e inter personali, nel counseling e in ogni relazione d'aiuto, attingendo da punti di osservazione altri per osservare come tra discipline umanistiche che costituiscono l'humus del counseling in ogni suo approccio e discipline scientifiche, sia riscontrabile un'evidente preziosa convergenza.

            Ciascuno di noi, molto o poco ...connesso è nodo di rete, di una rete sociale come di reti tecnologiche (es. internet) che, benché diverse per entità e tipologia di interazioni, evidenziano un comune denominatore, cioè proprietà topologiche complesse, intermedie tra quelle di sistemi completamente ordinati e sistemi completamente disordinati (reti random). Nello studio e nell'analisi delle reti reali complesse, per questo è di grande interesse la possibilità di identificare le caratteristiche dell' insieme di nodi più strettamente connessi tra loro che con il resto della rete.

 

L'hanno definita la "nuova scienza delle reti" e sta decifrando la struttura organizzativa che è sottesa a tutti questi mondi, ma di quale utilità è tale fenomeno per capire il mondo che ci circonda, per aiutarci a vivere più efficacemente la relazione con noi stessi e con gli altri?

Quale utilità può giungere da queste riflessioni al nostro essere counselor?

Negli ultimi anni sociologi, fisici, biologi hanno trovato moltissime nuove correlazioni tra il funzionamento della società umana e altre realtà solo apparentemente distanti, quali la cellula, l’ecosistema globale, internet, l’apparato neuronale, il sistema stradale o ferroviario di una nazione, la rete sociale, tanto che basta (cfr. la teoria dei 6 gradi di separazione) una catena di sei persone al massimo per mettere in relazione un individuo qualsiasi sul pianeta con qualunque altro, si tratti del presidente degli Stati Uniti, di un gondoliere veneziano o di un attore cinematografico. Come è possibile?

"Perché la natura, la società, l’economia, la comunicazione funzionano allo stesso modo" afferma  Mark Buchanan, in  Nexus, la rivoluzionaria teoria delle reti, 2003.

Che cos'è una rete complessa? Una rete complessa è una rete che presenta una struttura topologica non banale (le proprietà differiscono da quelle di una rete regolare e casuale). I sistemi naturali spesso mostrano proprietà complesse legate alla organizzazione delle connessioni all’ interno della rete.

Lo sviluppo tecnologico e la capacità di collezionare più dati ha portato alla comparsa di reti più grandi e complesse.Tali reti mostrano caratteristiche non intuitive e possono arrivare ad essere costituite da milioni di unità comunicanti fra loro. [De Vico Fallani,Reti Complesse Biologiche, 2008]

Tipi di reti reali complesse sono, ad esempio, quelle Sociali (collaborazioni, e-mail, chiamate telefoniche,…), l'Informazione (citazioni, pagine web, peer-to-peer, …), quelle Tecnologiche (internet, router, pc, trasporti, rete elettrica,…), quelle Biologiche (proteomica, epidemiologia, neuroscienze,…) [1999, primo lavoro pubblicato su Science: modello di crescita della rete scale-free]

            Le dinamiche dunque che si concretizzano nella rete sociale, secondo l'orientamento della scienza da un punto di vista matematico, seguono il processo stesso che determina la crescita di Internet, dove i siti iperconnessi raccolgono nuovi link più in fretta degli altri.

            È così che la rete può essere considerata il modello della realtà, in cui la distanza tra nodi misura il livello di interazione fra due elementi in una rete. Più è grande la distanza, meno è forte l’interazione (nella rete sociale come in quella autostradale, nell'albero Genealogico, nelle Reti Cerebrali, funzionali) [De Vico Fallani, ibidem]. Afferma ancora Mark Buchanan: "al centro di questo nuovo modo di fare scienza è la percezione che il mondo è per molti versi più semplice di quanto non appaia"  [ Mark Buchanan, Nexus, cit., pag. 255].

            La diffusione di informazioni, di idee o di voci in una rete sociale, cioè un gruppo di persone fra loro connesse da legami sociali (conoscenza, lavoro, famiglia...) "funziona" con gli stessi meccanismi di propagazione dei virus informatici e, esattamente come in una rete aggregata, la maggior parte delle connessioni tra persone è costituita da legami forti, che hanno una storia e sono consolidati da interazioni frequenti, costruite su comuni esperienze e vicinanza in diversi ambiti, e legami deboli. Nella teoria delle reti sociali la società è studiata come rete di relazioni. Il presupposto è che ogni individuo si relaziona con gli altri e questa interazione ne plasma e modifica il comportamento. Certamente un'alta percentuale di individui che condivide numerosissime connessioni, con il passare del tempo, contribuisce a generare regole comuni etico sociali all'interno della rete, cooptando i "nodi" che hanno legami deboli.

            È questo il capitale sociale: la somma delle risorse (attuali o virtuali) che un individuo (o un gruppo) possiede per il fatto di avere una rete duratura di relazioni più o meno istituzionalizzate di mutua conoscenza e riconoscimento.

            Ma, un punto essenziale di massimo interesse per aiutarci a comprendere oltre il che cosa sia la rete sociale, come ci è possibile viverla consapevolmente e verso quale direzione ci stia orientando come comunità e come singoli individui, è un dato di fatto troppo spesso sottovalutato e umanamente meraviglioso: in una rete sociale, sono i legami deboli e non quelli forti che permettono il maggior interscambio di informazioni utili (es. : per trovare un lavoro). Le persone con legami forti infatti tendono a frequentare gli stessi ambienti, a possedere le stesse informazioni; senza i legami deboli, una comunità sarebbe frammentata in tanti gruppi isolati. La somma delle risorse (attuali o virtuali) che un individuo (o un gruppo) possiede, proprio per il fatto di vivere in una rete sociale, deriva sia da legami deboli con individui che possono fornire utili informazioni o nuove prospettive e non supporto emotivo ( “ bridging social capital ” ), sia da legami forti, a carattere emotivo: famiglia, amici intimi ( “ bonding social capital ” ).

            Certamente il carattere emotivo resta un tassello di straordinaria potenzialità ed efficacia: ad esempio se in una azienda si instaurano relazioni tra soci, alcuni dei quali si conoscono già al di fuori del lavoro, è assai più facile che si costituisca una base  di reciproca fiducia, volontà di comune esperienza e valori condivisi che consentono un libero, fitto scambio di informazioni, tra i componenti del gruppo; addirittura, è prevedibile che chi abbia una buona idea sia bendisposto a comunicarla agli altri perché ne usufruiscano a loro volta, aumentando la complessiva performance del team di lavoro.  È evidente che tali relazioni si rivelano ben più salde e durevoli di quelle che potrebbe avere il singolo individuo posto in relazione, pur efficiente ma non emotiva, con lo staff dirigenziale dell'azienda.

            Se, come è vero e come abbiamo potuto verificare nelle rete Internet, l'attacco a hub (i supernodi) della rete  può portare a paralisi dell'intero sistema, mentre la "scomparsa" di molti elementi singoli poco connessi non inficia il funzionamento regolare del resto della rete, è fondamentale per ciascuno di noi la consapevolezza che nella rete sociale il nostro supernodo accentrato, fitto di legami corti e stabili, è destinato ad...implodere se ignora i legami deboli: progressivamente più carente di ossigeno, cioè di nuove informazioni, di altri punti di connessione, di altre prospettive, di lontani e lunghi legami, resterà chiuso e circoscritto in sé.

            Persino il tentativo di accrescere il benessere di una comunità fallisce se ignora l'apporto di legami deboli nel capitale sociale: quando invece quest'ultimo [il capitale sociale]è incoraggiato con intelligenza, a volte anche solo connettendo diverse persone in un nucleo sociale artificiale, il miglioramento che si registra è straordinario. [. Mark Buchanan, Nexus, cit.].

            Meravigliosa questa interdisciplinarità - convergenza dei saperi! Matematica e Informatica con i grafi offrono dimostrazioni tangibili di quanto per le discipline umanistiche è materia fondante: la diversità è ricchezza. Impareremo a declinare concretamente nelle sue innumerevoli potenzialità questa affermazione, diffusa già da tempo e tuttavia ancora solo teoricamente condivisa?

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi

 

Potrebbero interessarti ...