dipendenze e dintorni...


dipendenze e dintorni...

 

            ovvero, come avvilupparsi più o meno inconsapevolmente in lacci e limitazioni che chiamiamo svago, divertimento, hobby, novità di ultima generazione, bisogno.  Alla ricerca della strada più breve per raggiungere la desiderata sensazione di essere felici,  si seguono e inseguono modelli allettanti per quanto effimeri e tuttavia, anziché fermarsi a porsi qualche dubbio, ci si scatena a caccia di un nuovo modello, che altrettanto effimero, presto lascerà il posto ad un altro, in un percorso che, in tutta fretta e di corsa, non  conduce a nessuna meta.

 

Non si tratta certo di fenomeno nuovo; ciascuno di noi ne ha sperimentato qualche frammento o ne ha visto gli effetti nella vita di amici, conoscenti o familiari, ma che dire quando un genitore, o un docente si dichiara meravigliato dell'importanza che viene data a questo diffuso sentimento di omologazione anche tra adolescenti e giovani e lo definisce "una tempesta in un bicchier d'acqua" o "falso problema per cui si parla di dipendenza, quando semplicemente si dovrebbe ammettere che adolescenti e giovani oggi, come sempre, per conflitto generazionale, sono fortemente attratti e dipendenti da comportamenti che genitori e docenti non condividono"?

Spiacevole ruolo quello di chi di fronte a simili affermazioni sente di dover allertare la percezione degli adulti, oltre che delle giovani generazioni, che l'oggi che stiamo vivendo, l'epoca della globalizzazione, è altro da ciò che ci ha preceduto, che la rivoluzione tecnologica intrecciandosi con il tema della liquidità sta realizzando  una sorta di mutazione antropologica (Tonino Cantelmi, I giovani ai tempi di Twitter), che le paure che ci assillano sono paure d'altro tipo di quelle che nel passato hanno turbato la vita delle comunità, sono cioè paure di ciò che non conosciamo, di ciò che non siamo in grado di controllare (come ripetutamente avverte Zygmunt Bauman), mentre l'abitudine alla realtà virtuale ha solleticato il nostro narcisismo e virtualmente  eliminato limiti e confini. Internet è solo uno dei tanti cambiamenti indotti dalla rivoluzione digitale, la tecnologia è un ambiente da abitare, i così detti strumenti informatici sono ben altro che strumenti, sono piuttosto estensione della mente umana, un mondo che compète con il mondo reale, determina ristrutturazioni cognitive, emotive e sociali dell’esperienza, ridetermina la costruzione dell’identità e delle relazioni, il vissuto dell'esperienza.

Come non sentire il pericolo tutto nuovo , per qualità e quantità, di questa  dipendenza che, in quanto tale, agisce inesorabilmente,  progressivamente intaccando la nostra autonomia ?

 

 

Cordialissimamente,

Giancarla Mandozzi

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