Il counselor nelle situazioni di abuso a danno dei minori


ImageNOTA DEI MODERATORI DELLA COMUNITA' DI COUNSELING ITALIA
Riceviamo dagli autori e pubblichiamo questo documento che tratta di una argomento molto attuale, l'abuso nei confronti di minori. Gli autori lo mettono a disposizione della comunità per intero. Visti il numero di pagine e di contenuti grafici abbiamo preferito codificarlo in formato PDF e metterlo a disposizione per il download alla fine di questa introduzione. Un sentito grazie agli autori e buona lettura a tutti.

Introduzione

Il presente lavoro nasce con la collaborazione dell’Universitas Sancti Cyrilli di Malta e il Nucleo di Sostegno alle Famiglie dell’Esercito Italiano. Nasce anche dalla necessità di dare un’impostazione alla nuova figura del counselor all’interno di determinati contesti e problematiche diverse.
L’elaborato è articolato in quattro capitoli. Il cammino di questo elaborato, prende vita con il primo capitolo dove viene presentata la figura del counselor, la nascita del counseling e gli ambiti dentro il quale il counselor trova spazio per espletare quello che è il suo lavoro.


Di counseling si parla già dopo la guerra in Vietnam con il ritorno dei soldati a casa, i quali necessitavano di sostegno per inserirsi nuovamente sia nella società che nel mondo del lavoro. Gli studi successivi furono condotti da Carl Rogers, considerato il fondatore del counseling.
In italia arriva negli anni ‘80 ma si inizia a diffondere intorno agli anni ’90, si utilizza come strumento in alternativa alla psicoterapia.
Nel secondo capitolo vengono riprese le tematiche relative alle situazioni di abuso, che riguardano sia il maltrattamento fisico che psicologico. Si è cercato di tracciare a grandi linee i fattori che possono provocare queste situazioni di disagio e malessere nel luogo che per eccellenza dovrebbe proteggere e custodire il minore, la famiglia.

Nel terzo capitolo viene analizzato il contesto familiare e vengono individuate alcuni tra i tanti fattori che possono generare situazioni di abuso.

Si parla anche di educazione alla genitorialità nell’ abuso. Vengono prese in considerazione anche tutte quelle situazioni di negatività e maltrattamento che si possono creare all’interno del contesto familiare di appartenenza. In quest’elaborato si considerano anche quei genitori che quotidianamente aiutano i propri ragazzi a superare le condizioni di disagio in cui si possono trovare, senza predominare o sottomettere il giudizio del ragazzo stesso, ma al contrario sapersi chiedere cosa è che fa crescere veramente i ragazzi, dargli la possibilità di lasciarli liberi di fare e di agire per come riescono, aiutarli nella realizzazione di quelle che sono le piccole cose e preparare il terreno per le situazioni future. Senza la necessità che il genitore si sostituisca a loro per paura e per insicurezza. Sicuramente un genitore che trasmette ansia, insicurezza, paura non farà altro che intrappolare e aumentare lo stato di disagio e insicurezza dentro il quale possono restare intrappolati.

Se tutte queste insicurezze le vivono in famiglia, all’esterno cosa potrà succedere?
Sicuramente la personalità e la crescita del ragazzo ne verranno marchiate dall’insicurezza, dalla paura, dal timore di compiere determinate scelte.
Compito del genitore, è quello di aiutare e sostenere i minori nel percorso di crescita. Diventare un punto di riferimento, e non al contrario un punto di riferimento di chiusura.
Mantenendo questo atteggiamento, anche loro avranno la possibilità di diventare degli adulti responsabili e maturi. Ma per compiere questa missione, bisogna essere di base degli adulti e dei genitori in grado di compiere questo cammino.

Dove tutto questo manca, la figura del counselor può apportarvi il suo contributo e le sue conoscenze, mantenendo sempre in vista la libertà di scelta del cliente. Diventare un punto di riferimento che aiuta ad apportare il cambiamento, sempre con la collaborazione del cliente, non imponendo le proprie conoscenze e punti di vista, ma cercando il dialogo attraverso la relazione di aiuto che si instaura.
Nel quarto e ultimo capitolo vengono presentati degli strumenti utili per analizzare il contesto familiare e le sue problematiche, soffermandoci sulle diverse figure che compongono il contesto stesso.

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