Interessi, Capacità e Valori: Bilancio delle competenze


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BILANCIO DI COMPETENZE

 

Il bilancio di competenze rappresenta una serie di attività di orientamento, un percorso guidato che può aiutare a trovare nuove prospettive, quando da tempo si ha, nel proprio percorso di vita, una visione a senso unico, quando l’analisi delle possibilità individuali può aprire nuove strade e quando si scelgono o si subiscono cambiamenti che necessariamente richiedono degli adattamenti.

Il metodo del “bilancio di competenze”originariamente era usato in ambito lavorativo/professionale come consulenza di orientamento.

Esso, infatti,come afferma la Dott.ssa Monica Monaco “ si è dimostrato un ottimo metodo di accompagnamento nelle fasi di transizione della vita professionale/personale e si rivela molto utile per favorire l’inserimento in un contesto di lavoro nuovo, sia in una fase di avviamento iniziale , che in una fase di ricollocamento verso una nuova posizione o ruolo lavorativa. L’obiettivo, in questo ambito di applicazione tradizionale, è quello di favorire l’analisi delle competenze dei destinatari del bilancio, in modo che essi divengano anche più consapevoli del contesto in cui possono integrare e spendere i propri saperi, saper fare e saper essere in  modo coerente con il modo di percepire se stessi in un dato momento della propria vita”.

 

Ma cosa è la “competenza”?

 

 

La competenza indica la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro, di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. La competenza è descritta in termini di responsabilità e autonomia. Essa  non coincide con la prestazione, che è la messa in pratica,  ma la prestazione può essere indizio di competenza. Competente è chi ha risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti), ma solo se è in grado di utilizzarle nelle situazioni che lo richiedono, cioè fare la mossa giusta al momento giusto. Non basta saper agire, è necessario poter agire e voler agire.

Quindi l’agire con competenza è la risultante di tre fattori:

1) Saper agire: mobilitare le proprie risorse (conoscenze, capacità, atteggiamenti) in situazione

2) Voler agire: motivazione personale

3) Poter agire: contesto che consente e legittima la possibilità di assumere responsabilità e rischi.

Gli indicatori dell’agire con competenza sono:

●         Risorse (conoscenze, capacità di base, atteggiamenti dell’individuo)

●         Strutture di interpretazione (come l’individuo “legge” le situazioni)

●         Strutture di azione (come l’individuo agisce in risposta ad un problema)

●         Strutture di autoregolazione (come l’individuo apprende dall’esperienza e cambia le proprie

strategie in funzione delle sollecitazioni provenienti dal contesto).

 

Il percorso tradizionale di bilancio di competenze consta di tre grandi fasi.

1) La prima fase, definita fase di presentazione e accoglienza, è molto delicata ed è la fase in cui si costruisce il patto psicologico tra il consulente e la persona. Serve a valutare la possibilità concreta di effettuare un’azione di bilancio effettuando la definizione dei bisogni specifici e della criticità che genera la richiesta. Naturalmente in questa fase il consulente ha un ruolo centrale.

 

2) La seconda fase, o l’analisi delle possibilità, consiste in attività di testing volte ad esplorare le risorse personali attraverso la ricostruzione delle esperienze di vita  e all'individuazione di eventuali punti critici, così da accrescere la conoscenza e la consapevolezza di sé in modo equilibrato.  Gli elementi oggetto di analisi e auto-analisi, attraverso i quali si può gestire il cambiamento, sono:

- Autostima;

- Sicurezza;

- Pensiero strategico;

- Comunicazione di sé;

- Presa di decisione;

- Locus of control.

3) La terza fase, o fase di sintesi, è quella di elaborazione del progetto finale, durante la quale il consulente, attraverso la restituzione dei dati raccolti, aiuta l'utente  ad essere consapevole di ciò che può favorire, oppure ostacolare il suo piano futuro e ad  individuare le sue competenze utili per realizzazione del progetto stesso.

Nella scelta degli strumenti da adottare per condurre un bilancio, il consulente tiene conto, ovviamente, dell’obiettivo che intende raggiungere ma, per quanto detto prima, anche delle caratteristiche culturali e dall’età dei destinatari.

Gli strumenti da adottare sono molteplici, ad esempio: schede, test, questionari, laboratori di tipo creativo (es. scrittura o visualizzazione) o interattivo-comunicativo (es. role-playing).

 

Dopo alcuni anni dalle prime applicazioni professionali del bilancio di competenze i risultati positivi hanno incoraggiato l’adozione di questo processo di orientamento in nuovi contesti, ad esempio in quello dello sviluppo personale – potenziamento di sé.

Nel corso della vita possono presentarsi diversi momenti in cui è necessario ed utile un aiuto per conoscersi meglio, così da individuare le giuste risorse per effettuare scelte consapevoli, in grado di condurre verso mete soddisfacenti tra quelle possibili nel contesto in cui si vive.

In fase di cambiamento, di insoddisfazione, di indecisione è necessario disporre di strumenti che consentano di narrarsi e di guardarsi allo specchio, in modo da poter individuare le risorse da mettere in gioco per superare le proprie difficoltà, dirigendosi verso obiettivi più chiari e motivanti.

L’evoluzione e il cambiamento sono concetti che riguardano, in modo diverso, tutta la vita della persona: la vita, infatti, pone sul nostro cammino la responsabilità della scelta.

Naturalmente ogni fase dell'età adulta presenta delle difficoltà e di conseguenza cambiamenti personali determinati dall’incontro tra il sé e le richieste sociali.

Nella prima fase adulta (18-33 anni), i problemi sono essenzialmente legati alla scelta tra il continuare gli studi o cercare l’inserimento nel mondo del lavoro. Ciò, implica un'evoluzione personale necessaria per lo sviluppo della capacità di essere autonomi e responsabili, per la scoperta delle proprie attitudini e per l'affermazione della propria identità.

Inoltre, con la nascita di una famiglia autonoma, l'individuo si trova ad essere responsabile anche dei propri familiari, sia sotto il profilo economico che educativo, assumendo l’impegno di tramandare i giusti valori.

Nella maturità (33-60 anni) è possibile che si debbano affrontare cambiamenti drastici nell’ambito lavorativo che possono giungere fino alla disoccupazione. Nella sfera  familiare spesso si deve coniugare la necessità di rendere autonomi i propri figli e nel contempo gestire i genitori anziani, e accettare tali  cambiamenti riposizionandosi nel ciclo di vita che si attraversa.

Nella tarda maturità all'individuo è richiesta una grande capacità di adattamento ai cambiamenti dovuti essenzialmente al proprio riposizionamento sociale, in seguito al pensionamento, e alla consapevolezza delle ridotte capacità psicofisiche. Può diventare, quindi, difficile trovare un nuovo senso di identità e sviluppare una nuova prospettiva temporale.

Il bilancio di competenze, come processo o percorso guidato di autovalutazione per la crescita personale, può, quindi, aiutare a trovare nuove  strade per la persona che si trova ad affrontare una o più modifiche di stato.

Tra gli elementi di cui tener conto, perché particolarmente efficaci, ricordiamo: la motivazione, la classificazione dei propri interessi e l'individuazione delle proprie capacità personali e l'analisi dei valori.

Inoltre, per guidare la progettazione attiva del proprio futuro e per aiutare ad avere un ruolo attivo, anche in quelle condizioni in cui alcune scelte vengono subite, può essere molto importante l’analisi di altre aree personali. Aree che riguardano l’analisi di risorse e punti deboli, la percezione di sé, gli stili di pensiero rispetto al futuro, ma anche le modalità di comunicazione. In questo contesto l’analisi dei valori può aiutare a prendere consapevolezza di quegli aspetti della vita ritenuti importanti, in modo da mantenerli vivi di fronte alle scelte personali e professionali, rispettando il loro diverso peso interiore, non soltanto in modo ideale, ma anche sul piano reale delle scelte.

Secondo Ruffini C. e Sarchielli V. (2001) oggi, chiarito il malinteso linguistico di Bilancio di Competenze, questo può essere considerato una  forma di consulenza individuale o di gruppo finalizzata ad aiutare le persone a riflettere sulla propria esperienza e sul loro modo di strutturarla ed è occasione per l'individuo, inserito nel proprio contesto sociale e organizzativo, per “negoziare, in primo luogo con se stesso, un progetto di sviluppo realistico di crescita".

 

 

Bibliografia.

Evangelista L. - Bilancio di competenze, autoefficacia e stili di attribuzione www.orientamento.it

 Monaco M. - Il Bilancio di Competenze - www.benessere.com

Trinchero R. - Valutare e Certificare Competenze – Università degli Studi di Torino

Il Bilancio delle Competenze – www.CPSITIPacinotti.it

Ruffini C., Sarchielli V. (a cura di), Il bilancio di competenze – Nuovi sviluppi, Franco Angeli 2001

 

Livia Vitelli M. Vittoria Mensitieri

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