ALLA RICERCA DEL SENSO. Il significato e il “bene di vivere”

Inviato da Nuccio Salis

the meaning of life

Cerchiamo e vogliamo tutti trovare un senso, ci poniamo domande, alimentiamo dubbi e riflessioni, desideriamo comprendere questioni senza la cui risposta ci sentiamo perduti e privi di ogni riferimento. Ogni età della vita umana, qualunque condizione in qualsiasi luogo e in ogni contesto culturale è fondata dalla ricerca del senso. Quando infatti questo viene smarrito, e le istanze più profonde vengono ignorate e ricacciate nel luogo dell’oblio e dell’indifferenza, la parte più remota di noi già lavora per boicottarci ed evitare che finiamo per identificarci in un personaggio che ci allontana dal senso autentico per il quale abbiamo scelto di ri-addentrarci nella caducità del tempo finito. Se, contrariamente, individuiamo un senso che non corrisponde alla nostra missione originaria, ovvero sostituiamo con dei surrogati la costellazione dei significati che ci costituisce, cominceranno a svilupparsi ed a manifestarsi tutti i disagi più disparati che si conoscano. Da soli, o in comorbilità con altre espressioni di malessere, il nostro apparato psiche-soma innalzerà la sua protesta irriducibile, nel tentativo di ricondurci alla strada prescelta.

Perché dietro il disagio della persona c’è un senso perduto. Non c’è farmaco o terapia che possa guarire dal sommo squilibrio dovuto alla perdita del senso. Questa condizione è alla base della spiegazione di ogni fenomeno sociale ripiegato sul disorientamento generale: l’instabilità degli adulti, lo sbando dei giovani, il male di vivere di tutti coloro che più si orpellano di congegni materiali e più si strappano da se stessi, creandosi una gabbia d’oro che come visibili conseguenze sembra avere soltanto la noia, la caduta della creatività e dell’immaginazione, il depauperamento dei sentimenti, lo svilimento dei valori.

 

Queste nuove generazioni non sono mai state così infelici nell’era dove tutto è più comodo, più facile e più veloce, eppure testimoniano questo incredibile paradosso.

Quello che manca, infatti, è la bussola dei significati. Ci si è privati di una piattaforma di senso, senza la quale ogni percorso appare senza utilità, ed ogni finalità è sempre ricondotta ad una forzatura esterna: “perché devo andare a scuola?”, “a che mi serve studiare?”, sono le domande che non poggiano su risposte solide, valide e concrete, e che quindi trovano soluzione dentro una cornice aleatoria di nichilismo, dove ogni contenuto è svuotato, e soprattutto discrepante rispetto a ciò che restituisce un’esistenza che premia la velocità, la scorciatoia e la mediocrità, rendendo le cose difficili o ingiuste a chi si impegna e ricerca la qualità in ciò che fa.

Se ne deduce che il più consistente e valoroso aiuto che si può dare alla persona, consiste nel sollecitarla a progettarsi non solo individuando obiettivi sia mediamente condivisi che personali, ma soprattutto connettendoli ad una dimensione sotterranea di un Sé che desidera espandersi e conquistare la piena promozione di se stesso. Occorre cioè allenare l’individuo a pensarsi sempre dentro un piano di azioni legittime e concrete, che conferiranno al medesimo le coordinate per rinnovare la ricerca e la conquista del senso. Aderendo a questo criterio, il sostegno alla persona si declina sempre come un vero e proprio impegno educativo. È  l’educazione, infatti, a indicare e proporre una prospettiva teleologica della vita, in quanto si impegna a far ricadere la progettualità esistenziale dentro un orizzonte di significato profondo. La ricerca di tale significato mobilita la persona a riconoscersi dentro un valore di se, e che può dunque utilizzare come la spinta propulsiva per compiere se stesso, per dirigersi verso le mete che avvalorano ogni sua istanza e tensione vitale.

Bisogna altresì ben mettere in evidenza che non tutti i soggetti umani sono disposti a ricercare e ritrovare un tragitto dal senso compiuto, corrispondente e confacente alla propria autenticità, e questo accade perché ciò destrutturerebbe il comodo personaggio a cui hanno sacrificato la loro verità interiore. Pertanto, non è per nulla infrequente constatare che l’itinerario verso la ricerca del senso può nascere spesso e volentieri da un periodo di destabilizzazione personale. Guardando anche verso un piano collettivo, si può desumere che le stesse fasi storiche dentro cui si attraversano cambiamenti di portata epocale, vengono definite e vissute attraverso il concetto di “crisi”. Sembra essere proprio questa, infatti, la condizione suprema per de-costruire tutto ciò che è diventato obsoleto e antistorico, ed aprire nuovi percorsi e nuove strade sotto una chiave di svolta di reale evoluzione e progresso. Quindi, per citare un'altra apparente contraddizione sociale, sarebbe proprio nel momento storico in cui stiamo perdendo le nostre millantate sicurezze, in termini socio-culturali, scientifici, economico-politici ecc. che si stanno schiudendo inedite e giovani ipotesi di rinascita, rivoluzione e cambiamento.

Solo il senso, a mio avviso , può intercettare e comprendere il linguaggio di un tempo che cede il passo a un’altra era, e quindi prepararci con scienza, a muoverci dentro un nuovo promettente ed entusiasmante quadro di valori.

Una volta posseduti dal senso, esso ci indicherà la rotta e ci indirizzerà verso il cammino più appropriato, che coincide con quello che rispecchia in toto il nostro genuino modo di essere. L’attitudine mistica del senso, che si realizza e si palesa mediante la legge della sincronicità, provvederà a produrre il concatenamento degli eventi necessari ad espletare il progetto che la persona reca con se. Il senso costruisce la vita, e ne è al tempo stesso influenzato, in un rapporto dialettico e dinamico con il sentire della persona e il fluire della vita.

Il senso è la sostanza che permea il nostro cammino. È il senso che risponde al perché di una certa scelta e di un determinato impegno. È sempre il senso che fornisce la motivazione profonda del nostro viaggio di anime incarnate; perché anche se banale, è sperimentato e risaputo che una vita senza il senso è una vita… senza senso.

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