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CHIEDERTI IL PERCHÉ DELLE COSE, CONFERMA LE TUE TEORIE

Inviato da Luigi Lacava

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“Perché non riesco a parlare con quella persona?”; “Perché sono sempre svogliato/a?”; “Perché capita tutto a me?”; “Perchè finisco sempre con l’attrarre [ TIPO DI PERSONA X ]? 

 

Ci tengo a chiarire subito che chiedersi il perché delle cose è normale e naturale per l’essere umano. Questo semplice processo mentale ha fatto sì che i nostri antenati comprendessero il funzionamento del mondo attorno a loro, capissero le abitudini e i comportamenti degli animali riuscendo ad utilizzare quei comportamenti a proprio vantaggio nella caccia e nell’allevamento. 

 

Il problema per noi, uomini e donne del XXI secolo, è che spesso ci chiediamo il perché delle cose che ci accadono senza averne la piena consapevolezza, finendo col creare una marea di teorie. Queste in un primo momento sono anche utili a comprendere meglio cosa ci stia accadendo, ma se lasciate libere di “riprodursi”, finiscono col creare un pantano nel quale finiamo intrappolati. 

Il dialogo interiore che si va a creare diventa costante e inconsapevole per la maggior parte del tempo e, cosa ancor più grave, finiamo per credere che sia una realtà immutabile. 

 

Ma facciamo un esempio di questo dialogo interiore:

 

“Perché non sono riuscito a superare l’ultimo esame?” 

“Perché non mi sono impegnato abbastanza nello studio.”

“Perché non mi sono impegnato nello studio?”

“Perché sono pigro.” 

“Perché sono pigro?”

“Perché in realtà non sono buono a nulla.”

“Perché non sono buono a nulla?” 

“Perché non ho mai concluso nulla nella mia vita.”

ecc.. ecc…

Senti anche tu come il dialogo potrebbe andare avanti all’infinito? Senti come si resta sempre più bloccati nel pantano che ti dicevo prima? 

 

La formula è semplice: Perché + Generalizzazione = Dialogo Interiore Depotenziante 

 

E allora potresti dire; “Se questo dialogo interiore depotenziante finisce con l’impantanarmi sempre di più, come ne esco?”

 

Se ne esce cambiando la domanda.

Invece di chiederti Perché, inizia a porti domande del tipo: 

 

 

Torniamo all’esempio di prima:

 

“Quali sono state le cause che mi hanno impedito di studiare?”

“Cosa posso fare per evitare che si ripeti la stessa situazione al prossimo esame?”

“Cosa mi serve per impegnarmi di più nello studio?”

 

Senti quanto sono diverse queste domande? Sono tutte domande aperte che portano a trovare più soluzioni. Si passa dal ruolo passivo del perchè senza consapevolezza, al ruolo attivo del Come - Quali - Come.

 

Diventare Attore/Attrice Attivo/a della tua Vita significa Agire e l’Azione porta al Cambiamento Potenziante. 

Ti auguro di diventarlo. 

 

Grazie per aver letto, se lo senti condividi pure questo post.

Luigi Lacava

 

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