Counseling Online


Sentendo pronunciare questa parola molte persone, mi guardano e con una certa perplessità mi chiedono:  Che cos’è? Come funziona? Perché il Counseling?….In quali casi è utile?.....ecc.

Il Counseling si basa su una relazione tra due persone, Counselor e Cliente che instaurano un rapporto comunicativo in un clima empatico, in cui vengono favoriti sia l’ascolto attento che la comprensione.

Il Counselor è un accompagnatore, un facilitatore di crescita personale che ha seguito un corso triennale, ottenendo il diploma rilasciato da una specifica scuola di orientamento.
Suo compito è quello di aiutare l’altro a trovare la soluzione al disagio transitorio, al fine di valorizzare le sue potenzialità e la sua autostima.

Il suo intervento è utile sia nel supportare il conflitto dell’individuo che nel facilitare il dialogo all’interno di un gruppo.

Il counselor inquadra il suo lavoro su cinque, sei incontri durante i quali emerge la capacità di ristrutturare il “malessere”, riconosciuto dal Cliente, che con consapevolezza lo elabora e rielabora mettendo in atto le proprie risorse,  le proprie energie con l’obiettivo di superare gli ostacoli.

Un counselor è efficace se ha lavorato bene, con la necessaria collaborazione del cliente, sulla relazione che è il “focus” dell’incontro.

Il Counseling è altamente valido in molti contesti, sia quello socio-educativo che della coppia, della famiglia, dell’azienda.

Riporto molto brevemente, stralci di incontri, di cui uno è avvenuto online:

1° (online)  rapporto madre/figlia, in cui la comunicazione è quasi impossibile.
La figlia è sposata, ha una bambina di due anni, ha lasciato il lavoro per interessarsi della sua creatura. Il marito è consenziente. La madre di lei non condivide la modalità di come gestisce la crescita della nipotina, non è d’accordo sul fatto che abbia lasciato il lavoro.
Insomma legge la situazione della figlia direi sotto un’ottica transazionale. “Tu non sei ok”.

Il focus dei nostri incontri virtuali si è centrato sulla mamma e il suo comportamento nei confronti della figlia.
Dopo cinque sedute la signora ha capito che la “rotta” da correggere era quella di prendere coscienza che: ognuno di noi ha una sua personalità, che ognuno di noi risponde responsabilmente delle proprie azioni.
Ci arriva da sola, poiché ripete più volte: -…è molto diversa da me..-


Altro breve intervento:

La signora che è vedova da tre anni, abita in una città del centro Italia, ma da quando è sola, vive a Torino con la figlia giovane che lavora per otto ore al giorno, quindi la sua presenza costante in casa può essere di grande ausilio nel suo ambito familiare.

Nei primi due incontri parla molto del suo passato, la sua infanzia, la sua famiglia, della crescita dei figli e poi riferisce: -…improvvisamente un giorno avviene qualcosa di irreparabile che lascia un vuoto.. che ancora oggi non riesco a colmare..-.

Si interroga sulla sua vita, sul suo futuro, sulla sua vecchiaia sulla quale pone tanti dubbi, tanti ma ..e tanti se..

Ha iniziato a parlare dei suoi nipoti per arrivare al “nodo cruciale” che diviene il “fulcro” delle sedute successive: il suo divenire.
Si pone e si dà, contestualmente, domande e risposte, come se la mia presenza fosse inutile, però era cosciwnte del fatto che qualcuno la stava ascoltando e stava vivendo assieme a lei quella situazione.
Un valido strumento che può aiutare ulteriormente il rapporto duale è la scrittura del cliente.

Il grafologo che osserva prima globalmente e poi analizza il “procedere dello scritto” sul foglio bianco, che rappresenta il mondo circostante dello scrivente, legge il mondo emozionale, cognitivo del cliente.

La mano che scrive esprime stati d’animo del momento sia positivi che negativi ed è proprio su questi ultimi che il Counselor-grafologo, assieme al suo interlocutore, lavora per individuare un percorso di crescita personale costruttivo… 


Guglielmina ColonnaGuglielmina Colonna
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Blog

Potrebbero interessarti ...