Consapevolezza di se…


consapevolezza di se

Consapevolezza di se, sono stati scritti libri, trattati scientifici, antropologici, psicologici, scritti romanzi e girati film su questo stato dell'essere umano, cioè sull'essere consapevoli di se. Ma in soldoni cosa vuole dire essere consapevoli di se? Non lo siamo tutti? Forse siamo tutti consapevoli di esistere, o quantomeno ne prendiamo atto cognitivamente ogni qualvolta ci succede qualche cosa, ad esempio se una zanzare ci punge e ci viene prurito siamo automaticamente consapevoli che ci è successo qualche cosa, quindi siamo a conoscenza che esistiamo, ma diverso è essere consapevoli di se.

Prendere coscienza di ciò che realmente siamo , cosa realmente vogliamo cosa intimamente andiamo cercando nella nostra esistenza, mi si potrebbe dire come scitto pocanzi che fior fiore di saggi , luminari, e filosofi hanno cercato di dare una forma un pensiero del significato, e anche questo è vero ma appunto dicevo in soldoni dobbiamo prenderne coscenza quindi consapevolezza, e per ogni uno è un'esperienza diversa, una ricerca diversa ed ogni uno ci arriva con un metodo diverso o a volte con un metodo uguale per molti, uno dei più usati è la meditazione.

 

Eeeeee mi dicono in molti/te, tra il catechismo della figlioletta, il pomeriggio di calcio del figlio, il lavoro, la pausa al bar con amici o amiche, le faccende domestiche e chi più ne ha più ne metta, mettermi a fare quella cosa lì, meditare è per me impossibile, poi questa cosa della meditazione.....fare come quelli lì gli orientali, posizione del loto, incensi e via discorrendo.

La realtà dico io è o meglio può essere ben diversa, cominciare a meditare e quindi a prendere consapevolezza di se, è e può essere facile semplice ed alla portata di tutti, serve solo un pò di concentrazione ed un minimo di auto disciplina.

Parto dall'esempio più banale e diciamo come si usa dire di psicologia spicciola, quando facciamo colazione solitamente cosa facciamo? Direte bevo un caffè e forse mangio un cornetto, una fetta di pane con la marmellata, un biscotto al volo ecc., ma dico mentre beviamo il caffè ,(il te , il cappuccino o altro), che facciamo? Solitamente stiamo pensando a quello che faremo , cioè guidare o prendere il mezzo pubblico, recarsi al lavoro, pagare la bolletta, fare la spesa, fare questo o quello, oppure se ci va bene abbiamo un ricordo di una cosa che ci è successa o di una cosa che abbiamo fatto da poco o da tanto. E allora mi direte voi cari lettori.... Allora non facciamo la cosa più ovvia, ossia gustarci la colazione, assaporare il caffè, annusarne l'aroma, sentire la fragranza del biscotto o della briosche, rilassarsi un minuto e dico uno ad assaporare queste cose e gradirne la cosa, capire la fortuna di poterlo fare e non darlo per scontato, se facessimo questa semplice cosa che si chiama vivere il presente vivere il momento, staremmo meditando. Certo i puristi della meditazione, maestri dei vari canoni mi salteranno adosso o forse no, ma a mio parere questa potrebbe essere proprio un'iniziaziona alla meditazione, alla conteplazione ed alla comprensione di se. Certo la strada è lunga ma spero di avere dato l'idea come la meditazione possa essere veramente, anzi come sia alla portata di tutti, anche semplicemente facendo un gesto quotidiano, scontato come la prima colazione. Ermanno Azzolini.

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