Frammenti di sogno e chiusura dei sogni interrotti nella seduta di counseling.


donna sognante

Serge e Anne Ginger ritengono sia importante lavorare con i sogni interrotti; essi possono essere completati, chiedendo al sognatore di portarli a temine come lui sente e desidera e invitandolo a portare l’attenzione su ciò che è mancato nel sogno.

Questo lavoro, promosso dai Ginger nel corso delle sedute, conferma ciò che sostiene Perls riguardo al ricordo di un solo frammento di sogno. Quando questo accade, Perls ritiene che stia ad indicare che il sogno non è stato completato, che i suoi contenuti non sono stati totalmente digeriti e che dovrebbero essere ancora rivisitati per essere integrati a formare una Gestalt completa, integralmente costruita dall’individuo con lo speculare ausilio del counselor.

Fedele ai principi del padre della Gestalt e dell’approccio gestaltico, Ginger evidenzia che piuttosto che tentare di capire il sogno interpretandolo, preferisce proporre al cliente di concluderlo, portarlo a termine agendolo, così da liquidare la tensione psichica inconscia legata ad una situazione incompiuta. In questo modo il cliente è spinto a non camminare a marcia indietro nella ricerca incerta del ricordo passato, ma a proseguire in avanti, lasciando emergere eventuali immagini complementari e metterle in azione in un monodramma improvvisato che può portare ad una catarsi liberatoria. Questa tecnica non si contrappone, ma anzi si aggiunge e arricchisce il lavoro tradizionale del sogno in Gestalt, così come proposto da Perls, che in particolare suggerisce l’incarnazione successiva dei molteplici elementi comparsi nel sogno. Infatti, il soggetto del sogno non è il personaggio che dice “Io”, ma è il sogno tutto intero. Tutto del sogno dice “Io”, anche gli oggetti, le entità astratte e gli animali, anche lo spazio vuoto.[1]

Anche per i Ginger, come per Perls, la maggior parte delle tradizionali tecniche gestaltiche (consapevolezza, messa in atto, monodramma, amplificazione, lavoro sulle polarità, assunzione di responsabilità, sperimentazione del contatto e del ritiro con un elemento del sogno, ecc.) possono essere applicate all’elaborazione di un sogno.

Ginger distingue quattro fasi possibili nell’elaborazione del sogno:

- la prima fase è quella del sogno in sé, nelle sue funzioni inconsce (revisione genetica, integrazione dell’esperienza, “superamento” dei traumi);

- la seconda fase riguarda l’eventuale rammemorazione conscia del sogno e, in particolare, l’effetto catartico che avviene al semplice resoconto verbale;

- la terza fase consiste nella ricerca di comprensione simbolica del sogno;

- infine, la quarta ed ultima fase concerne la continuazione o il compimento del lavoro accennato nel sogno ricordato, che di certo richiamerà un seguito nel suo risalire alla coscienza.[2] 

 


[1]Vincenzo Sorrentino, Il pensiero politico di Focault, Roma, Meltemi Editore srl, 2008 in http://books.google.it/books?id=NZCGwwCB7aEC&pg=PT204&lpg=PT204&dq=foucault+sogno+dice+io&source=bl&ots=f5XSH9bhcr&sig=1j1igKqi2BqGNFp7Ghw8lgQyqfs&hl=it&sa=X&ei=V0P7Tt7bDsSp4gSBhcSNCA&sqi=2&ved=0CDkQ6AEwAw#v=onepage&q=foucault%20sogno%20dice%20io&f=false

[2]Serge Ginger, Anna Ginger, La Gestalt, une thérapie du contact, Paris – France, Hommes et Groupes éditeurs, 1987 (tr. it. La Gestalt. Terapia del contatto emotivo, Roma, Edizioni Mediterranee, 1990, p. 220).

 

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