Maternità


mamma

Caro bimbo, chissà poi perché ho deciso che sei un maschio… In fondo non ha importanza: maschio, femmina, sono solo parole, termini che servono ad organizzarsi, ma che non hanno utilità quando si parla d’amore. Ecco, proprio d’amore vorrei parlarti. La tua mamma ti ama, per questo sei nato nella sua mente e nel suo cuore e lo hai fatto prima di trovare il tuo posto anche altrove. Per questa ragione vorrei dirti che non importa se nasci e non importa nemmeno se muori, è così, perché quando esisti nella mente e nel cuore di qualcuno, quando la tua vita è stata concepita per desiderio e per amore, allora tu ci sei anche se fisicamente non sei sceso al compromesso che impone un corpo fatto di carne e d’ossa. Io la vedo così caro bimbo, concepire si dice anche per un pensiero, quindi tu sei e sei stato talmente speciale da essere nato indipendentemente dalla fisicità. Questo pure se dovessi diventare anche corporeo.

Lo stesso discorso vale per la tua mamma. Se lei si pensa mamma, se agisce come tale, se sente così, allora lo è indipendentemente dal fatto che ci sia qualcuno di fisico che altri definiscono figlio. Tu esisti perché lei ti ama. Non serve proprio nient’altro. Lo so che c’è chi non capisce questo discorso, probabilmente qualcuno potrebbe obiettare, ma in fondo la libertà concessa dalla vita è tale proprio perché fa spazio a tutti, quindi caro il mio bimbo, anche a te, che di spazio concreto al momento sembra che ne occupi proprio poco.

Anche queste sono parole: poco, tanto, che significa? Niente caro bimbo, il poco di qualcuno infatti è il molto di qualcun altro, così come vedi forse la prima cosa da imparare è che tutto è relativo e soggettivo, e la vita è relativa e soggettiva per definizione, è questo il suo bello ed è questo anche il suo brutto, perché se qualcuno deve toccare qualcun altro per sapere che c’è, allora mio caro bimbo questo qualcuno sarà drammaticamente destinato ad essere triste, perché non saprà come fare quando il tatto non gli sarà d’aiuto.

Pensaci: la musica si tocca? I sogni si toccano? E i profumi? No, in nessuno i questi casi serve il tatto… Tu potrai dirmi che però servono altri sensi, ma vedi mio caro bimbo, i sensi sono una grande cosa, ma non sono la sola magia di cui noi siamo capaci. Noi possiamo immaginare il nostro domani e farlo avverare, possiamo meravigliarci del nostro oggi, un oggi che magari ieri non avremmo mai neppure sospettato, possiamo incontrare chi fino a pochi minuti prima non conoscevamo e che in poco tempo dopo è diventato una persona fondamentale della nostra vita… Allora caro bimbo che cosa sciocca pensare che per esistere occorre per forza essere dichiarati nati!

Un pezzo di carta che dica come ti chiami, quanto pesi, quale giorno dovremo considerare il tuo compleanno. Beh, sono senz’altro cose utili caro bimbo, ma io non le trovo indispensabili, forse sono tanto più utili solo a chi ha bisogno di una prova per sapere che esiste qualcosa… O qualcuno. A me questa prova non serve caro bimbo, quindi sono felice di darti il mio benvenuto.

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