Enneagramma e Analisi Transazionale. Analogie e similitudini di due approcci sul Sè

Inviato da Nuccio Salis

enneagramma fumettoFra i diversi strumenti di lettura della personalità sono rimasto particolarmente avvinto dall’insospettata efficacia che ho constatato dall’enneagramma. Si tratta di un modello in grado di fotografare, con un ampio margine di affidabilità solitamente non riscontrabile presso altri costrutti teorici, la varietà di tipologie personologiche conosciute, secondo criteri che sembrano darsi una validità interna sulla base di una coerenza e di una ripetibilità che sembra non lasciare riserve. Lungi da me credere ciecamente ad ipotesi teoretiche sulla personalità, per quanto complesse e fascinose. Il discreto margine di insondabilità e sfuggevolezza del fenomeno personalità, non consente di “prendere troppo sul serio”le griglie nosologiche di questo “oggetto” sostanzialmente inafferrabile, che sembra burlarsi delle nostre azzardate o convincenti euristiche. Tuttavia, tale modello si presenta ben diverso dagli altri, portando con se una storia circondata da un alone di mistero narrativo, in riguardo specialmente alla sua ignota ma presumibilmente remota provenienza; ed in secondo luogo perché ispirato ad un sapere esoterico in cui convergono numerologia e geometria sacra, a servizio della conoscenza dell’uomo.

 

Non illustrerò l’intero impianto di tale modello, sia per ovvie ragioni di brevità ed anche perché non è questo l’aspetto centrale che intendo affrontare. Il mio orientamento transazionale, infatti, mi ha portato ad associarvi interessanti analogie fra i modelli personologici, che scaturiscono dall’enneagramma, e le possibili cause emergenti rintracciabili nei processi ingiunzionali e controingiunzionali indicati dalla letteratura nel panorama della ricerca transazionale.

In prima istanza è bene precisare che l’enneagramma è costituito principalmente da un cerchio, archetipo di Unione, Principio, Equilibrio. È su tale cerchio che vi sono disposti da 1 a 9, in senso orario, i profili delle personalità denominati enneatipi. La ragione per cui si descrivono secondo determinate caratteristiche è inscritta nella logica compositiva stessa dell’enneagramma, motivo per cui non potrò dilungarmi, dal momento che sarebbe inevitabile entrare in una fittissima rete di concetti e smarrire il fulcro della mia osservazione principale. Mi limiterò ad elencare e riportare a parole mie le descrizioni elaborate in letteratura, associandole a quei comandi che vanno sotto il nome di ingiunzioni, da intendere come messaggi di natura implicita,a valenza affettiva, che incidono sulla rappresentazione che il bambino matura su se stesso e l’ambiente che lo circonda, in quanto vengono inviati dalle figure primarie di riferimento, come comandi non detti ma passati sottilmente mediante atteggiamenti, condotte relazionali, stili di vita e atmosfere socio-affettive. La seconda tipologia di comando è invece diretta, esplicita, sempre verbale, e prende il nome di controingiunzione o spinta, che può avvicendarsi alle prime in modo congruente, a determinare e rafforzare strutture di personalità, o al contrario essere ambivalente rispetto alle ingiunzioni. Giungendo, secondo questa inevitabile ultrasintesi, alla descrizione degli enneatipi con relativo elemento di stimolo di natura causale, seguendo l’ottica transazionale.

_ Enneatipo 1: Dentro l’inquadramento enneagrammico è chiamato il Perfezionista. Aspramente critico verso se stesso e gli altri, giudica tutto e tutti secondo i propri parametri etici, coi quali aspira ad un mondo perfetto, dove ciò che egli avverte come Bene sia seguito, e ciò che egli ritiene Male sia confinato da pensieri e comportamenti collettivi. Vive costantemente angosciato dal differenziale fra ciò che è e ciò che sente di dover essere. È dunque anche un moralizzatore, che reprime il proprio mondo emozionale; il suo linguaggio verbale include di frequente parole come “Si deve”, “Bisogna”, “Non sta bene che…” ecc.

Dal punto di vista transazionale ciò sembra proprio corrispondere al comportamento rispondente alla spinta “Sii perfetto”; ovvero a quella pressante e ricorrente richiesta, da parte dell’ambiente sociale primario, di essere sempre all’altezza, di non tradire mai le aspettative e di non deludere.

_ Enneatipo 2: Chiamato il Donatore, tale profilo cerca di ottenere amore ed approvazione occupandosi degli altri. Sotto una gradita facciata di premura e di attenzione rivolta al prossimo, si cela una inconsapevole minaccia seduttiva e manipolativa rivolta agli altri. Alle conseguenze estreme, il 2 è talmente concentrato a dispensare cure per il prossimo che dimentica se stesso, si immola e si trascura, bandendo i propri bisogni.

Ciò sembra aderire congruentemente alla spinta “Compiaci”, secondo cui l’ambiente forma il soggetto verso una posizione di subordinazione alle figure affettive famigliari. Il soggetto può sentirsi “OK” fintantoché si sottomette alle aspettative ed ai desideri dell’altro. Lungi dall’essere una forma matura di amore compassionevole, il 2 è solito esprimere passività, ricattato moralmente dall’accettazione condizionata che è stata posta.

_ Enneatipo 3: Ossia l’Esecutore. Conformista, competitivo ed attento alle richieste sociali, cura meticolosamente le apparenze. Si relaziona al mondo con una facciata di impeccabilità, scaricando la colpa sugli altri in caso di errore o fallimento. Le sue insicurezze personali lo portano ad investire tutto sul ruolo, sullo status e sulla sua funzionalità, facendo invadere la vita personale da quella privata, impegnandosi per mostrare sempre una maschera da “vincente”.

Non ricorda forse la controingiunzione “Sforzati”? Ovvero quello stimolo imperioso attraverso cui le figure socio-affettive primarie inducono il bambino ad avere sempre un elevato rendimento in tutte le cose, dove ciò che conta per essere amati e riconosciuti è la prestazione, il risultato e l’efficacia in termini pratici e misurabili.

_ Enneatipo 4: Delinea il Romantico-Tragico. Di indole artistica e sensibile, tende al tragico ed al malinconico. Tendenzialmente idealista e rivolto al passato, evita di allacciare rapporti interpersonali intimi. Profondo e distaccato, disdegna l’ordinarietà e mantiene le distanze da situazioni di gruppo e vita collettiva.

Aderisce per buona parte a quell’atteggiamento assunto a seguito dell’interiorizzazione dell’ingiunzione “Non appartenere”, che distacca in modo eccessivo e controproducente l’individuo da una cornice di significazione a carattere anche collettivo, potenzialmente utile per la sua identità e formazione personale.

_ Enneatipo 5: Simile al precedente, è definito l’Isolato; come tipologia personologica declinata secondo un atteggiamento di distacco dagli altri. Riflessivo e riservato,protegge il privato dedicando gran parte del suo tempo allo studio e alla conoscenza. Rifugge il contatto interpersonale avvertendolo come potenzialmente intrusivo della sua vita privata.

È davvero ciò che sembra sovrapporsi alle ingiunzioni “Non entrare in relazione” e “Non entrare in intimità”; comandi interni dai quali il bambino avverte la proibizione ed il pericolo di sviluppare relazioni di una certa profondità.

_ Enneatipo 6: Soprannominato lo Scettico-Leale, si distingue per avere un atteggiamento cooperativo e aderente alle norme condivise. Interiormente sopraffatto dalla paura di sbagliare, rischia di essere acritico, rigido e dipendente nei confronti degli altri, perché anche se ligio al dovere, ha bisogno di continui incoraggiamenti per mantenere la motivazione ad agire, poiché preferisce non prendere l’iniziativa e non esporsi, per timore di fallire.

Secondo quanto sopra riportato , ciò sembra allinearsi propriamente alla ingiunzione “Non riuscire”, con la quale un certo modello di controllo genitoriale incatena il bambino ad un continuo stato di dipendenza e bisogno.

_ Enneatipo 7: Battezzato come Peter Pan, tale profilo di personalità si qualifica per la sua superficialità ed il suo approccio edonistico con cui si proietta sulle cose, a difesa delle sue insicurezze interne. Evasivo rispetto ad attività impegnative, rifugge le ombre della propria interiorità, a cui non è capace di guardare.

_ Enneatipo 8: il numero 8 si caratterizza come il Capo, colui che ha una rilevante tendenza al dominio, in quanto la sua visione di vita corrisponde proprio a quella di un combattente. La vita è lotta, e sottrarsi a questa lotta può significare soccombere. Aggressivo, sempre pronto ad intimidire, mostra soltanto aspetti forti e rudi, nascondendo al “nemico” le eventuali zone vulnerabili.

Non si può non vedere la valenza insita nella spinta “Sii forte”; mediante cui si è spronati fin da piccoli a non mostrare debolezze, poiché la vita viene presentata come una giungla. È un cascame di vetero-machismo secondo cui non può essere consentito piangere, farsi sopraffare ed essere passivi.

_ Enneatipo 9: Dipinto come il Mediatore, si profila per la sua propensione a sanare e ad evitare conflitti e situazioni turbolente o spiacevoli. Se si sottrae troppo passivamente, perde la propria assertività o rischia di non svilupparla, poiché all’eccesso è da considerare la deriva in un atteggiamento di accoglienza delle ragioni dell’altro, dimenticando il proprio punto di vista e la propria identità.

Sembra realisticamente il correlato dell’ingiunzione “Non essere te stesso”, ovverossia un comando implicito di conformismo, passività e acriticità, motivato inconsapevolmente da intenzioni di controllo e guida autoritaria sul bambino.

Mi auguro possa risultare interessante questo accostamento da me proposto, soprattutto alla luce di un utilizzo sempre più aperto, dinamico e comparativo di uno strumento che non ha la presunzione di presentarsi come un infallibile oracolo, ma che deve mostrare invece la sua validità nelle ipotesi di confronto e contaminazione con altri costrutti teorici, acquisendo e soprattutto dimostrando di saper utilizzare il linguaggio della psicologia del Sé.

È dunque nella caratteristica della capacità integrativa, che sembra giocarsi il valore di qualunque proposta teorica contemporanea, poiché è questo criterio che sembra promuovere la bontà di ogni approccio, aumentandone la possibilità di un versatile impiego.

Potrebbero interessarti ...